L’obiettivo è quello di eliminare – o quantomeno ridurre – gli incidenti sul lavoro, anche se l’impresa è ardua e le critiche al provvedimento non mancano. E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di venerdì 20 settembre il Decreto ministeriale che contiene sulla patente per le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri temporanei o mobili.
Patente a punti nei cantieri: cosa dice il decreto
Il decreto entra in vigore da martedì 1 ottobre 2024. In giornata sono attese la circolare esplicativa dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e l’attivazione del Portale Internet attraverso il quale le imprese potranno effettuare la richiesta della Patente a crediti.
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I provvedimenti già esplicitati sono i seguenti:
- Le imprese UE devono presentare domanda di rilascio della patente, autocertificando il possesso di determinati requisiti come l’iscrizione alla Camera di Commercio, il Durc e l’adempimento degli obblighi formativi.
 - Le imprese non UE dovranno presentare un’autocertificazione dell’equivalente documento rilasciato dal Paese d’origine.
 - Il sistema di crediti della patente prevede un punteggio iniziale di 30 punti, che può aumentare fino a 100.
 - I punti vengono decurtati in caso di infortuni gravi  come segue:
- da 20 a 40 punti per infortunio mortale,
 - 15 punti per inabilità permanente e
 - 10 punti per malattia professionale.
 
 
I crediti potranno essere incrementati sulla base dei seguenti criteri:
- anzianità di iscrizione alla Camera di Commercio
 - attività di formazione
 - investimenti in sicurezza sul lavoro.
 
Il decreto prevede che la sospensione della patente, fino a un massimo di 12 mesi, si applichi se nei cantieri avviene un infortunio mortale imputabile al datore di lavoro per colpa grave. La durata della sospensione dipende dalla gravità dell’infortunio e delle violazioni in materia di salute e sicurezza.
Patente a punti nei cantieri: le critiche
L’obiettivo, come detto, è molto ambizioso e punta a debellare una piaga che giornalmente dà origine a morti e feriti, anche gravi. Tra gli aspetti critici, le associazioni del settore hanno sottolineato l’incertezza su come reagiranno le imprese coinvolte.
I sindacati, invece, hanno definito le misure punitive troppo poco severe.
Non resta che aspettare e vedere se il provvedimento darà o meno i risultati sperati.
Morti sul lavoro: i dati del 2024
I morti sul lavoro in Italia a oggi sono 631, a cui se ne aggiungono 204 in itinere (cioè andando o tornando dal posto di lavoro). La regione più colpita è la Lombardia, che però è anche l’area con la popolazione lavorativa più numerosa.
Di seguito i dati regione per regione.
- Lombardia 89 morti
 - Campania 68
 - Veneto 52
 - Emilia Romagna 49
 - Sicilia 47
 - Toscana 43
 - Lazio 41
 - Puglia e Piemonte 36
 - Sardegna 26
 - Abruzzo 20
 - Calabria 17
 - Marche 16
 - Trentino 15
 - Estero e Liguria 13
 - Umbria 11
 - Friuli Venezia Giulia e Alto Adige 10
 - Basilicata 8
 - Valle d’Aosta 7
 - Molise 4.