Liste d'attesa in Italia: solo sei Regioni "promosse"
Cartabellotta: "In attesa della Piattaforma Nazionale, per numerose Regioni la trasparenza è ancora un lontano miraggio"
Le Regioni italiane confermano grandi differenze nella gestione e comunicazione dei tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Solo sei Regioni si distinguono per trasparenza e completezza delle informazioni, mentre il Sud fatica: la Puglia è l'unica regione del Mezzogiorno a ottenere buoni risultati. Questo emerge da un'analisi della Fondazione Gimbe, presentata al Forum Mediterraneo Sanità a Bari. Lo studio ha valutato i siti web delle Regioni e delle Province autonome, concentrandosi sulla chiarezza delle informazioni sui tempi di attesa e sulle modalità di prenotazione tramite i portali CUP regionali.
Secondo Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, i tempi di attesa sono il segnale più evidente della crisi del SSN, causando disagi ai pazienti, peggioramento della salute e un aumento delle spese private. Nonostante la gravità del problema, non esiste ancora una rendicontazione pubblica completa e trasparente sui tempi di attesa.
Liste d'attesa: frammentazione in Italia
Il recente Decreto Legge sulle Liste di Attesa ha introdotto una Piattaforma Nazionale per monitorare i tempi di attesa in tutte le Regioni. Tuttavia, la sua realizzazione dipende dalla qualità delle piattaforme regionali esistenti e dalle linee guida nazionali, che devono ancora essere definite.
Il Piano Nazionale di Gestione delle Liste di Attesa 2019-2021 prevedeva già la pubblicazione dei dati sui tempi di attesa nei siti regionali, ma solo a gennaio 2024 è stato raggiunto un accordo Stato-Regioni per rendere queste informazioni più accessibili ai cittadini.
In attesa del monitoraggio ufficiale del Ministero della Salute, la Fondazione Gimbe ha realizzato una prima fotografia della trasparenza dei dati disponibili. L'obiettivo non è creare una classifica delle Regioni, ma identificare aree di miglioramento per rendere i portali più utili e trasparenti per i cittadini. Sono stati anche confrontati i portali di prenotazione, valutando la facilità di accesso per gli utenti.
Le Regioni virtuose e le maglie nere
Basandosi su indicatori definiti dal Ministero della Salute, è stato creato un set di criteri per valutare la disponibilità di informazioni sui tempi di attesa nei siti delle Regioni. Sono stati analizzati anche i portali di prenotazione, verificando le modalità di accesso più semplici per i cittadini. Tutte le valutazioni sono state condotte da due osservatori indipendenti.
La disponibilità di informazioni aggiornate e dettagliate sui tempi di attesa è fondamentale per garantire trasparenza. Solo sei Regioni rispettano tutti i criteri di valutazione: Provincia autonoma di Bolzano, Puglia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto.
Altre sette Regioni, tra cui Basilicata, Campania e Lombardia, non dispongono di un portale unico per i dati di monitoraggio, mentre Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trento e Sicilia offrono solo dati storici.
Nell'analisi delle informazioni disponibili, diverse Regioni si differenziano per modalità di visualizzazione, numero di prestazioni monitorate e la possibilità di confrontare i tempi di attesa tra le Aziende sanitarie.
Modalità di accesso alla prenotazione
Le Regioni adottano diversi sistemi di autenticazione per l’accesso ai portali di prenotazione, come Spid o tessera sanitaria. Alcune, come Friuli Venezia Giulia e Basilicata, permettono di consultare i tempi di attesa senza autenticazione, semplificando l’accesso. Molise non ha un portale web, ma offre solo un’app per smartphone.
La valutazione dei siti web regionali rivela una situazione disomogenea con margini di miglioramento. Solo 6 Regioni su 21 offrono tutte le informazioni richieste.
"La valutazione dei siti web delle Regioni sul monitoraggio ex-ante dei tempi di attesa – conclude Cartabellotta – evidenzia una situazione molto variegata con rilevanti margini di miglioramento. Su questo fronte, in attesa della Piattaforma Nazionale, per numerose Regioni la trasparenza è ancora un lontano miraggio. I cittadini hanno il diritto di conoscere le prestazioni monitorate, i tempi medi di attesa e se la propria Regione rispetta gli standard stabiliti. Inoltre è fondamentale che le modalità di prenotazione siano semplici e accessibili. Solo con una totale trasparenza e una maggiore accessibilità si può migliorare il rapporto tra cittadini e servizio sanitario, garantendo un accesso rapido e informato alle cure",