Un altro folle voleva sparare a Donald Trump, stavolta mentre giocava a golf
L'attentatore, Ryan Wesley Routh, sarebbe un 58enne arrivato dalle Hawaii per il suo intento
Altamente attendibile. E' questo il primo report dei Servizi segreti riguardo il presunto attentato (ma appunto dubbi e condizionali potrebbero essere presto dissipati) che nelle scorse ha visto interessato l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, fresco di dibattito contro l'avversaria democratica Kamala Harris.
Se il quadro investigativo verrà confermato, si tratterebbe del secondo attentato nei confronti dell'ex numero uno della Casa Bianca (e candidato alla presidenza per i Repubblicani) nel giro di due mesi.
Nel frattempo il "colpevole" è stato arrestato dopo un inseguimento e già da queste ore si cercherà di capire un po' di più dell'accaduto.
Un kalashnikov da una siepe mentre Trump gioca a golf
L'allarme è scattato attorno alle 13,30 mentre il 45° presidente degli Stati Uniti stava giocando a golf al suo club di West Palm Beach.
Secondo quanto è stato divulgato dalle fonti investigative, Trump si trovava tra la quinte e sesta buca del percorso quando un agente della "squadra" dei Servizi segreti che si occupa della sicurezza e incolumità degli ex presidenti si è accorto che la canna di un fucile (kalashnikov) sbucava dalla siepe di recinzione del "green".
L'addetto alla sicurezza ha allora aperto il fuoco, mettendo in fuga l'attentatore. Gli altri uomini della scorta (come era già accaduto a Butler, in Pennsylvania) hanno messo al sicuro Trump: lo hanno "circondato" e coperto, sotto la protezione anche di una squadra di cecchini.
L'ex presidente è stato poi messo ulteriormente al riparo, portato via una golf car, per poi fare definitivamente rientro nella sua residenza accompagnato da una scorta ancor più rafforzata.
IL VIDEO DELL'ATTENTATO A TRUMP DEL 13 LUGLIO
L'attentatore, l'arresto, cosa è stato trovato
Vicino alla siepe dove si era appostato gli agenti della Polizia hanno trovato uno zaino, una telecamera GoPro e un kalashnikov Ak-47 con il mirino.
Nella fattispecie, un fucile semiautomatico che rendeva Trump vicino al mirino e al bersaglio nonostante fosse in realtà fra i 270 e i 400 metri di distanza.
L'uomo come detto si era dato alla fuga. Secondo testimoni alla guida di una Nissan nera.
Voleva uccidere Trump, chi è l'uomo fermato
E' stato fermato e arrestato poco più tardi e gli agenti ne hanno appurato l'identità.
Si tratta di Ryan Wesley Routh, un 58enne pare arrivato dalle Hawaii per il suo intento. Secondo quanto riferito, non ha opposto resistenza ed è parso relativamente tranquillo.
Da quanto si è potuto apprendere (in attesa di un suo interrogatorio) da giovane aveva frequentato l'università North Carolina Agricultural and Technical State mentre più recentemente sui social si è mostrato particolarmente attivo nel promuovere la causa dell'Ucraina contro la Russia cercando addirittura anche di reclutare soldati.
Il commento di Trump
Nel frattempo Trump l'episodio, appunto il secondo nel giro di due mesi (in quel caso a Butler in Pennsylvania l'attentatore era stato ucciso da un cecchino), non pare intimorito, anzi sembra più carico che mai.
E infatti l'ex numero uno della Casa Bianca ha commentato:
"Sto bene, non mi arrenderò mai. Grazie a tutti per l'interessamento sulle mie condizioni, grazie agli agenti della sicurezza, allo sceriffo, alla Polizia per l'eccellente lavoro fatto. Sono orgoglioso di essere americano".