Da Prima Vicenza

Ha un QI di 130, ma va male a scuola e viene bocciato: il Tar dice no

"Questi ragazzi hanno un modo di pensare diverso, non sequenziale. Pertanto, si innescano una serie di meccanismi per cui necessitano un percorso specifico"

Ha un QI di 130, ma va male a scuola e viene bocciato: il Tar dice no
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Un ragazzo di 12 anni, dotato di un quoziente intellettivo superiore alla media, è stato riammesso in classe dal Tar dopo essere stato bocciato - paradossale, ma vero - a causa del suo scarso rendimento scolastico (in copertina il baby Einstein del noto spot dell'Eurospin). E' successo in provincia di Vicenza, Veneto.

Nessun piano personalizzato

Il 12enne frequenta una scuola media del Vicentino, e appartiene alla cosiddetta categoria dei gifted, ossia dotati di un alto potenziale cognitivo. Date le elevate capacità, la normativa vigente prevede che le scuole adottino strategie di insegnamento inclusive e personalizzate per gli alunni con bisogni educativi speciali (BES), tra cui rientrano anche i ragazzi gifted (da gift, ovvero dono in inglese).

Un Piano Didattico Personalizzato (PDP) risulta essenziale per garantire che questi studenti possano esprimere appieno il loro potenziale. Tuttavia, l'istituto scolastico in questione non avrebbe avviato questo percorso, senza dare alcuna motivazione di tale scelta.

Purtroppo, però, a rimetterci è stato il ragazzino, il quale ha fatto registrare rendimento ben sotto la media, tanto che a fine anno è stato bocciato.

Per fare chiarezza su quanto accaduto, il nostro Prima Vicenza ha avuto modo di intervistare l'avvocato della famiglia, Ermelinda Maulucci, che ha portato avanti il ricorso della famiglia al TAR.

Non si tratta di noia!

Molti potrebbero pensare che, avendo un QI così alto, avrebbe perso interesse nelle materie insegnate a scuola. Tuttavia, si cade in uno stereotipo che, di fatto, fa trarre conclusioni sbagliate.

"Ci tengo a precisare che il ragazzo non è stato bocciato perché si annoiava in classe", ci precisa l'Avvocato Maulucci. "Questi ragazzi hanno un modo di pensare diverso, non sequenziale. Pertanto, si innescano una serie di meccanismi per cui necessitano un percorso specifico.

E' normale che, durante le operazioni matematiche (per esempio), saltino dei passaggi o risolvano l'operazione 'a modo loro'. Ovviamente alcune cose paiono semplici, e quindi potrebbe subentrare in seguito della noia. Ma dire che è stato bocciato perché si annoiava in classe, è sbagliato".

L'avvocatessa Ermelinda Maulucci

Ci potrebbe spiegare, allora, cos'è successo?

"La famiglia aveva presentato la certificazione ufficiale della plus-dotazione del ragazzo, chiedendo un Piano Didattico Personalizzato, appunto per le difficoltà riscontrate registrate dal sotto-rendimento. Tuttavia, la scuola non ha mai attuato questo percorso, e non ha mai spiegato il motivo dietro questa scelta. Pertanto, è stato bocciato".

"Con il mio tramite, la famiglia ha presentato un ricorso al TAR, confermando come l'istituto non avesse concesso il piano, senza motivarne la causa. Quindi, ha permesso la riammissione in via provvisoria dello studente alla classe successiva".

Per le scuole è già suonata la prima campanella dell'anno scolastico, e il 12enne è tornato a seguire le lezioni insieme ai suoi compagni, con l'auspicio che possa finalmente trovare stimoli adeguati e continuare il suo percorso scolastico con successo.

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