Via dalle metropoli: aumentano le richieste di mutui in provincia
Il Covid ha influenzato sensibilmente anche il mercato immobiliare e la scelta di dove mettere radici, grazie al lavoro da remoto.
Significativi smottamenti per il mercato immobiliare nei primi sei mesi del 2021: l'effetto della pandemia e la conseguente diffusione dello smart working hanno portato a rivedere le proprie esigenze, aprendosi a nuove possibilità. Cresce l'interesse per le abitazioni in provincia e nelle cittadine di medie dimensioni.
Effetto Covid sul mercato immobiliari: più richieste in provincia
A restituire una fotografia di questa tendenza che si sta facendo strada è Andrea Polo di Facile.it. Nel primo semestre dell'anno sono aumentati gli importi medi dei mutui immobiliari, è scesa l'età media dei richiedenti (uno su tre arriva da persone under 36), e sono aumentate del 7% le ricerche di case nei centri sotto i 250 mila abitanti.
"Un effetto che abbiamo visto da tanti indicatori, anche ad esempio le richieste delle linee Adsl: ci sta spostando dalle grandi città. Oggi la richiesta di mutui su città medio-piccole è in crescita".
E' quindi possibile ipotizzare un effetto indiretto del Covid, strettamente connesso alla diffusione dello smart working. Magari chi prima lavorava in grandi città era quasi costretto dalle contingenze a cercare casa e a vivere all'interno di contesti metropolitani per non fare la vita da pendolare. Adesso invece, con la possibilità di lavorare da remoto, ci si sposta più anche in provincia.
Meno affitti in città
Un'altra indagine immobiliare recente ha inoltre confermato come ci si stia spostando dal vivere in affitto nelle grandi città, a vivere in case di proprietà di provincia. Questo è un altro degli effetti indiretti della pandemia, di come oggi stiamo ripensando tutto il nostro modo di vivere.