Ancora un tragico lancio: base jumper 33enne si schianta dopo il volo con la tuta alare
A dare l'allarme i compagni che erano con lui: si tratta della terza vittima, quest'estate, dello sport estremo nel Bellunese
Il corpo di un base jumper mai atterrato dopo essersi lanciato dalla cima della Quarta Pala di San Lucano, in provincia di Belluno, è stato recuperato privo di vita nella giornata di mercoledì 4 settembre 2024. A dare l'allarme i compagni, che erano con lui. Ennesima vittima di questo sport estremo è un 33enne inglese, che ha sbattuto su una grande balza alberata.
Morto nel Bellunese base jumper 33enne
L'allarme è scattato intorno alle 10 del mattino. Dopo aver effettuato una perlustrazione senza esito, l'equipaggio dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha visionato i filmati della Gopro degli amici, individuando il punto dell'impatto fatale, 200 metri circa più basso rispetto a dove si era lanciato. L'elicottero ha quindi imbarcato 4 tecnici del Soccorso alpino di Agordo e li ha sbarcati in quella zona: dopo attenta perlustrazione sono stati trovati diversi oggetti appartenenti alla vittima. Successivamente, durante una seconda ricognizione è stato trovato il corpo senza vita del base jumper, fra le piante, un'ottantina di metri sotto il punto d'impatto.
Come racconta Prima Belluno, sbarcato con il verricello, il tecnico di elisoccorso si è calato e ha iniziato le manovre di recupero della salma. Per aiutarlo nelle operazioni, sono stati elitrasportati due soccorritori di Agordo. La barella è stata poi lasciata in Valle di San Lucano.
Due precedenti mortali nel Bellunese
Si tratta del terzo incidente mortale che coinvolge un base jumper in provincia di Belluno questa estate. Nella stessa zona, alle pendici del monte Civetta, il 9 agosto 2024 era morto Ludovico Vanoli, 41 anni, di origini bresciane ma residente in Trentino, dopo un lancio dal Castello delle Nevere, alle spalle della Moiazza.
L'uomo, in vacanza con alcuni amici, si è lanciato ma non è atterrato nel punto prestabilito a Capanna Trieste, destando la preoccupazione di altri sportivi, ed è stato visto cadere nella Val Corpassa.
Solo nel pomeriggio dopo ore di ricerche, i soccorritori dell'Air Service Center, sorvolando l'area e seguendo la probabile rotta del base jumper, sono riusciti a individuare il corpo. Vanoli era molto conosciuto anche a livello nazionale per la sua passione per lo sport estremo. E' stato uno dei fondatori del wakeparadise di Dello ma viveva a Madonna di Campiglio, dove insegnava anche sci.
Soltanto tre giorni prima, Raian Kamel, 36 anni, martedì 6 agosto 2024, aveva perso la vita a seguito di un lancio con la tuta alare dal Col dal Lech.
Il suo corpo è stato ritrovato in un canalone ghiacciato a 2.400 metri di altezza. Una passione, quella per gli sport estremi, che documentava sui suoi canali social dove risulta particolarmente seguito. E che purtroppo gli è stata fatale.
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Gli incidenti mortali legati alla pratica del basejumping sono un numero considerevole e lo rendono, a pieno titolo, fra gli sport estremi più pericolosi al mondo.
Nel 2022 un altro basejumper inglese, anch'esso 33enne, aveva trovato la morte in Italia. In quel drammatico caso il teatro dell'incidente mortale fu il Trentino. L'uomo si era lanciato all'alba di venerdì 3 giugno 2022 dal Monte Brento, da un punto noto come "Happy Birthday", uno dei preferiti dai base jumper che frequentano queste zone, che per la loro conformazione attirano appassionati da tutto il mondo.
Ma il paracadute non si è aperto e il base jumper è precipitato nel vuoto per oltre duecento metri, fino a quando si è schiantato sulle rocce. Un impatto devastante, che non gli ha lasciato scampo.
Nella stessa zona (Monte Casale, Valle del Sarca), a settembre 2021, il 37enne Michel Schwartz si lanciò con la tuta alare ma si schiantò contro una parete rocciosa, morendo. L’uomo aveva perso il controllo della vela che poi era rimasta impigliata in uno sperone.
Nel febbraio 2024 è toccato ad Alessandro Fiorito, pilota esperto 61enne: la tuta alare non si è aperta, l'uomo è morto dopo essere precipitato per oltre duecento metri nel vuoto.
E' successo mercoledì 21 febbraio 2024 sul Forcellino, ad Abbadia Lariana (Lecco).
Uno sport estremo con scarso margine di errore
l base jumping è figlio del paracadutismo ma è generalmente realizzato a quote molto più basse rispetto a questi ed avviene, inoltre, vicino all'oggetto che funge da piattaforma di salto.
Per un salto di BASE i jumper usano materiali appositamente progettati, a differenza con il paracadutismo hanno un solo paracadute, poiché non ci sarebbe il tempo per utilizzarne uno di emergenza. Un altro rischio è che le sedi di base jumping hanno normalmente aree molto piccole in cui atterrare. Un paracadutista, dopo l'apertura del paracadute, può avere tre o più minuti prima di atterrare, un jumper che salta da 150 metri avrà un tempo di paracadute aperto di soli 10 o 15 secondi.
E se vi state chiedendo chi l'abbia inventato, in molti concordano nell'attribuirne la paternità, nel 1912, a Frederick Law, che si lanciò con questa tecnica dalla statua della Libertà.