Assegno unico per i figli: chi rischia di non prenderlo più
Il Mef smentisce e definisce "fantasiose illazioni" le voci su un taglio, ma una revisione è ampiamente possibile
Premessa doverosa: siamo nel campo delle voci e delle supposizioni, ma qualcosa di vero c'è. Che la Manovra che si appresta a varare il Governo sarà di quelle "lacrime e sangue" è il segreto di Pulcinella. L'Esecutivo Meloni infatti deve far quadrare i conti in un momento difficilissimo e il nodo è sempre quello del reperimento delle risorse. Una strategia in tal senso è la revisione della spesa e - insieme a un buon numero di detrazioni e deduzioni - nel "calderone" dei tagli potrebbe finire anche l'Assegno unico universale per i figli.
Assegno unico per i figli tagliato?
L'assegno unico è quella misura che spetta a tutte le famiglie con figli e che da marzo 2022 ha sostituito detrazioni e assegni familiari.
A beneficiarne secondo gli ultimi dati Inps sono oltre 6 milioni di nuclei familiari per un totale di 9.54.9571 figli raggiunti dal contributo.
Impensabile per un Governo che punta molto sul sostegno alle famiglie e alla natalità (ma anche per uno con altre idee...) abolirlo per tutti. Vorrebbe dire eliminare contributi fondamentali per tantissimi nuclei, soprattutto quelli più numerosi e meno abbienti. E rappresenterebbe una mossa "politica" suicida, dato che scatenerebbe la rabbia di milioni di italiani.
La procedura di infrazione da parte dell'Europa
Nella questione non si può non considerare anche che l'Europa ha aperto una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese per la decisione del Governo di introdurre il requisito di residenza di 2 anni chiesto agli stranieri. D'altra parte, se anche tutti costoro venissero inseriti nel novero dei beneficiari, servirebbero ulteriori risorse (che in questo momento non ci sono).
Chi rischia di vedersi tagliare l'assegno unico
Il Mef nel frattempo smentisce - definendo "fantasiosa e senza alcun fondamento l'ipotesi di tagli agli assegni per i figli in vista della prossima Manovra" - le voci, ma è inevitabile che un pensiero si stia facendo.
L'ipotesi che circola in queste ore - rilanciata da Repubblica - è un taglio della misura minima per chi non presenta l'Isee (che riceve quindi 57 euro al mese per ciascun figlio) o per chi ne ha uno sopra i 45.o00 euro. Categorie che molto probabilmente subirebbero meno l'impatto di una misura così drastica, che permetterebbe da un lato di accantonare risorse e dall'altro di destinare forse qualcosa in più alle famiglie più bisognose e con più figli.
Ribadiamo: siamo nel campo delle ipotesi, e la Manovra è ancora tutta da scrivere. Ma l'eventualità - quantomeno di una revisione dell'intera misura - c'è, eccome se c'è.