Chi consuma più birra? Dall’identikit al birraturismo
I più assidui consumatori sono dirigenti, imprenditori e liberi professionisti
Chi consuma più birra? Dall’identikit al birraturismo. Secondo un’analisi di Coldiretti su dati Istat, il profilo del bevitore di birra in Italia è molto variegato, ma presenta tendenze significative. I più assidui consumatori sono dirigenti, imprenditori e liberi professionisti, con una percentuale di consumatori del 70% del totale della categoria. A seguire, si trovano i lavoratori autonomi (69%) e gli impiegati (68%). Più distanziati sono gli operai (65%), gli studenti (40%) e le casalinghe (33%). La birra gode di grande popolarità anche tra i laureati, con un 65% di consumatori, rispetto al 61% dei diplomati. A livello regionale, Sardegna e Friuli guidano la classifica dei consumatori seguiti da Abruzzo Valle d’Aosta, Calabria e Molise, mentre la Basilicata si posiziona all’ultimo posto.
Chi consuma più birra?
Il settore della birra agricola italiana sta affrontando sfide significative a causa delle condizioni climatiche avverse, in particolare la siccità. La raccolta dell’orzo, materia prima fondamentale, ha subito pesanti flessioni in diverse aree del Paese. In Sicilia, molte aree non sono state nemmeno seminate, con rese che non superano le 2 tonnellate per ettaro nelle zone più colpite. Anche in Puglia e nel Salento si registrano cali importanti. Al contrario, l’eccessiva piovosità che ha colpito le regioni del Nord Italia, ha ridotto drasticamente le rese. Questa situazione eterogenea pone nuove sfide ai produttori, che devono fare i conti con un ambiente sempre più imprevedibile.
Birraturismo in crescita
Cresce il fenomeno del turismo da birra. E mentre il settore sta affrontando un periodo complicato a seguito dei cambiamenti climatici, una mano arriva dal turismo esperienziale nel settore della birra sta crescendo rapidamente, con quasi un viaggiatore su cinque che ha visitato un birrificio o partecipato a eventi birrari nell’ultimo anno, secondo un’indagine di Coldiretti e del Consorzio Birra Italiana. Il birraturismo sta diventando quindi di tendenza, con l’abbinamento tra birra e cibo che è l’attività preferita dal 65% degli intervistati. Le birre artigianali, non pastorizzate né microfiltrate, stanno trainando il fenomeno, attirando soprattutto i giovani che cercano qualità. Due terzi dei consumi si concentrano su produzioni nazionali, sostenute dal Consorzio per promuovere l’eccellenza italiana.
La prima birra al granchio blu
E non mancano anche in questo settore le idee innovative che cercano anche di rispondere alle problematiche più diverse. In quest’ottica è nata da poco la prima birra agricola al granchio blu, un’idea di Alessia Parisatto, agricoltrice di Coldiretti Giovani Impresa che al suo interno ha parecchi ragazzi e ragazze impegnati nella produzione di birra a filiera agricola italiana. Il granchio blu, considerato un flagello soprattutto per la pesca veneta, dopo i tanti impieghi in cucina, è stato trasformato in una risorsa grazie alla creazione di una birra stout di colore marrone molto scuro. Ispirata alla tradizione irlandese della Oyster Stout, questa birra rappresenta una risposta creativa e sostenibile alle sfide ambientali, dimostrando come un problema possa diventare un’opportunità.