Ancora polemiche

La pugile Angela Carini testimonial dell'azienda che costruirà il Ponte sullo Stretto di Messina. Ironia social: "Speriamo duri più di 46 secondi"

Dal canto proprio, la pugile medaglia d'oro alle Olimpiadi di Parigi, Imane Khelif, mostra il proprio lato femminile... e parte con le denunce

La pugile Angela Carini testimonial dell'azienda che costruirà il Ponte sullo Stretto di Messina. Ironia social: "Speriamo duri più di 46 secondi"
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A pensar male si fa peccato... ma spesso ci si azzecca. La parabola della pugile Angela Carini - balzata agli onori delle cronache per essersi ritirata dopo 46 secondi, alle Olimpiadi di Parigi 2024, contro l'algerina intersex Imane Khelif - passa dalla Lega. In molti avevano ipotizzato per la 25enne un futuro fra le frange della politica conservatrice e sovranista - che ha pestato duro, sui social, s'intende - contro Khelif, spostando la vicenda su questioni ideologiche.

Angela Carini a centro ring dopo il match con Imane Khelif

E Carini, effettivamente, è uno dei volti (sicuramente quello più "chiacchierato") di un video della società che costruirà il Ponte sullo Stretto (opera-manifesto salviniana) la Webuild. E non mancano le ironie, c'è infatti chi si chiede se l'infrastruttura durerà più dei 46 secondi della Carini sul ring.

Nel frattempo Khelif, fresca di oro, finita in un tritacarne mediatico di rare proporzioni, ha mostrato il suo lato femminile. L'algerina ha anche annunciato pesanti azioni legali per cyberbullismo: intende perseguire chiunque abbia diffuso false informazioni circa il suo sesso (ricordiamo che l'atleta è nata donna, come dimostra un certificato di nascita) e sparato pesanti giudizi senza opportune conoscenze mediche. Fra gli eminenti nomi figurerebbero anche l'imprenditore miliardario statunitense Elon Musk e la scrittrice britannica Jk Rowling (autrice della saga di 'Harry Potter'). Non si esclude che potrebbe finire citato in giudizio anche l'ex presidente Usa e candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump.

La vendetta, per Imane, andrebbe dunque servita fredda e con un oro al collo. 

La pugile Carini volto dello spot sul Ponte di Messina

Carini - insieme alla velista Caterina Banti, la judoka Alice Bellandi, le velociste Zaynab Dosso e Antonella Palmisano - è una delle atlete scelte prima delle Olimpiadi, c'è da dire, da Webuilt per la sua campagna "Webuild per lo sport. Costruire un sogno: storie di campionesse".

Per chiarezza vi diciamo che al momento non è dato sapere quando sia stato realizzato lo spot. Possibile che sia stato realizzato prima delle Olimpiadi (e del tanto discusso match pugilistico), ma è uscito proprio pochi giorni fa.

Le ironie social

I social si sono scatenati.

"Se il Ponte avrà la stessa resistenza della Carini siamo in una botte di ferro", commenta un utente.

O Ancora:

"Speriamo che duri più di lei".

Intanto Imane mostra la sua femminilità

Si sta prendendo la propria rivincita, invece, la pugile algerina Imane Khelif che sul suo profilo Instagram ha postato un video, girato in un famoso centro estetico di Algeri, che mostra la sua trasformazione dopo trucco e parrucco. Mostrando il proprio lato femminile fuori dal ring.

 

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Una scelta decisamente non casuale considerando le pesanti accuse e speculazioni che hanno coinvolto l'atleta mentre disputava la sua Olimpiade che l'ha condotta all'oro.

L'inchiesta è stata avviata dal Centro nazionale per la lotta contro l'odio online per "molestie informatiche a causa del genere, insulto pubblico a causa del genere, provocazione pubblica alla discriminazione e insulto pubblico a causa dell'origine", ha precisato l'organismo giudiziario. Le indagini sono state affidate all'Ufficio centrale per la lotta contro i crimini contro l'umanità e i crimini ispirati dall'odio.

"I primi autori del cyberbullismo ai danni di Imane Khelif sono personalità politiche e personaggi pubblici che hanno usato i propri account sulle piattaforme social in questa campagna contro la mia cliente. In tal caso il problema dell'identificazione non si pone, essendo ben noti". Così l'avvocato Nabil Boudi, avvocato del foro di Parigi della pugile algerina iperandrogina.

Fra gli illustri nomi figurerebbero personalità di rilevanza mondiale come Elon Musk, la scrittrice Jk Rowling e, si vocifera, Donald Trump.

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