A BRESCIA E COMO

Crolla il tetto su cui stavano lavorando: due operai precipitano, un volo di cinque metri

Due gravissimi incidenti sul lavoro in poche ore in Lombardia. Analoga la dinamica, così come le età dei feriti

Crolla il tetto su cui stavano lavorando: due operai precipitano, un volo di cinque metri
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Due gravissimi incidenti sul lavoro in poche ore in Lombardia. Analoga la dinamica, così come le età dei feriti.

Crolla il tetto, due operai precipitano per cinque metri

Sono stati portati d'urgenza questa mattina, martedì 13 agosto 2024, uno alla Fondazione Poliambulanza e l'altro agli Spedali Civili, sempre a Brescia, dopo una caduta di circa 5 metri in una capannone di Gratacasolo a Pisogne nel Bresciano. Il viaggio date le condizioni gravi, in elisoccorso, uno intervenuto da Brescia l'altro da Bergamo.

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I due operai, di 37 e 44 anni (entrambi di Pisogne), stavano lavorando sul tetto di uno stabile nella zona industriale per conto di una ditta edile che si occupa di coperture di tetti. All'improvviso, intorno alle 9, la struttura ha ceduto facendo precipitare sotto i due.

Cade dal tetto per dieci metri: forse un malore

Per un triste destino, la stessa dinamica s'era verificata solo poche ore prima già a Olgiate Comasco, in provincia di Como, sempre in Lombardia.

L'infortunio sul lavoro è avvenuto intorno alle 13.45 di ieri, lunedì 12 agosto 2024. Un operaio di 43 anni di origini marocchine si trovava sul tetto di una azienda di via Grandi quando, per cause ancora in fase di accertamento (potrebbe anche essere stato colpito da un malore), è caduto, precipitando a terra da un'altezza di una decina di metri.

Sul posto, otre ai tecnici dell'Ats Insubria e ai Carabinieri della Compagnia di Como, un'ambulanza e due automediche. Le condizioni del 43enne sono apparse subito gravi: dopo le prime cure direttamente sul posto, è stato caricato d'urgenza sull'ambulanza e portato dall'ospedale Sant'Anna di Como dove è ricoverato in prognosi riservata.

"Come si fa a mandare un lavoratore sul tetto con 40 gradi?"

"Ennesima tragedia sul lavoro  - ha rimarcato il segretario regionale di Rifondazione Comunista Lombardia Fabrizio Baggi - Le indagini faranno il loro corso e staremo a vedere se, anche in questo incidente, ci sono delle responsabilità rispetto all'applicazione (o alla mancata applicazione) dei protocolli di sicurezza. La domanda che sorge spontanea subito però è la seguente: come si fa a mandare un lavoratore su un tetto tra le 13 e le 14 in un periodo dove ci sono 35 gradi fissi percepiti 40? Bene fanno le organizzazioni sindacali a chiedere lo stop del lavoro nei cantieri nelle ore più calde della giornata, ma serve di più e noi lo diciamo da tempo: serve una legge che introduca il reato di omicidio e gravi lesioni nei luoghi di lavoro laddove vi sia dolo sul rispetto e sull'applicazione dei protocolli di sicurezza. Nel frattempo esprimo massima solidarietà e vicinanza al lavoratore ferito agli amici ai colleghi e alla famiglia. Prima le Lavoratrici e i Lavoratori non i profitti".

Ultim'ora: frana il terreno, operaio sprofonda

Un operaio è sprofondato di una decina di metri in fondo a una voragine che si è aperta all'interno di un cantiere edile a Case Marchesi di Travo, in provincia di Piacenza, Emilia Romagna.

Stava lavorando all'interno di una casa in costruzione quando all'improvviso il terreno ha ceduto.

L'operaio, vivo, in buone condizioni, ma intrappolato nella terra dal bacino in giù, è stato tirato fuori dopo quattro ore di sforzi.

Sul posto è in corso l'intervento dei vigili del fuoco di Piacenza con diverse squadre. Ci sono anche i carabinieri e gli operatori del 118 e un'ambulanza della Pubblica della Valnure.

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