Coronavirus: le regioni dichiarano guerra ai runner, in Veneto già volano i droni
Il primo è stato Bonaccini dall'Emilia Romagna :"Tutti quelli che trovo in giro li porto a fare jogging in ospedale".
Le disposizioni per contenere i contagi da Covid-19 permettono di praticare sport all'aperto, a patto che si mantenga il metro di distanza e si eviti qualunque forma di assembramento. Da Nord a Sud, alla faccia del buonsenso, non sono mancati però i casi in perfetto stile "palestra all'aperto" e le Regioni hanno deciso di correre ai ripari, alcuni chiedendo aiuto anche ai droni.
Schierati i droni anti runner
Non ha aspettato il Governo, ma si è mosso motu proprio il sindaco di Conegliano, Fabio Chies. Anche perché la provincia di Treviso è quella più colpita, in Veneto, con 38 morti su 130, 4 solo nelle ultime ore. E lo ha fatto con un’ordinanza restrittiva firmata mercoledì 18 marzo 2020, che vieta il passeggio nelle zone collinari, nei parchi, nelle piazze e nelle vie della città, se non per comprovati motivi di lavoro o reali emergenze. A vigilare sull'ottemperanza delle regole ci saranno degli alleati speciali.
"In collaborazione con una ditta esterna, saranno fatti volare alcuni droni per controllare dall'alto che tutti si attengano all'indicazione di stare in casa, pattugliando la zona collinare invasa da corridori, passeggiatori e sportivi. Chi sarà individuato dall'occhio tecnologico sarà raggiunto dalle forze dell'ordine, identificato e denunciato".
Così ha spiegato il primo cittadino in un videomessaggio.
In Emilia Bonaccini ai jogger: "Vi porto in ospedale"
Il governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini è stato il primo a ingaggiare una guerra contro i jogger.
"Se qualcuno mi viene a spiegare che rinunciare al jogging se non si è in sicurezza è un problema drammatico, lo prendo con me e lo porto a vedere i reparti ospedalieri".
Così ha tuonato intervenendo durante la trasmissione "Agorà".
Gallera in Lombardia: "Se continuate passiamo alle maniere forti"
"Fare jogging non è strettamente necessario. Troppe persone continuano ad uscire di casa, se si continua così dovremo passare alle maniere forti"
Anche l'assessore alla Sanità lombarda Giulio Gallera affonda citando, come esempio, la montagnetta di San Siro, affollata da persone a piedi e in bicicletta alla faccia dei divieti. Ed è proprio in Lombardia che il governatore Attilio Fontana ha nuovamente ribadito di stare in casa, il rischio è infatti quello di non poter più curare coloro che si ammaleranno.
Il Piemonte annuncia un'ordinanza restrittiva
Anche il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio prende posizione in merito, proprio alla vigilia di quello che si prospetta un weekend primaverile in piena regola. La tentazione di uscire di casa e goderselo all'aria aperta sarà inevitabile. Per questo il presidente ribadisce per tempo che in Piemonte sarà un fine settimana difficile, considerando la curva di contagio che continua a salire, e soprattutto le troppe persone ancora a spasso.
"Non possiamo permetterci che le aree verdi e i parchi diventino occasioni di ritrovo, per cui in giornata emetterò una ordinanza di restrizione delle attività all’aria aperta", ha fatto sapere Cirio.