CORSA ALLA CASA BIANCA

Dopo il ritiro di Biden, Kamala Harris sale nei sondaggi (e ora il "vecchietto" è Trump)

Il vulcanico candidato repubblicano dovrà ora cambiare strategia, mentre la new entry dei dem mostra subito i muscoli contro Israele

Dopo il ritiro di Biden, Kamala Harris sale nei sondaggi (e ora il "vecchietto" è Trump)
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Pur non essendo esattamente un giovincello, sinora ha attaccato il suo avversario (ovvero Joe Biden) per l'età: ora Donald Trump dovrà inevitabilmente rivedere i suoi piani. O comunque la linea della sua campagna elettorale da qui a novembre.

Perché su una cosa è parso fin da subito evidente: il vulcanico candidato dei Repubblicani non potrà certo attaccare Kamala Harris sulla sua carta d'identità...

In primo luogo perché non si fa nei confronti di una donna. In secondo luogo, e paradossalmente ora più importante, perché la neo candidata dem è decisamente più giovane non solo del presidente uscente Joe Biden, ma dello stesso Trump.

Kamala Harris con Joe Biden
Kamala Harris con Joe Biden

Attaccare sull'età, sarà ora un'arma contro Trump?

Ecco dunque che ora quella dell'età potrebbe essere un'arma potenzialmente in grado di ritorcersi ora contro Trump.

Donald Trump, 78 anni
Donald Trump, 78 anni

Dati anagrafici alla mano, Joe Biden ha 81 anni, Donald Trump 78 e infine Kamala Harris 59.

Se la partita si giocava sull'età dei contendenti, ora è tutto da rifare. E forse a Trump conviene cambiare strategie.

Perché dopo il ritiro dello scorso fine settimana di Joe Biden, sulla questione età è probabilmente il caso di mollare la presa.

Perché ora il "vecchietto" in corsa per la Casa Bianca è lui.

La "rimonta" di Kamala e la strigliata a Netanyahu

Anche perché è appena è diventata virale la notizia dell'abbandono di Biden, subito i sondaggi per i dem sono stati dati in risalita con la neo candidata capace di attirare su di sé un rinnovato consenso e, particolare non da poco in America, un sostegno economico non di poco conto da nuovi (ora entusiasti) sostenitori.

Ma non solo. La Harris ha già superato la prima prova di carattere: nella serata di giovedì 25 luglio, la neo candidata non si è fatta certo problemi nello "strigliare" Netanyahu su Gaza.

Benjamin Netanyahu, primo ministro di Israele
Benjamin Netanyahu, primo ministro di Israele

"Israele si deve difendere, ma bisogna vedere come lo fa"

Dopo aver incontrato il numero uno di Israele la Harris ha affrontato un discorso deciso, condannando la "brutale organizzazione terroristica Hamas", ma lanciando di fatto una pesante stoccata allo stesso Netanyahu:

"Israele ha il diritto di difendersi. Ma è importante il modo in cui lo fa. Quello che è successo a Gaza negli ultimi nove mesi è devastante. Le immagini di bambini morti e di persone disperate e affamate che fuggono per cercare riparo, a volte sfollate per la seconda, terza o quarta volta. Non possiamo girarci dall’altra parte davanti a queste tragedie. Non possiamo permetterci di diventare insensibili davanti alla sofferenza e io non starò in silenzio".

La richiesta del cessate il fuoco

Una stoccata cui la nuova candidata dei democratici ha fatto seguire la richiesta di cessate il fuoco:

"E' ora di fare questo accordo. E dico a tutti coloro che hanno chiesto un cessate il fuoco e a tutti coloro che desiderano la pace: vi vedo e vi sento".

 

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