NUOVA VISIONE DELL'ACCOGLIENZA

Immigrazione, Africa e lavoro: un patto per segnare una svolta

La fondazione di Letizia Moratti da 15 anni impegnata nel Continente nero a formare giovani. Il 63% delle aziende di Confapi non trova lavoratori

Immigrazione, Africa e lavoro: un patto per segnare una svolta
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Un protocollo d'intesa per promuovere una migrazione lavorativa dignitosa dall'Africa e favorire l'ingresso di lavoratori già formati" nelle aziende italiane.

Lo hanno sottoscritto questa mattina, giovedì 25 luglio, a Milano la presidente di E4Impact Letizia Moratti e il presidente di Confapi, Cristian Camisa.

Immigrazione, Africa e lavoro: il protocollo d'intesa

Confapi, la Confederazione italiana della piccola e media industria privata, e E4Impact Foundation, organizzazione che promuove la job creation in Africa attraverso lo sviluppo di nuove imprese e la formazione, hanno siglato oggi a Milano un protocollo d'intesa.

L’obiettivo della collaborazione è di rispondere, anche attraverso il coinvolgimento di partner qualificati in Italia e in Africa, alle esigenze di lavoratori nelle imprese italiane, offrendo ai giovani africani formazione, un percorso di integrazione, contratti di lavoro allineati a quelli offerti ai collaboratori italiani.

In particolare, Confapi si impegnerà a diffondere questa opportunità tra le imprese associate, raccogliendo numero e caratteristiche dei profili professionali richiesti.

Un aspetto non di poco conto, basti pensare che oltre il 63% delle imprese associate a Confapi non trova manodopera. Potenzialmente, una stima di 1 milione di posti di lavoro.

Foto di gruppo Protocollo intesa E4Impact - Confapi
                                                              Foto di gruppo Protocollo intesa E4Impact - Confapi

Il ruolo di E4Impact: 15 anni di esperienza in Africa

E4Impact, di fatto è stata precursore di un modo diverso di approcciarsi all'Africa.

Un tema fondamentale oggigiorno, specie di fronte ai nodi cruciali dell'immigrazione clandestina (accompagnata periodicamente da tragedie nel Mediterraneo e spesso dalla difficile gestione nelle nostre città) e delle opportunità e aspettative legate al Piano Mattei.

Da oltre 15 anni la Fondazione è impegnata in Africa dove finora ha formato 40mila imprenditori grazie alla collaborazione tra imprese, università e gruppi italiani che hanno creduto nel progetto.

Ora, attraverso questo nuovo protocollo d'intesa E4Impact identificherà i lavoratori africani avvalendosi di agenzie di selezione locali, curerà la formazione linguistica, culturale e professionale, supporterà le imprese italiane nella selezione, assicurerà la gestione degli adempimenti connessi al trasferimento in Italia.

 

La soddisfazione della presidente Moratti

Soddisfatta Letizia Moratti, attualmente europarlamentare di Forza Italia-PPE, che aveva sposato il progetto di E4Impact (lanciato a quel tempo dall'Università Cattolica) dopo l'esperienza di Expo quando era stata sindaco di Milano:

"Questo accordo rappresenta un importante passo avanti nell’integrazione di lavoratori africani. Finalmente un progetto che consente l’incontro tra due esigenze fondamentali: quella delle imprese italiane, che rischiano di dover rallentare le proprie attività per mancanza di personale e quella dei giovani africani, alla ricerca di una opportunità per il loro futuro, attraverso condizioni di lavoro e di vita finalmente dignitose. È una collaborazione che contribuisce a sviluppare relazioni solide e positive – economiche e sociali – tra Italia e Africa".

Confapi: "Una nuova visione dell'accoglienza"

Soddisfatto dell'accordo anche il presidente di Confapi, Cristian Camisa:

"Da sempre guardiamo strategicamente al continente africano ritenendo che il nostro modello produttivo, economico e sociale possa supportare la crescita e lo sviluppo in una logica win-win. Gli imprenditori della piccola e media industria sono pronti a offrire opportunità di lavoro e a promuovere l’inclusione sociale attraverso l’occupazione. Grazie alla collaborazione con E4Impact abbiamo l’opportunità di consegnare all’accoglienza una nuova visione che punti a una strategia mirata con l’obiettivo di garantire un futuro migliore al nostro Paese, ai territori e a tutti coloro che decidano di fare dell’Italia la loro seconda patria. Una visione che si basa sul concetto di opportunità reciproca in cui le competenze e le esigenze del territorio e delle imprese vengono messe in relazione con quelle dei migranti”.

 

 

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