Incredibile svista

Scambio di bare in ospedale: la salma di una 90enne di Roma stava per essere spedita in India...

Quando i parenti sono andati a prendere la salma per il funerale si sono accorti dello scambio. La salma della congiunta era già arrivata a Fiumicino e stava per essere imbarcata

Scambio di bare in ospedale: la salma di una 90enne di Roma stava per essere spedita in India...
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Si stavano preparando per dare l'ultimo saluto a una parente 90enne, deceduta il 9 luglio 2024. Ma quando sono arrivati alla camera mortuaria si sono accorti che dentro la bara... c'era un'altra persona. Ma soprattutto che la cara estinta stava per essere mandata in India.

Scambio di bare in ospedale

Una vicenda surreale - ma allo stesso tempo drammatica per i protagonisti - avvenuta a Tor Vergata. Qui, come raccontato da Roma Today, parenti e amici si apprestavano a dare l'estremo saluto a un'anziana novantenne. Ma con grandissimo stupore quando sono arrivati alla camera mortuaria hanno trovato la bara di un uomo indiano.

La corsa in aeroporto

Sono seguiti momenti di grande tensione, fino a quando si è scoperto che fine aveva fatto la salma della defunta. Era stata trasferita a Fiumicino, dove stava per essere imbarcata su un volo per l'India, al posto di quella rimasta in obitorio.

Per fortuna la comunicazione è arrivata in tempo. Questione di pochi minuti e la salma sarebbe partita per Nuova Delhi, con tutte le complicazioni del caso...

Per 33 anni ha pregato sulla tomba di uno sconosciuto

Un caso clamoroso, ma purtroppo non unico. E' capitato altre volte che due salme venissero scambiate. Una vicenda pazzesca è quella avvenuta ad esempio a una 61enne di Pineto (Teramo), che dopo 33 anni dalla morte del padre ha scoperto che nella tomba su  cui aveva sempre pregato... c'era un altro uomo.

L'episodio chiave risale al 1986, quando il papà della donna muore e viene seppellito al cimitero comunale di Pineto. Tutto normale, con la lapide con il nome e la foto dell'uomo, su cui la figlia va a pregare.

Nella primavera del 2017, però, il Comune ha grave carenza di spazi e ha bisogno di liberare terreno per nuove sepolture. E così stila - come prassi - un elenco di salme destinate a essere trasferite nell'ossario. Tra cui quella dell'uomo. La figlia a quel punto contatta gli uffici comunali per acquistare un nuovo loculo e fissa l'appuntamento per l'estumulazione del padre, a cui vuole assistere. A settembre, però, trova la tomba distrutta: l'operazione è già avvenuta a sua insaputa. 

L'addetto del consorzio le comunica che le spoglie del padre non sono ancora mineralizzate e dunque per il trasferimento all'ossario c'è tempo. Per accelerare la cosa si è deciso di usare un acido con cui trattare la salma, riposta poi nella tomba. A quel punto la donna, furiosa per l'accaduto, dà mandato ai suoi legali di seguire la vicenda.

La scoperta shock

La questione diventa vilipendio di cadavere, e gli avvocati sostengono che l'acido usato non sia consentito dalla legge. Il pm Enrica Medori - che segue la vicenda - nomina dei periti che eseguono gli accertamenti del caso. E scoprono che l'acido era perfettamente legale, ma che il morto non è il padre della signora, ma un uomo più giovane cui erano state impiantate protesi dentarie che il papà della donna non aveva mai avuto.

Non saprà mai dove è sepolto il padre

Sulla bara, però, non c'è nessun nome: impossibile dunque sapere chi sia. E impossibile risalire, dunque, a un possibile scambio di salme al momento della sepoltura.

L’inchiesta nel frattempo  è stata archiviata: il pm ha presunto che lo scambio di salma sia avvenuto tra la sepoltura e l’apposizione della lapide definitiva, nel 1986. Impossibile anche trovare un responsabile: il custode del cimitero, sentito ai tempi, nel frattempo è deceduto.

Insomma, la 61enne non saprà mai dove è sepolto il padre.

La causa civile

Alla donna, quindi, non è rimasto altro da fare che intentare causa civile e chiedere un risarcimento da  centinaia di migliaia di euro. Richiesta avanzata martedì 27 settembre 2022 dai suoi legali davanti al giudice Mariangela Mastro, che ha concesso un mese di tempo per arrivare a un accordo tra le parti. In caso contrario, la prossima udienza è già stata fissata per il 30 novembre 2022.

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