Scala il Monte Bianco per beneficenza, padre di tre figli precipita e muore
Michele Raule, alpinista cinquantenne, raccoglieva fondi per Agepop, associazione che si occupa di bambini malati
Una vicenda tragica, l'ennesima in montagna, resa ancora più straziante dal motivo che spingeva Michele Raule, 50enne di San Lazzaro (Bologna), a scalare le montagne. Il cinquantenne emiliano, infatti, è precipitato domenica 14 luglio 2024 sul Monte Bianco, che scalava per raccogliere fondi per Agepop, associazione che raccoglie fondi per bambini malati di tumore.
Michele Raule morto precipitando dal Monte Bianco
Come racconta E' Tv, una delle televisioni del nostro gruppo editoriale Netweek, Michele Raule è morto dopo essere precipitato sul massiccio del Monte Bianco, poco sotto il rifugio Gonella.
Secondo quanto ricostruito, domenica 14 luglio 2024 l’alpinista stava attraversando un canalone nei pressi del rifugio Gonella quando è scivolato. A dare l’allarme sono stati i suoi compagni di cordata tra i quali anche il fratello che ha assistito, inerme, alla scena.
E’ intervenuto il Soccorso Alpino Valdostano, ma il punto in cui è scivolato Michele Raule era particolarmente impervio e da subito i soccorritori hanno evidenziato che erano poche le speranze di ritrovarlo vivo.
La scalata benefica
Il 23 giugno Michele Raule, sposato e padre di tre figli, sulla sua pagina Facebook, aveva annunciato il tentativo di impresa, spiegando anche la motivazione della raccolta fondi:
“Il 12 luglio (meteo permettendo) tenterò un’impresa per me “estrema”: dal mare alla vetta del Monte Bianco senza dormire, con il solo uso delle gambe. Partirò alle 5 di mattina da Genova con la bici, che lascerò in fondo alla Val Veny, per proseguire a piedi fino alla vetta. Mi sono allenato parecchio (75.000m D+ da inizio anno), ma non è sicuro che ce la farò. La mia motivazione, già non piccola, sarà rafforzata da una buona causa in cui credo molto: raccogliere fondi per Ageop, associazione di Bologna che aiuta i bambini malati di tumore".
Il progetto di Raule, "Quattro vette per cinque Stati", nato nel 2022, avrebbe dovuto concludersi nel 2025 con la salita delle cime più alte d'Italia e dei quattro Paesi confinanti, Francia, Svizzera, Slovenia, Austria, percorrendo con la bicicletta i chilometri dal litorale marino più vicino all'attacco della via di salita.
Il cordoglio
Parole di grande cordoglio sono state espresse da Agepop, l'associazione per la quale era partita la raccolta fondi:
"Siamo sconvolti e addolorati per la tragica morte di Michele Raule che ha messo la parola fine al suo sogno di realizzare un’impresa che fosse, al tempo stesso, ardita e generosa".
"Nel 2022 aveva, infatti, inaugurato il progetto “Quattro vette per cinque Stati” che si sarebbe concluso nel 2025 e prevedeva la conquista delle vette più alte di Italia, Slovenia, Austria, Francia e Svizzera. Quest’anno, con il sostegno di Dea srl, aveva scelto di dedicare l’impresa del 2024 ai bambini ammalati di tumore, andando da Genova al Monte Bianco in 30 ore consecutive, facendo 300 Km in bici e 15 a piedi, per un totale di 7000 metri di dislivello positivo".
"Ancora increduli, rivediamo il viso sorridente di Michele nel video in cui racconta la sua avventura “felice di dedicarla ai bambini ammalati di tumore e raccogliere fondi per Ageop” Una persona coraggiosa e generosa che ci aveva conquistati con la sua passione per la montagna, per l’altezza, le sfide sia in bicicletta che a piedi".
"Tutta Ageop si stringe intorno alla famiglia di Michele, alla sua comunità di parenti e amici, con un affetto particolare ai suoi figli.
Grazie Michele, nei nostri pensieri sei infinito".