Fedez in ospedale, un'altra emorragia interna: "Trovata prima che fosse troppo tardi"
"Grazie di cuore ai dottori e gli infermieri del Policlinico di Milano che hanno trovato l'emorragia interna prima che fosse troppo tardi per fortuna"
"Sono tipo dj Khaled quando dice "another one" ma con le emorragie interne", con una storia Instagram Fedez, dal letto del Policlinico di Milano, cerca di prenderla con ironia. Il rapper è stato sottoposto - in queste ore - a una gastroscopia dopo un'emorragia e a una procedura per fermarla. Pare che, anche questa volta, in seguito ad un malore improvviso, la corsa in ospedale abbia scongiurato in peggio.
Meno di un mese fa, il 15 giugno, Fedez era stato nuovamente in ospedale a causa di una nuova emorragia interna, la stessa che mesi prima, a ottobre 2023, aveva messo in pericolo la sua vita a causa dell’abbondante perdita di sangue.
Fedez: nuova emorragia
Il rapper ha condiviso una storia Instagram sul lettino di ospedale mentre con una mano si copre il viso, ormai rassegnato e con l'altra mano fa il segno della vittoria:
"Grazie di cuore ai dottori e gli infermieri del Policlinico di Milano che hanno trovato l'emorragia interna prima che fosse troppo tardi per fortuna".
Dopo il primo ricovero a ottobre 2023, prima del pandoro gate e della separazione dalla moglie Chiara Ferragni, Fedez aveva rivelato: "Dopo l’ultimo episodio la paura è tornata, non mi aspettavo di rischiare la vita di nuovo in così poco tempo".
Queste emergenze sarebbero strettamente correlate al tumore al pancreas, per il quale l'ex giudice di X Factor era stato operato - fortunatamente con successo - il 22 marzo 2022.
La salute mentale
Il 34enne non ha mai nascosto che questo grave problema di salute ha avuto pesanti ricadute anche sulla sua salute mentale. Intervistato da Mara Venier aveva dichiarato:
"A 34 anni ne ho viste un po'... E poi c'è il corpo da una parte e la mente dall'altra. Non bisogna trascurare la mente, va di pari passo con il corpo, a volte la mente è una prerogativa importante".
E ancora:
''Io parlo per la mia esperienza. Mi sono trovato a dover letteralmente fare i conti con la possibilità di morire e devi affrontare una cosa grande. Farlo in maniera così precoce non è sano per la tua mente. Anche dopo aver curato la malattia, volevo fare indigestione della vita. Dormivo poco, uscivo sempre. Associato a una cura farmacologica, giustamente perché se non stai bene è giusto che vai da uno specialista. Mi sono ritrovato a prendere più di sette psicofarmaci tutti insieme, il mio approccio non è stato dei migliori. Fai cose strambe e io le ho fatte. Dopo Sanremo se non fosse già stato evidente, ero nel culmine della mia poco lucidità. Dopo qualche settimana la mia bocca smise di funzionare non riuscivo più a parlare. Stoppo tutti i medicinali insieme, ho avuto effetto da rebound due settimane senza riuscire a camminare, sudori freddi, disorientamento. Ma la più grande difficoltà è venuta quando non avevo più farmaci e sono caduto in una depressione profonda. Se ne esce facendosi seguire dagli specialisti. Un percorso che in Italia è ancora un privilegio. Deve essere un diritto per tutti''.
Che sarebbe ora di smettere di parlare di lui e della moglie e dargli visibilità perché alla fine i cittadini hanno ben altri problemi piuttosto che pensare a questi due deficienti