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Da Cremona a Macerata, due femminicidi-suicidi: tragico epilogo con le auto inghiottite dalle acque

Lasciano attoniti le similitudini, malgrado a monte delle tristi fini vi fossero ragioni probabilmente molto differenti

Da Cremona a Macerata, due femminicidi-suicidi: tragico epilogo con le auto inghiottite dalle acque
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I risultati dell'autopsia, resi noti ieri, martedì 9 luglio 2024, spazzano via gli ultimi dubbi: Lorena Vezzosi è stata uccisa, in modo violento quasi certamente, dall'ex marito Stefano Del Re. Sul corpo i segni delle coltellate.

I due erano stati ritrovati morti in auto nel Po nella notte tra mercoledì 3 e giovedì 4 luglio 2024, presto si è escluso l'incidente. Si tratta, invece, dell'ennesimo femminicidio consumatosi in provincia di Cremona.

 

E mentre le indagini proseguono, lascia attoniti un caso similare, consumatosi nelle Marche: un'auto con due coniugi si è inabissata a Montefano, provincia di Macerata. Si tratterebbe di omicidio-suicidio, ma mosso - apparentemente - da altre ragioni rispetto al dramma lombardo.

Coppia trovata morta nel Po, Lorena è stata uccisa

Sono arrivati i risultati dell'autopsia sui corpi di Stefano Del Re, 55 anni, e della sua ex moglie Lorena Vezzosi, 53 anni, ed è sempre più realistica l'ipotesi che si tratti di un femminicidio-suicidio. I due sono stati ritrovati morti in auto nel Po nella notte tra mercoledì 3 e giovedì 4 luglio 2024.

Come racconta Prima Cremona, in base a quanto è emerso, la 53enne è stata uccisa dal marito prima che lui si gettasse nel fiume con l'intento di suicidarsi. I dettagli sono ancora in parte avvolti nel mistero. Non è chiaro dove e quando Del Re abbia colpito Vezzosi, né con quale arma. Lorena è stata trovata con indosso solo la biancheria intima.

Lorena Vezzosi e Stefano del Re

Lorena è stata colpita più volte con una lama, probabilmente un coltello o un bisturi, strumenti che Del Re, infermiere di professione, avrebbe potuto procurarsi facilmente. La ricerca dell'arma è in corso e potrebbe fornire risposte cruciali sulla dinamica e la tempistica del crimine.

La ricostruzione

I due si sarebbero incontrati intorno alle 16 fuori dal condominio di Santarcangelo di Romagna dove viveva Vezzosi.

Il condominio di Vezzosi

Sulle scale sono state trovate tracce di sangue ma non è ancora chiaro se Del Re l'abbia uccisa già lì o se l'abbia convinta a salire in macchina per poi ucciderla prima di raggiungere Casalmaggiore. La 53enne aveva però confidato alle amiche che non sarebbe mai salita in auto da sola con l'ex marito. L'ipotesi che l'avesse uccisa durante il loro incontro fuori da casa sua si fa quindi più probabile.

Dalle telecamere di sorveglianza di Casalmaggiore, nel frattempo, è emerso un nuovo video che potrebbe fornire diverse chiavi di lettura sulla drammatica vicenda. Le riprese mostrano la Nissan nera con a bordo la coppia sbandare, precipitare nel fiume e passare sotto il ponte fino a raggiungere l'attracco.

Le nuove immagini mostrano Del Re aprire il finestrino e tentare di afferrare qualcosa. Probabilmente, l'obiettivo è allontanarsi dalla barca attraccata vicino per completare il suicidio. Lorena, seduta accanto a lui, era già morta

Nel frattempo i Carabinieri procedono con le indagini e devono fare i conti con un buco temporale di cinque ore. Alle 22 di mercoledì sera, Del Re ha fatto visita ai genitori. Da allora, fino al momento in cui l'auto è finita nel Po, alle 2.57 di giovedì mattina, nessuno sembra aver visto né la coppia, né l'auto.

I precedenti dell'uomo

Stefano Del Re faceva l'infermiere e aveva un passato segnato da difficoltà. Dopo un matrimonio fallito, aveva conosciuto Lorena.

Nonostante un'accusa di violenza sessuale ai danni di una paziente 94enne da cui era stato assolto, la coppia aveva tentato diverse strade trasferendosi prima alle Canarie e poi stabilendosi a Santarcangelo di Romagna. Dopo la separazione, avvenuta a dicembre scorso, Del Re aveva mostrato segnali di gelosia considerando anche l'idea di assumere un investigatore per monitorare l'ex moglie.

Omicidio suicidio nella Marche: l'ombra della disperazione

Dramma - apparentemente fotocopia, ma in realtà più simile ad una tragedia della disperazione - al circolo pesca a Montefano. Il 7 luglio 2024, un'auto con due persone a bordo si è inabissata nel laghetto. Una manovra improvvisa e imprevedibile, sotto gli occhi di un gruppo di giovani che stavano praticando attività pesca sportiva in una tranquilla domenica di luglio. Sul posto i sommozzatori dei vigili del fuoco e le forze dell’ordine.

La tragedia si è consumata poco dopo le 10. Sul posto il 118, l’ambulanza di Filottrano e l’auto medica di Recanati assieme ai vigili del fuoco e ai carabinieri. Inutili tutti i tentativi di soccorso.

Giuseppe e Rita

Alla guida c'era Giuseppe Paolorossi, 92 anni, per una vita ha svolto il lavoro di muratore. Al suo fianco, da sempre, la moglie Rita 84 anni, con la quale ha avuto tre figli.

Poi la malattia della donna ha fatto crollare tutto. L'uomo pare soffrisse moltissimo per le attuali condizioni della consorte. Pare che Giuseppe non fosse più in grado di sopportare il peso di questa situazione. Da lì il gesto estremo che ha portato entrambi alla morte.

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