Alex Marangon è stato ucciso: lo sciamano e il suo compagno medico l'avrebbero seguito quando è scomparso
L'autopsia che ha rilevato diversi colpi mortali alla testa non ha lasciato spazio a dubbi. Tutti i presenti sotto torchio
"Alex era seduto vicino alla porta della cappella, sembrava tranquillo. Ad un certo punto ha iniziato a parlare da solo ed è uscito. A seguirlo lo sciamano Jhonni Daniel Benavides Alvarez e il suo compagno medico", questa la testimonianza chiave che aiuterà a scoprire la verità sul giallo del giovane?
L'autopsia che ha rilevato diversi colpi mortali alla testa non ha lasciato spazio a dubbi. Alex Marangon, il 25enne trovato morto martedì 2 luglio 2024 a Vidor nel fiume Piave, in provincia di Treviso, è stato ucciso.
Era sparito da due giorni, dopo aver preso parte ad un rito sciamanico in cui si sospetta che abbia anche assunto l’ayahuasca, una tisana allucinogena.
Il cadavere del barman veneto, che lavorava in Trentino, è stato ritrovato incagliato in un isolotto nel greto del Piave a Ciano del Montello nel comune di Crocetta in provincia di Treviso.
Il ragazzo aveva partecipato a un incontro privato organizzato con una ventina di persone all’Abbazia di Santa Bona, un evento che è stato descritto fin qui in molti modi: serata musicale, raduno sciamanico, ritiro spirituale.
Avrebbe lasciato l’abbazia intorno alle 3 di notte in preda a una crisi, cominciando a vagare, forse preda di uno stato confusionale provocatogli dall'ayahuasca, una sostanza a base di diverse piante tipiche del Brasile, conosciuta anche come "liana dei morti" nella lingua quechua, a cui sono attribuite capacità terapeutiche in Amazzonia, ma che provoca effetti allucinogeni.
Però poi Alex è stato ucciso e gettato in acqua: come nel giallo Dieci piccoli indiani - solo che che qui sono venti - gli inquirenti cercheranno di stanare l'assassino entro una ristrettissima cerchia.
Il giovane di Marcon, in provincia di Venezia, è stato ritrovato martedì 2 aprile 2024 su un isolotto del Piave, a 4 km di distanza dal luogo del ritiro nell'Abbazia di Santa Bona a Vidor, dopo tre giorni di ricerche.
Alex potrebbe aver bevuto la "droga degli sciamani"
Come racconta Prima Treviso, in merito a cosa sia successo nella notte tra il 29 e il 30 giugno 2024 sono ancora tanti gli interrogativi.
Ai dubbi sulla morte di Alex, ora si aggiunge l'ombra dell'ayahuasca, tisana allucinogena illegale in Italia.
Secondo le testimonianze dei partecipanti durante il ritiro, una cerimonia di musica medica per appassionati di sciamanesimo, si sarebbe fatto uso di questa sostanza a base di diverse piante tipiche del Brasile, conosciuta anche come "liana dei morti" nella lingua quechua, a cui sono attribuite capacità terapeutiche in Amazzonia, ma che provoca effetti allucinogeni.
Da quanto detto, i presenti al raduno avrebbero bevuto una tisana a base di ayahuasca venerdì sera e di nuovo il giorno successivo.
Non vedendolo rientrare, gli altri partecipanti avrebbero chiamato i soccorsi e le ricerche sono iniziate domenica mattina. Il corpo senza vita di Alex è stato rinvenuto martedì.
Sotto torchio
Ma cosa sia successo veramente quella notte, tra sabato 29 e domenica 30 giugno, è ancora un mistero. Gli inquirenti stanno interrogando i partecipanti che hanno preso parte al ritiro nell'Abbazia di Santa Bona a Vidor, cinque dei venti partecipanti sarebbero stati già sentiti e messi sotto torchio.
Da quanto si apprende durante i due giorni di ritiro il gruppo avrebbe preso parte a riti purificatori notturni con l'assunzione di erbe amazzoniche, come l'ayahuasca, che possono avere effetti allucinogeni. Tra questi riti sarebbe stato anche praticato il cerchio di Kambo, una pratica che prevede l'uso delle secrezioni velenose della rana gigante amazzonica. Anche Alex avrebbe partecipato a questi riti, ma solo i test tossicologici potranno stabilire quali sostanze abbia assunto.
Durante la cerimonia di sabato notte però, Alex si sarebbe allontanato dall'abbazia intorno alle 3 dirigendosi verso le scalette che conducono alla riva del fiume. Le due persone che lo avrebbero seguito sarebbero proprio Jhonni Benavides (il santone) e il suo compagno, un medico, gli stessi che sarebbero spariti prima dell'arrivo delle forze dell'ordine una volta che è stata segnalata la scomparsa del 25enne. Segnalazione che è stata fatta solo alle 7 del mattino seguente.
L'interrogativo più grande è proprio cosa sia successo in quelle ore di "buco" e su questo si stanno concentrando le indagini.
Gli organizzatori
Zu e Tati (Andrea Giorgi Zuin e la compagna Tatiana Marchetto) sono gli organizzatori del ritiro, fanno parte del ZuMusic Project, che già il fine settimana precedente, il 22 giugno 2024, aveva organizzato un concerto di Musica Medicina sempre all'Abbazia.
Jhonni Benavides non era nuovo al duo ZuMusic, sei anni fa infatti sul loro canale Youtube veniva pubblicata questa intervista a Benavides, in cui lo stesso sciamano parla dell'ayahuasca.
Alex voleva curare l'asma?
Secondo alcune fonti, il giovane si sarebbe recato al ritiro, sottoponendosi all'assunzione delle sostanze allucinogene per migliorare la propria condizione di asmatico.
Cos'è l'ayahuasca
L'ayahuasca è una bevanda psicoattiva tradizionale originaria delle regioni amazzoniche. Viene utilizzata da culture indigene e guaritori popolari nel bacino amazzonico e orinoco per cerimonie spirituali, divinazione e cura di una varietà di disturbi psicosomatici.
È preparata principalmente dalla decozione prolungata degli steli della liana Banisteriopsis caapi e delle foglie di Psychotria viridis, anche se nella preparazione possono essere utilizzate o sostituite centinaia di altre specie. Il suo nome deriva dalla lingua quechua e significa "liana degli spiriti" o "liana dei morti".
L'ayahuasca contiene DMT (N,N-Dimetiltriptamina), un potente psichedelico che produce intense visioni, alterazioni della percezione e profonde esperienze emotive. Può anche causare nausea, vomito e diarrea.
Gli effetti dell'ayahuasca possono variare notevolmente da persona a persona e dipendono da una serie di fattori, tra cui la dose, l'ambientazione, l'intenzione e la predisposizione psicologica dell'individuo.
Per secoli, l'ayahuasca è stata utilizzata in contesti cerimoniali e spirituali.
In Italia, l'Ayahuasca è illegale dal febbraio 2022, con il Decreto del Ministero della Salute che l'ha inserita nella Tabella I dell'elenco delle sostanze stupefacenti e psicotrope di cui all'art. 14 del DPR n. 309/90.
La decisione è dovuta sia alla composizione chimica di questa sostanza che contiene DMT (N,N-Dimetiltriptamina), una sostanza psichedelica con potenti effetti allucinogeni, che è inclusa nella Tabella I della Convenzione sulle Sostanze Psicotrope del 1971, il che significa che è riconosciuta a livello internazionale come sostanza con un alto potenziale di abuso e dipendenza.
Ma anche agli effetti psicoattivi: l'assunzione di Ayahuasca può causare intensi visioni, alterazioni della percezione e profonde esperienze emotive. Questi effetti possono essere imprevedibili e travolgenti, soprattutto per chi non ha esperienza con sostanze psichedeliche.