L'Italia ricorda la strage di via D'Amelio e Borsellino 29 anni dopo
Una ferita mai rimarginata e tante verità ancora da portare a galla.
E' il 19 luglio del 1992. A meno di due mesi dalla strage di Capaci, in un assolato pomeriggio palermitano, un'autobomba con 50 chili di tritolo esplode in via D'Amelio uccidendo il giudice del pool antimafia Paolo Borsellino e cinque membri della scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
La strage di via D'Amelio 29 anni dopo
Una ferita mai rimarginata e tante verità ancora da portare a galla. Ma la morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, accomunati dall'impegno contro la mafia e dal sacrificio della vita, diede il via a una reazione che non si è ancora esaurita.
Il 23 maggio 1992 la mafia uccide il giudice Giovanni Falcone che stava per diventare procuratore nazionale antimafia. Il 19 luglio, solo 57 giorni dopo, perde la vita per mano di Cosa nostra, anche Paolo Borsellino, il magistrato che, con Falcone aveva fatto parte del pool antimafia. Scompaiono dalla scena i due magistrati simbolo della lotta alla mafia che aveva smantellato Cosa nostra, portato alla sbarra i vertici e condannato, il 20 gennaio del 1992, 360 imputati. Per il Paese, scosso nel profondo, e' il momento della presa di coscienza: la mafia non e' stata ancora sconfitta.
Celebrazioni a Palermo per Paolo Borsellino
Quest'anno il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, in accordo col questore, ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria della citta' di Palermo alle donne e agli uomini della Polizia di Stato. La giornata dedicata al ricordo della strage di via D'Amelio si concludera' in serata con un concerto organizzato dalla Polizia di Stato.
Testimonianze dal mondo dell'istruzione, della politica, dell'associazionismo, della societa' civile per diffondere la cultura della legalita' tra i giovani seguendo l'esempio di chi ha speso la propria vita per la lotta contro le mafie. Gli incontri sono in corso attorno all'Albero della Pace, sul luogo della strage dove persero la vita il magistrato Paolo Borsellino. Attorno all'albero gli studenti stanno svolgendo laboratori guidati dai volontari delle associazioni.
Le parole del presidente Mattarella
"Paolo Borsellino pago' con la vita la propria rettitudine e la coerenza di uomo delle Istituzioni. Con lui morirono gli agenti della scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina. La memoria di quella strage, che ha segnato cosi' profondamente la storia repubblicana, suscita tuttora una immutata commozione, e insieme rinnova la consapevolezza della necessita' dell'impegno comune per sradicare le mafie, per contrastare l'illegalita', per spezzare connivenze e complicita' che favoriscono la presenza criminale".
Cosi' il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella