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A Torino primo processo "per smog" in Italia: assolti tutti i politici alla sbarra per le morti da inquinamento

"L'inquinamento atmosferico è una cosa seria e la politica deve continuare ad occuparsene quotidianamente, ma nei luoghi preposti. Certamente non nelle aule dei tribunali". Fra gli illustri accusati ex sindaci e governatori come Chiara Appendino, Piero Fassino e Sergio Chiamparino

A Torino primo processo "per smog" in Italia: assolti tutti i politici alla sbarra per le morti da inquinamento
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Non sono state adottate misure efficaci per impedire il continuo superamento dei limiti di concentrazione degli inquinanti atmosferici stabiliti dalla legge: secondo i consulenti tecnici della Procura della Repubblica, tali sforamenti hanno causato oltre mille morti premature e numerosi ricoveri ospedalieri.

Bene, ma di chi è la colpa?

Per stabilirlo, a Torino è andato in scena il primo processo "per smog" in Italia: alla sbarra sono finiti amministratori pubblici come gli ex sindaci e governatori Chiara Appendino, Piero Fassino e Sergio Chiamparino.

Ma al termine di un lungo iter giudiziario, sono stati tutti assolti.

Primo processo "per smog" in Italia

Ma riavvolgiamo il nastro.

Chiara Appendino del Movimento 5 Stelle
Chiara Appendino

Il 17 giugno 2024, si è tenuta l'udienza pre-dibattimentale, del primo processo penale di questo tipo in Italia ovvero per le responsabilità derivanti dall'inquinamento ambientale.

Come spiega Prima Torino, durante l'udienza sono stati presentati documenti relativi alle procedure di infrazione avviate dalla Commissione Europea contro l'Italia in materia di qualità dell'aria. La procura, rappresentata dai magistrati Vincenzo Pacileo e Gianfranco Colace, ha depositato il materiale, ritenendo alcune parti di particolare interesse per quanto riguarda Torino.

Piero Fassino

La denuncia che ha avviato le indagini

Le indagini erano iniziate a seguito di una denuncia presentata nel 2017 da Roberto Mezzalama, presidente del comitato Torino Respira. Mezzalama sottolineava che già nel 2017 si parlava esplicitamente di decessi legati all'inquinamento. Nonostante ciò, nessun amministratore ha cercato soluzioni. Il comitato ha chiesto di costituirsi parte civile insieme a Greenpeace e ISDE Medici per l'Ambiente.

I danni per la salute dei cittadini

Il giudice, Roberto Ruscello, ha richiesto ai pubblici ministeri un'integrazione del capo d'imputazione con riferimento ai danni alla salute dei cittadini. L'udienza pre-dibattimentale è stata quindi rinviata al 4 luglio 2024.

Roberto Mezzalama, presidente del Comitato Torino Respira, si è dichiarato soddisfatto di questo primo risultato, affermando: “Siamo soddisfatti di come si è svolta l’udienza di oggi, e confidiamo che nell’udienza del 4 luglio il giudice decida di proseguire il processo”.

L'epilogo: tutti assolti

E dopo sette anni di indagini, ieri, giovedì 4 luglio 2024, nel pomeriggio, il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Torino ha deciso di prosciogliere sette amministratori locali di Torino, senza passare per il processo, dall’accusa di inquinamento ambientale colposo.

Il fatto, per il giudice Roberto Ruscello, non sussiste.

Prosciolti quindi l’ex presidente della Regione Sergio Chiamparino, l’ex sindaca Chiara Appendino e il suo predecessore Piero Fassino. E anche gli assessori che avevano la delega all’Ambiente: Alberto Unia, Stefania Giannuzzi, Enzo Lavolta e Alberto Valmaggia.

Per i difensori degli imputati l'aria di Torino sarebbe migliorata negli anni. Difficile poi adottare misure più drastiche visto le poche risorse a disposizione, infine è stata sottolineato anche l'assenza di obbligo di intervento per gli amministratori sull'inquinamento.

Forte il disappunto del Presidente del Comitato Torino Respira Roberto Mezzalama, che nel 2015 depositò l’esposto che diede il via all’inchiesta:

Siamo in disaccordo con questa decisione, con la quale il giudice rischia di privare la Città, ma più in generale l’Italia, della possibilità di affrontare in un dibattito pubblico e libero da condizionamenti politici il complesso tema della lotta all’inquinamento atmosferico.

Roberto Mezzalama

Lucida e impietosa invece l'analisi di Andrea Russi, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Comune ha commentato così la decisione del giudice:

"E' crollato l'impianto accusatorio del processo Smog, quello nato in seguito a un esposto del comitato Torino Respira fondato da Roberto Mezzalama, esponente di Sinistra Ecologista candidatosi nel 2021 a sostegno di Lo Russo.

Andrea Russi
Andrea Russi

La sentenza è di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste. Si conclude così un lungo e costoso iter giudiziario. La mia vicinanza va a tutte le persone che hanno dovuto affrontarlo, per quanto si sia risolto nel modo più ragionevole. L'inquinamento atmosferico è una cosa seria e la politica deve continuare ad occuparsene quotidianamente, ma nei luoghi preposti. Certamente non nelle aule dei tribunali".

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