Dal Senato altra "scossa": primo ok al premierato, ma il Centrosinistra insorge
Via libera dal Senato, ma il provvedimento farà la "spola" almeno altre quattro volte con la Camera. Le opposizioni a protestare in piazza
Non solo autonomia alla Camera per la storia. Dal Senato è infatti arrivato anche il via libera al disegno di legge sul premierato.
La riforma costituzionale come ormai noto prevede l'elezione diretta del presidente del Consiglio.
Il percorso della riforma non è però esattamente in discesa dal momento che il provvedimento almeno per quattro volte farà "la spola" tra Camera e Senato per il via libera definitivo.
Il disegno di legge è stato approvato a Palazzo Madama con 109 voti a favore, 77 no e un astenuto.
I punti principali della riforma
Non solo il premier "eletto dal popolo" per cinque anni e rieleggibile soltanto per due mandati.
Il Disegno di legge sul premierato è più complesso e prevede ad esempio l'abolizione dei senatori a vita (una riforma di cui si parla da anni), e la costituzionalizzazione del premio di maggioranza.
Su questo punto però non verrà fissato un "tetto" perché la questione sarà di pertinenza di una nuova legge elettorale.
L'altra novità, il "semestre bianco"
Il provvedimento prevede infine la modifica del cosiddetto "semestre bianco".
Che significa? Che il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro presidenti, sciogliere le Camere.
Non potrà esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che lo scioglimento costituisca atto dovuto.
Per "atto dovuto" si intende, oltre allo scioglimento per scadenza naturale della legislatura, lo scioglimento "automatico" se il premier eletto viene sfiduciato o nel caso in cui questi decida di dimettersi e di attivare la potestà di sciogliere le Camere.
Basta Governi "tecnici", un bene o un male?
La prima considerazione a mente fredda, oltre a quelle che sono le novità elencate nel provvedimento, è rappresentata dal fatto che la riforma mette in buona sostanza "fuori gioco" la possibilità di formare Governi tecnici in caso di crisi di Governo.
Una considerazione che dal Centrodestra è stata più volte espressa chiaramente in queste tappe di avvicinamento alla discussione e approvazione del Disegno di legge.
Tanto che più di una volta la stessa premier Giorgia Meloni ma anche altri autorevoli rappresentanti di Governo e maggioranza hanno osservato:
"Con il premierato non ci saranno più giochini e giochetti di potere o di persone attaccate alla poltrona".
Quando Draghi e Monti erano il "salvagente"
Ma è davvero una riflessione da prendere come assunto? Osservatori politici e rappresentanti del Centrosinistra fanno invece notare:
"Ma chi l'ha detto che i Governi tecnici siano stati il male? A Monti e Draghi in particolari momenti della storia del nostro Paese c'è solo da ringraziarli...".
Da molti si fa infatti notare che al momento della composizione di quegli Esecutivi le alternative politiche non c'erano e andare a Elezioni sarebbe equivalso a condannare il Paese a un'indefinita (temporalmente) situazione d'incertezza.
Premierato ok, le reazioni
Come ormai ben noto tanto per l'ampio dibattito mediatico, quanto per i duri scontri (non solo verbali) all'interno del Parlamento, si tratta di un provvedimento tanto voluto dalla maggioranza (e in particolar modo da Fratelli d'Italia) quanto contrastato dalle opposizioni.
E infatti proprio le minoranze parlamentari sono scese in piazza per protestare subito dopo il voto dell'Aula.
Poco prima, al momento del voto i rappresentanti dell’opposizione avevano sollevato dai propri scranni la Costituzione. E non erano mancati neppure gli scambi al vetriolo tra Centrodestra e Centrosinistra.
La soddisfazione della presidente del Consiglio
Dal canto suo esulta la premier Giorgia Meloni con Fratelli d'Italia che del resto ha festeggiato l'approvazione del Disegno di legge con un flash mob:
"La riforma sul Premierato è passata in Senato. Un primo passo in avanti per rafforzare la democrazia, dare stabilità alle nostre Istituzioni, mettere fine ai giochi di palazzo e restituire ai cittadini il diritto di scegliere da chi essere governati".
L'opposizione in piazza, ma Renzi e Calenda no...
Come detto, l'opposizione è invece scesa compatta in piazza, ad eccezione di Renzi (Italia Viva) e Calenda (Azione).
A manifestare c'erano dunque Pd, M5s, Alleanza Verdi-Sinistra, Più Europa con Elly Schlein e Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli, Riccardo Magi.
Con l'approvazione dei due Disegni di legge proposti dal Centrodestra, l'opposizione cerca di ritrovare la sua unità in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.
Il sentimento comune si può riassumere in questa frase, detta più o meno all'unisono da tutti i protagonisti:
"Se uniti, battere questa Destra è possibile".
Mentre il segretario del Pd Elly Schlein ha tuonato riferendosi più nello specifico alla riforma:
"Con il premierato il Parlamento sarà più debole e ci sarà meno democrazia".