Bambina di 2 anni morta in ospedale: era stata dimessa, poi il nuovo ricovero e il decesso
Tragedia al Beauregard di Aosta. Ignote al momento le cause della morte
Una tragedia al momento inspiegabile. Una bambina di due anni è morta all'ospedale Beauregard di Aosta. Era arrivata in Pronto soccorso domenica 9 giugno 2024, poi era stata dimessa ed era tornata a casa. Ma poi era sopraggiunto un peggioramento, con una nuova corsa in ospedale, dove è deceduta.
Aosta, bambina di 2 anni morta in ospedale
A spiegare cosa è accaduto è stato - come riporta il nostro portale locale Aosta Sera - il direttore sanitario Mauro Occhi insieme al primario del reparto di pediatria Paolo Serravalle.
"Al momento abbiamo pochi dati per fornire una spiegazione: per noi è una tragedia”.
Cosa è successo: la ricostruzione
A quanto spiegato dal Direttore, la piccola accede al pronto soccorso pediatrico verso le 4 della notte tra domenica 9 e lunedì 10 giugno 2024. Presenta dei conati di vomito e la sua situazione viene gestita dal pediatra di guardia.
“Si trattava – aggiunge Occhi – di assicurarsi della positività dei suoi parametri vitali. In pronto soccorso è stata sottoposta ad osservazione, valutata. E’ rimasta cosciente, in buone condizioni, giocava e le è stata somministrata una terapia idratante, prima preoccupazione nei casi di vomito ripetuto".
“Sembrava già alla prima visita che la situazione fosse in miglioramento - sottolinea il primario Serravalle - Anche a quanto detto dalla mamma, sembrava che gli episodi di vomito si stessero riducendo”.
A quel punto la bambina è stata rimandata a casa, con indicazione di tornare qualora la condizione perdurasse, o nel caso in cui si fosse verificato un peggioramento”.
Il peggioramento e il decesso
Così purtroppo è stato. Nel pomeriggio di lunedì 1o giugno 2024 i genitori sono tornati in ospedale, dato che la situazione non migliorava. A quel punto è stata fatta un’analisi emogas e la piccola, sottoposta anche a tampone, è stata tenuta in osservazione. Successivamente era stata impostata una terapia di re-idratazione endovenosa, più consistente di quella decisa nel precedente consulto.
Nonostante le cure del personale sanitario aostano, però, la situazione è precipitata. La piccola è stata presa in cura dallo specialista pediatrico e anche da un rianimatore, ma alle 3 di notte il suo cuoricino ha smesso di battere.
Le indagini
Sulla vicenda sono state aperte delle indagini.
“L’Usl è in attesa di ricevere tutte le relazioni dalle competenze tecniche intervenute e già stanotte, a genitori e parenti, è stato messo a disposizione supporto psicologico”.
La bimba, secondo il dottor Occhi, “non aveva nella sua storia dati predisponenti”. Il primario Serravalle ha puntualizzato che “è stata fatta una rianimazione completa, anche con l’uso di farmaci”.