Beatrice Giussani e il desiderio di diventare un’influencer: “Non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere” – L’Irriverente intervista di Simone Di Matteo
Una giovane ragazza dalle innumerevoli speranze che ce la sta mettendo tutta per realizzare il sogno di diventare una "Fashion Creator"
"Non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere” recita uno degli aforismi meglio riusciti (per non dire l’unico, specialmente se consideriamo le sue più recenti esternazioni) di J.K. Rowling, che per bocca di quell’eccentrico e forse un po’ strampalato, ma al tempo stesso incredibilmente saggio, mago di nome Albus Silente è entrato nell’immaginario di milioni di ragazzi sparsi in ogni angolo del pianeta. A detta di molti, infatti, la celebre saga letteraria e cinematografica di Harry Potter, tra le altre cose, ci avrebbe insegnato che se si desidera ardentemente qualcosa, lo si può ottenere. In altre parole, l’ennesima e fuorviante elucubrazione di un maldestro modo di dire che ci accompagna da illo tempore: “se vuoi, puoi”. E per carità, non ci sarebbe nulla di male se non fosse per il fatto che la stragrande maggioranza di questa nostra sventurata generazione di idolatranti non sia disposta ad investire il men che minimo impegno per segnare quei traguardi che si prefigge di raggiungere.
A pensarci bene, al giorno d’oggi siamo talmente abituati ad avere a disposizione “tutto e subito” da esserci dimenticati di cosa è necessario fare o possedere per procurarcelo. Peggio, però, è quella convinzione che accomuna i più secondo la quale si può essere qualunque cosa purché lo si voglia. Vero, ma soltanto in parte perché la realtà, cari miei, è tutt’altra cosa. Basti pensare a quell’infinità di gente senza arte né parte e ignara delle proprie capacità pressoché nulle che si improvvisa ciò che non potrà mai essere o diventare, dando vita dunque ad una moltitudine di attori inscritturabili, ballerini scricchiolanti e cantanti senza voce. Oppure, a quei pochi che, evidentemente consci della scarsità delle proprie competenze, decidono di reinventarsi in “opinionisti”, pur non avendo un’opinione valida su qualsivoglia tipo di argomento, neanche fossero delle Karina Cascella qualunque e dispensando i loro pareri qua e là nemmeno se qualcuno glieli avesse chiesti. O ancora, a chi sceglie la via più facile per soddisfare la sua fame di gloria e la sua sete di notorietà, riscoprendosi make-up disaster, mental coach del malessere, creator digitale su OnlyFans (giusto perché porno-attore/attrice sa di antiquato), imprenditore digitale nonostante non si capisca alcunché di imprenditoria, influencer motivazionale il cui unico merito è quello di fornici un motivo in più per girarci dall’altro lato e chi più ne ha, più ne metta. O infine a Beatrice Giussani, giovane milanese dalle innumerevoli speranze che nutre da tempo il desiderio di diventare un’influencer in grado di apportare un cambiamento. Che sia per il bene o per il male? Non sta a me dirlo, ma chissà, visto l’andazzo e il modello a cui si ispira, magari ci riuscirà pure!
L’Irriverente intervista a Beatrice Giussani
Ciao Beatrice e benvenuta su NewsPrima. Il tuo più grande sogno è quello di diventare un influencer. Ritieni di avere le capacità o le qualità, sempre che ve ne sia bisogno, necessarie per intraprendere questo percorso?
Penso proprio di sì. Credo che le qualità necessarie siano la capacità di curare la propria immagine, la comunicazione verbale e scritta. Nella mia situazione ho maggiormente sviluppato la comunicazione scritta. La qualità che mi contraddistingue è quella di creare contenuti autentici, simpatici e coerenti conta mia persona, in grado di costruire una relazione di fiducia con chi mi segue.
Cosa rispondi a quelli che dicono o pensano che, essendo disabile, per te è più facile guadagnare consensi?
Penso che le persone siano sensibili alla mia disabilità ma il mio impegno è quello di farmi apprezzare per le mie qualità e per la mia personalità. Per guadagnarmi i consensi delle persone ci metto tantissimo impegno e non nego che a volte ci sono persone che non mi capiscono, anche io ho i miei “Haters”.
In quest'epoca di multimediali speranze e digitali illusioni, in molti si reinventano in ciò che altrimenti non potrebbero mai essere o diventare. Ci sono foodblogger, fashion blogger, imprenditori e imprenditrice digitali, mental coach, influencer motivazionali e chi più ne ha, più ne metta. In che cosa andresti a "specializzarti"?
Io mi vorrei specializzare in “fashion influencer”. In più, oggi il termine “influencer” è stato sostituito da “creator”, in quanto influenzare sembra qualcosa di negativo. Pertanto, vorrei diventare una “Fashion creator”.
Pensi possa essere utile a qualcuno o a qualcosa?
Si penso sia utile a qualcuno perché raccontando la mia passione per la moda posso dare dei consigli di stile per outfit e accessori secondo il mio punto di vista. Mi piace leggere i commenti su gli outfit che propongo e avere scambi di idee con chi mi segue. Il successo sta infatti nella creazione di contenuti interessanti e capaci di influenzare l’opinione pubblica.
Secondo te, non è un espediente fin troppo semplice per "fare soldi" in maniera altrettanto facile?
No, non è assolutamente semplice e non mi sembra così facile guadagnare. Ad oggi, io non ho guadagnato neanche un euro, ma spero di riuscirci presto.
Lo chiamano "lavoro", ma è realmente così?
Si per me è un lavoro che richiede tanto tempo per poter fare dei contenuti che vengono visti da tante persone bisogna studiarli molto bene, bisogna avere le giuste competenze.
C'è un modello o un altro influencer che ti ha ispirato ad imboccare questa strada?
Sono stata ispirata diversi anni fa da Chiara Ferragni che considero la prima influencer italiana. Anche le sorelle Kardashan mi sono sempre piaciute ed entrambi questi personaggi mi hanno fatto appassionare al mondo dei social, invece la moda è sempre stata la mia passione fin da piccola.
Qual è la tua paura più grande?
Non ho paura perché la mia determinazione mi porterà a diventare quello che voglio, una grandissima fashion creator. Sono una persona molto ottimista e positiva che vede sempre il bicchiere mezzo pieno.