La tragedia di Vercelli

Bimbo di cinque mesi sbranato dal pitbull, l'esperto: "Non umanizzate i cani"

Le indicazioni di Davide Cardia, istruttore Csen ed esperto in comportamento

Bimbo di cinque mesi sbranato dal pitbull, l'esperto: "Non umanizzate i cani"
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L'ultimo episodio è stato uno dei più strazianti. Michele, un bambino di cinque mesi, è stato strappato dalle braccia della nonna e sbranato dal pitbull di famiglia a Palazzolo Vercellese. Una tragedia che, insieme a quella di Eboli, dove ha perso la vita Francesco Pio D'Amaro, 13 mesi, e ad altre vicende simili, ha riaperto il dibattito sulla gestione delle cosiddette razze "pericolose".

Bambino ucciso dal pitbull a Vercelli: cane sequestrato

La tragedia di Michele, come detto, è solo l'ultima. I genitori del piccolo dovevano andare a fare la spesa e hanno lasciato il bimbo alla nonna. dopo mangiato, lo ha preso in braccio e ha iniziato a cullarlo. Ma proprio in quel momento Nerone, il pitbull di famiglia, l'ha assalita e ha azzannato il bambino alla testa.

Inutile l'intervento di un paio di vicini di casa, che hanno provato a liberare il piccolo. Le ferite però erano già troppo gravi e per Michele non c'è stato nulla da fare.

Una candela dedicata al piccolo Michele sul luogo del decesso

Ora la Procura di Vercelli - come da prassi - ha sequestrato il cane, 7 anni, e lo ha affidato a un canile. Come per i due molossi di Eboli, bisognerà verificare un'eventuale indole pericolosa. Anche gli altri due cani della famiglia sono stati sottoposti alla medesima prassi.

"Tutti i cani sono potenzialmente pericolosi"

L'accaduto ha come sempre scatenato il dibattito, tra proposte di "patentini" per il mantenimento di alcune razze e altro. Davide Cardia, istruttore Csen ed esperto in comportamento, intervistato dal Tgr Piemonte, ha dato alcune indicazioni preziose.

Davide Cardia

"Tutti i cani sono potenzialmente pericolosi, anche se alcuni per mole o indole possono esserlo più di altri".

La gestione e la socializzazione sono fattori fondamentali.

"Servono senso responsabilità e competenza: il comportamento del cane è sempre frutto di una serie di concause, e la gestione è fondamentale per far sì che le sue doti naturali vengano canalizzate nel modo corretto".

In chiusura, un appello ai padroni:

"Spesso i padroni considerano il cane una sorta di 'cerotto emotivo' e vanno a riversare su di lui una serie di affetti arrivando fino a umanizzare l'animale. Bisogna invece ricordarsi che il cane è un cane e come tale va trattato, rispettando il suo essere animale".

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