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Rimaturità: in 140 rifanno la versione di latino dopo anni. Ci sono anche una 89enne e un prete

A Firenze i liceali del Galilei di nuovo in classe. A Torino gli studenti si ritrovano 66 anni dopo la laurea in nome del vecchio prof

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Evidentemente per loro non è stata una prova così traumatica, visto che dopo anni (alcuni addirittura più di mezzo secolo) sono tornati a scuola per rifare la versione di latino. Gli ex studenti del Liceo Classico Galileo di Firenze sono tornati sui banchi per affrontare la "Rimaturità".

Rimaturità: in 140 rifanno l'esame di latino

Come racconta Prima Firenze, i partecipanti che martedì 14 maggio 2024 sono tornati a scuola per la Rimaturità sono 143: 89 donne e 60 uomini. In 43 hanno scelto di affrontare la prova competitiva con valutazione e classifica finale di merito, mentre per 106 ci sarà la non competitiva: correzione della versione, nessun voto, ma menzioni a giudizio della commissione esaminatrice. Tra i partecipanti anche un sacerdote, mentre la "decana" è Rita Giorgi, 89 anni.

La sezione più rappresentata è la E, mentre sono in prevalenza i ‘ragazzi’ degli anni ’80 ad aver scelto di tornare in classe.

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Non mancano anche i giovanissimi, in un vero e proprio incontro generazionale. Hanno partecipato all’iniziativa del liceo fiorentino anche diversi studenti della Maturità 2021. Per loro non ci fu compito scritto in presenza causa pandemia ed è stata quindi un’esperienza tutta nuova.

Via tablet e cellulari

Dopo l’estrazione della materia, effettuata a dicembre dalla preside, è arrivato il momento della verità. A disposizione, due ore di tempo per consegnare la traduzione. Sul banco solo il dizionario accompagnato da due fogli protocollo formalmente timbrati dalla scuola, e una penna nera.

Di altissimo livello la commissione esaminatrice, composta dai docenti del Galileo, unitamente alla presidente della delegazione fiorentina dell’Associazione italiana di cultura classica, professoressa Maria Pace Pieri e dal docente di lingua e letteratura greca dell’Università di Firenze, Enrico Magnelli, ex studente proprio del Galileo.

La consegna dei riconoscimenti avverrà a ottobre, la medaglia commemorativa è stata creata dal maestro orafo fiorentino Paolo Penko. Rappresenta il classico portone d’ingresso della scuola che ha accolto generazioni di liceali.

Un incontro tra gli studenti di ieri e quelli di oggi

Un evento originale, che segna anche la passione per la formazione classica, ma anche il senso di appartenenza che il Galileo ha donato ai suoi allievi negli anni.

"La rimaturità – ha detto Liliana Gilli – rappresenta un incontro tra studenti. Quelli di ieri con quelli di oggi che hanno orgogliosamente voluto partecipare all’iniziativa.

Un ponte tra generazioni, che permette ai grandi di tornare nelle aule nelle quali sono cresciuti, e ai giovani di capire qual è il valore aggiunto della nostra scuola: fare comunità. Ma il nostro evento è anche un invito agli studenti del futuro.

Vogliamo presentare la capacità formativa del Liceo Galileo e di un indirizzo, quello classico umanistico, che ha saputo adattarsi ai tempi odierni e che oggi più che mai è in grado di preparare i nostri giovani alle sfide che affronteranno per il loro futuro".

L’associazione Amici del Galileo raccoglie gli ex allievi del liceo classico fiorentino, che è tra i più antichi d’Italia. Il Galileo è stato il primo Ginnasio della Toscana (1878). È stato frequentato da illustri poeti, scrittori, giornalisti, scienziati, politici: Mario Luzi, Tiziano Terzani e Oriana Fallaci, Margherita Hack, Giovanni Spadolini. Una tradizione che si unisce all’innovazione dell’offerta formativa.

Torino: si ritrovano 66 anni dopo la laurea

Niente compiti, ma un incontro tra ex compagni di studio è andato in scena anche a Torino, dopo 66 anni dopo la laurea, conseguita nel 1958, gli studenti di Medicina si sono ritrovati all'Università nel nome del loro amato professore Rodolfo Amprino, scomparso 21 agosto 2007.

Chi era Rodolfo Amprino

L'occasione di rincontrarsi nella storica aula di Anatomia dell'Università di Torino, in corso Massimo d'Azeglio la dà il tributo al loro maestro, docente di Istologia, figura amatissima per il suo modo di far appassionare gli studenti alle meraviglie del corpo umano, ma anche per il suo impegno nella Resistenza.

Amprino è stato un medico italiano, ricercatore nei campi dell'isto-fisiologia, dell'embriologia e dell'anatomia microscopica, noto principalmente per i suoi contributi nello studio sull'accrescimento e sulla senescenza di tessuti e di organi, sul significato funzionale della struttura e del rimodellamento del tessuto osseo, che portarono a importanti scoperte nell'ambito delle malattie metaboliche dell'osso.

Rodolfo Amprino

La targa scoperta dal nipote

Mai dimenticato però dai suoi allievi che martedì 14 maggio 2024, come racconta Prima Torino, alla presenza del nipote, hanno scoperto una targa in sua memoria. Gli studenti a distanza di 66 anni ancora ricordano gli insegnamenti di vita del loro professore che pensava che il corpo umano fosse bellissimo "un creato meraviglioso" e amava ripetere:

"Dovete restare studenti per la vita".

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