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Ritiro del vaccino AstraZeneca: no, non avevano ragione i No Vax. Era tutto dichiarato nel bugiardino (dal 2021)

Inoltre l'azienda ha avanzato la richiesta di ritirare il suo siero prima che iniziasse il processo nel Regno Unito

Ritiro del vaccino AstraZeneca: no, non avevano ragione i No Vax. Era tutto dichiarato nel bugiardino (dal 2021)
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Il ritiro a livello mondiale del vaccino anti Covid prodotto da AstraZeneca ha portato allo scatenarsi, soprattutto sui social, dei più ferventi No Vax; al grido di "avevamo ragione noi".

Azienda AstraZeneca

Analizzando la questione, e i numeri, è possibile evincere ben altre oggettività. A partire dal nodo della presunta ammissione del colosso anglosvedese (nell'ambito di una causa in Tribunale in Gran Bretagna). Non è stata scoperta l'acqua calda, perché il bugiardino del siero riportava il rischio di rare trombosi già dal marzo 2021. E la "rarità" dell'effetto collaterale è corroborata dai numeri: trombosi verificate in circa due o tre persone su 100mila vaccinate con il vaccino Vaxzevria.

Come qualunque farmaco in circolazione, dunque, alla prova dei grandi numeri, è possibile che si verifichino degli effetti avversi: dichiarati.

Ritiro vaccino anti Covid AstraZeneca: no, i No Vax non hanno ragione

Mercoledì 8 maggio 2024, AstraZeneca ha dichiarato di aver avviato il ritiro mondiale del suo vaccino contro il Covid-19. L'azienda farmaceutica ha aggiunto che procederà al ritiro delle autorizzazioni all'immissione in commercio del Vaxzevria in Europa.

Vaccino AntiCovid AstraZeneca

La giustificazione ufficiale del colosso farmaceutico anglo-svedese  fa riferimento a "eccedenza di vaccini aggiornati disponibili". Ma a fine aprile 2024, l'azienda ha confermato - in documenti giudiziari nel corso di un procedimento legale a Londra - che il suo siero può causare trombosi come raro effetto collaterale.

Ecco il punto. L'azienda, però, aveva reso noto di questo possibile effetto collaterale tutta la platea medica e i cittadini, riportando tale rischio di raro effetto avverso sul bugiardino già dal 2021. 

La comunicazione di tale aggiornamento era stata riportata dai media, con l’ulteriore intervento dell’EMA nel ricordare che "i benefici del vaccino nel combattere la minaccia della Covid-19 continuano a superare il rischio di effetti collaterali".

Il processo mediatico a Londra

Il cittadino britannico Jamie Scott, dopo la somministrazione del vaccino nell'aprile 2021, ha sviluppato un coagulo di sangue e un'emorragia cerebrale, che avrebbe causato danni permanenti al cervello. Da qui il processo. In questa circostanza l'azienda ha confermato (non svelato un mistero nascosto come vorrebbe la narrazione No Vax) ciò che aveva riportato sul bugiardino: ovvero il raro rischio di trombosi.

Da questo evento si è scatenato il tam tam mediatico. Informazione che era già stata divulgata e a disposizione di chiunque da 3 anni.

AstraZeneca ricorda ciò che aveva già riportato nel bugiardino fin da marzo 2021 e affermando alcuni punti chiave della sua difesa: "la TTS può verificarsi anche in assenza del vaccino" e che "il nesso di causalità in ogni singolo caso sarà oggetto di verifica da parte di esperti".

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Il ritiro prima della causa londinese

Inoltre, come sottolinea Open:

"Il vaccino Vaxzevria è stato ritirato a seguito della richiesta presentata da AstraZeneca il 5 marzo 2024. Ossia, oltre un mese prima dell’articolo del Telegraph dove si riporta la notizia giudiziaria. Rispetto ad altri vaccini, Vaxzevria non è stato aggiornato per le note varianti. Ciò comporta che il prodotto non fosse più adatto nell’affrontare le nuove condizioni pandemiche. Teniamo conto che il vaccino risultava già come il meno efficace (60%) rispetto ai concorrenti di Pfizer e Moderna".

Si rammenta infine, dati alla mano, che gli episodi di trombosi sono estremamente bassi, tanto che la stessa EMA non aveva provveduto a un ritiro forzato. 

Il meccanismo che scatena le trombosi

Un team di scienziati di Cardiff, in Galles, ritiene di aver trovato la causa dei rari casi di trombosi registrati dopo l'inoculazione del vaccino anti Covid di AstraZeneca. Lo riporta BBC. Gli esperti hanno presentato uno studio che spiega come una proteina del sangue venga attratta da un determinato componente del vaccino. E questa attrazione sarebbe "l'innesco" della reazione a catena che coinvolge il sistema immunitario e che culmina con i pericolosi coaguli.

Per rilevare questa reazione gli scienziati hanno usato una tecnica chiamata "microscopio crioelettronico" che consente di avere immagini dell'adenovirus a livello molecolare.

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