Marco Manfrinati: "Mio suocero mi ha aggredito con una mazza da golf". Si tenterà la legittima difesa?
Il 40enne che a Varese ha sfregiato l'ex moglie e ucciso il suocero a coltellate sostiene che stesse andando a costituirsi quando l'anziano l'avrebbe aggredito
Marco Manfrinati, avvocato 40enne che ha ucciso il suocero e sfregiato l'ex moglie, ha fornito la propria versione dei fatti al gip di Varese. L'imputato - che aveva il divieto di avvicinarsi alla moglie Lavinia Limido, al figlio di 3 anni e ai suoceri - ha ammesso di aver aggredito la sua ex. A quel punto l'ex suocero Fabio Limido, 71 anni, avrebbe tentato di difendere la figlia aggredendolo con una mazza da golf: quel gesto, secondo la versione resa dall'uomo, lo avrebbe condotto a sferrare i fendenti mortali all'indirizzo dell'anziano.
Uccide il suocero e sfregia la sua ex: "Mi aveva aggredito con una mazza da golf"
Marco Manfrinati ha raccontato la sua versione al gip dopo l’arresto per il tentato omicidio della ex moglie Lavinia Limido e per l’omicidio dell’ex suocero, avvenuto a Varese fuori dallo studio di quest'ultimo nella tarda mattinata di lunedì 6 maggio 2024.
Prima l'aggressione all'ex moglie, poi l'intervento del padre di lei che lo avrebbe colpito con una mazza da golf. Secondo la versione dell'avvocato autosospesosi quella presunta aggressione avrebbe scatenato le coltellate mortali a danno del geologo 71enne.
A fornire più dettagli su cosa è successo in via Ciro Menotti, Varese, è l'avvocato Fabrizio Busignani all'uscita dal carcere dei Miogni. Manfrinati non ha negato di aver compiuto l'aggressione nei confronti della ex consorte "ma una volta resosi conto della situazione, ha deciso di recarsi in questura a bordo della sua auto, per costituirsi".
"A quel punto sarebbe stato aggredito dall'ex suocero Fabio Limido sceso in strada con una mazza da golf che ha rivolto prima contro l’auto del Manfrinati, rompendo lunotto posteriore e vetri lato guida e passeggero anteriori, e poi colpendo anche lo stesso conducente, sceso dall’auto in panne, raggiunto da altri colpi alle mani e alla schiena. È nata una colluttazione fra i due, e in quell’occasione sono partite alcune coltellate", spiega il Corriere della Sera.
Due gli elementi che hanno permesso di ricostruire cosa fosse successo: la presenza di immagini delle telecamere da cui sarebbe stata registrata la scena e il sequestro di una mazza da golf disposto dalla Procura.
Si invocherà la legittima difesa?
Il difensore di Manfrinati invocherà la legittima difesa del suo assistito?
"Se ne parlerà nelle sedi opportune, io ho presentato dei fatti, le valutazioni giuridiche non si fanno di fronte alle telecamere".
Il divieto di vedere il figlio
Pochi giorni prima della tragedia, precisamente il 2 maggio 2024, era stata depositata una consulenza tecnica in relazione alla causa civile di separazione tra Marco Manfrinati e Lavinia Limido, che stabiliva come l’uomo non potesse più vedere il figlio di tre anni sino a quando non fossero stati risolti i procedimenti a suo carico nei confronti dell'ex moglie e dei famigliari di lei.
A carico di Manfrinati a quanto risulta vi era anche un divieto di avvicinamento esteso anche nei riguardi del bambino. "L’unica volontà di Marco Manfrinati era quella di poter stare con suo figlio", ha spiegato l'avvocato.
I precedenti di violenze e l'ossessione
Secondo diverse persone che conoscevano il legale, negli ultimi anni l'uomo si era totalmente votato a desideri di vendetta contro la ex moglie e la di lei famiglia, divenendo sostanzialmente ossessionato dalla separazione e dalla famiglia di Lavinia, insonne, sempre più convinto che vi fosse un piano per "distruggerlo".
Ma l'iter giudiziario e le carte raccontano una storia differente: quella di una giovane donna che ha scelto di separarsi da un marito violento, trovando supporto nei genitori.
Il ghigno e la provocazione
Manfrinati non ha opposto resistenza, ma mentre i poliziotti lo portavano via dopo aver compiuto l'omicidio, ha rivolto insulti all’ex suocera, sotto shock e colta da malore, quindi accompagnata al pronto soccorso.
L'uomo avrebbe proferito parole agghiaccianti proprio verso la signora, presente sul luogo del delitto. "Come sta tuo marito?" le avrebbe detto proprio mentre i soccorritori cercavano di strappare Fabio Limido alla morte. L'anziano si è spento poco dopo. Mentre veniva condotto in Questura ha continuato a sorridere all'indirizzo dei fotografi.
Possibile ergastolo
Il gip Alessandro Chionna ha depositato l'ordinanza di convalida per l'arresto, confermando anche le aggravanti della premeditazione e degli abbietti e futili motivi. Aggravanti che, in caso di processo, si tradurrebbero in una Corte d'Assise e in una possibile condanna all'ergastolo per Manfrinati.