Da Prima Torino

Fassino e il furto dei profumi al duty free: spuntano due precedenti (e un sacco di meme)

Stando alle verifiche eseguite allo stesso duty free, Fassino sarebbe stato già sorpreso dalla vigilanza con articoli in vendita che non aveva pagato

Fassino e il furto dei profumi al duty free: spuntano due precedenti (e un sacco di meme)
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Il 15 aprile 2024 è uscito dal duty free del Terminal 1 di Fiumicino con un profumo da donna in tasca. "Un equivoco", dirà in seguito davanti ai filmati che lo immortalano, ma ora la posizione di Piero Fassino si complica. Spuntano infatti due precedenti simili, peraltro nello stesso duty free, che spiegherebbero anche l'atteggiamento delle guardie di sicurezza.

Fassino e il furto dei profumi al duty free: spuntano due precedenti

Riepiloghiamo la vicenda: l'ex sindaco di Torino, due volte ministro e già segretario Ds, oggi deputato Pd, viaggia frequentemente per lavoro. Il 15 aprile scorso era allo scalo di Fiumicino, diretto a Strasburgo. Qui, decide di concedersi un po' di shopping al duty free, Fassino è interessato ai profumi da donna, probabilmente vuole regalarne uno alla moglie. Ma ecco che le telecamere a circuito chiuso lo riprendono mentre fa scivolare una boccetta da 100 euro di "Chance" nella tasca della giacca. Immagini inequivocabili alle quali lui risponde con una spiegazione che all'apparenza potrebbe anche risultare plausibile:

"Ha squillato il telefono e poiché con l’altra mano tenevo il trolley ho appoggiato il profumo in tasca con l’intenzione di pagare".

I precedenti dell'ex sindaco

Peccato che nel video non risulti nessun telefono in mano al parlamentare e peccato che ci siano almeno altri due episodi sospetti in questa vicenda. Stando alle verifiche eseguite allo stesso duty free, Fassino sarebbe stato già sorpreso dalla vigilanza con articoli in vendita che non aveva pagato. In un caso si sarebbe dileguato tra la folla, in un altro una volta "beccato" avrebbe saldato il conto.

Invece quel 15 aprile quando gli uomini della sicurezza lo hanno fermato, Fassino avrebbe inizialmente fornito le proprie spiegazioni, per poi alzare i torni e terminare con un "lei non sa chi sono io" che però a poco è servito visto che i proprietari del duty free hanno deciso di presentare una denuncia. Ora quell’esposto arriverà ai magistrati della Procura di Civitavecchia, che dovranno decidere se indagarlo per furto.

Il no comment di Fassino

E mentre sui social impazzano i meme, il deputato dem, si trincera dietro un "no comment" sconvolto dall'onta mediatica che lo ha colpito per un episodio banale come spiegato dal suo avvocato difensore Fulvio Gianaria all'Ansa:

"Un banale e increscioso episodio che avrebbe meritato un approfondimento pacato si sta clamorosamente trasformando in una aggressione mediatica, un vero e proprio processo parallelo che trova come unica spiegazione il cognome noto del cittadino coinvolto. Per questa ragione, d'accordo con Piero Fassino, rimando ogni commento alla futura piena lettura degli atti".

I meme su Fassino

Come detto, sui social impazzano i meme sul parlamentare dem. Ecco una carrellata dei più virali.

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Le dichiarazioni di Matteo Renzi

E se il Fassino-gate ha fatto sobbalzare la politica italiana, perché comunque la si voglia leggere questa storia, è tutt'altro che chiara. Ha parlato di malattia, astenendosi da ogni giudizio, Matteo Renzi ospite a Dritto e Rovescio, talk di approfondimento politico di Rete4, condotto da Paolo Del Debbio. Renzi ha infatti dichiarato:

"Sono molto preoccupato per lui. Io non faccio processi sui giornali. Se davvero le cose stanno così come vengono raccontate; e cioè che in più di una circostanza, è successa quella vicenda lì, credo che Piero Fassino debba essere aiutato da qualcuno che gli vuole bene. Non è il Piero Fassino che conoscevamo. Io spero che non sia vero, però, se le cose stanno così, mi viene da dire che chi gli vuole bene lo aiuti, perché sono cose evidentemente segno di una malattia, altrimenti non me la spiego".

 

 

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