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Condannato Giorgio Tambellini per violenze su Francesca De André. Delusione della 33enne: "Pena troppo lieve"

La nipote di Fabr finì in ospedale con "naso rotto, trauma cranico, capelli strappati, denti spezzati e bruciature di sigaretta sul corpo"

Condannato Giorgio Tambellini per violenze su Francesca De André. Delusione della 33enne: "Pena troppo lieve"
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Gli amori tossici e la violenza sulle donne sono un fenomeno trasversale: lo dimostra l'epilogo della relazione tra Francesca De Andrè, 33enne nipote dell'indimenticato cantautore Fabrizio De Andrè, e Giorgio Tambellini, imprenditore lucchese di 39 anni, condannato a 3 anni e 3 mesi, con 15 mila euro di provvisionale per la parte civile, riconosciuto colpevole dal Tribunale di Lucca, di lesioni personali e maltrattamenti nei confronti dell’ex fidanzata.

Francesca De Andrè

Condannato per lesioni e maltrattamenti l'ex di Francesca De Andrè

Come spiega Prima Firenze, il pm Paola Rizzo aveva chiesto una condanna a 4 anni. Tutto iniziò la sera del 21 aprile 2022. Francesca De André, dopo un episodio accaduto a Capannori, finì al pronto soccorso dell’ospedale di Lucca San Luca, riportando lesioni ed ecchimosi al volto e alla testa giudicate guaribili in 21 giorni e, di conseguenza, presentò una denuncia ai carabinieri in cui accusava Tambellini. Da quel giorno la procura dispose a lui il divieto di avvicinamento.

A seguito delle percosse ricevute dall'uomo Francesca finì in ospedale con "naso rotto, trauma cranico, capelli strappati, denti spezzati e bruciature di sigaretta sul corpo" oltre a una prognosi di ventuno giorni.

Tutto documentato con foto e video postati sui social network nei giorni successivi all'aggressione, quando Francesca scappò da Lucca e si rifugiò a Milano.

 

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Tambellini ha ammesso certe condotte violente, sostenendo però che si trattava di episodi, a volte reciproci, legati ad abusi di alcol e altre alterazioni psicofisiche.

Disappunto: "Faremo ricorso, pena troppo lieve"

Entrambi presenti in aula, i due si sono ignorati. Dopo la lettura della sentenza, la nipote d'arte ha mostrato disappunto giudicando la condanna troppo lieve e la volontà di fare appello e procedere anche in sede civile.

"Nessun risarcimento può essere congruo rispetto alle sofferenze e al malessere vissuto. Io non confido più negli esseri umani e nella loro morale. Certe persone non cambiano. Ma quantomeno le donne possono incutere un po' di timore visto che giustizia può essere fatta".

Il racconto delle violenze

Francesca, due anni fa, aveva raccontato:

"Tutto è iniziato proprio dopo il Grande Fratello, c’è stata un’escalation di fasi alterne on/off. Quando c’era la normalità pensavo che i nostri problemi si potessero risolvere. Mi dicevo: “No, non lo farà più. Non lo ha fatto di proposito…”. Poi però c’erano dei blackout completi: botte, senza motivo. Mi prendeva da dietro, alla sprovvista, in modo che non potessi reagire. Quando gli scattava quel meccanismo, non ragionava più".

La ragazza aveva anche raccontato che, per giustificare i segni delle violenze, inventava scuse con le persone che le facevano domande, oppure si chiudeva in casa.

Fino all'aggressione dell'aprile 2021, la più violenta di tutte.

"Ero a terra, il sangue usciva da ogni parte del mio corpo, dalla mia testa piena di buchi, dalle mie labbra. Urlavo “Basta, basta, fermati”. Ricordo una serie di calci in testa uno via l’altro, poi il vuoto".

A salvarla fu la vicina di casa, che chiamò i carabinieri e un’ambulanza.

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