Pamela Prati “non fu truffata”, il tribunale pone fine alla pantomima di Mark Caltagirone: l’Irriverente commento di Simone Di Matteo
Uno degli spettacoli più ridicoli che siano stati mandati in onda in televisione e che oggi, finalmente, va incontro ad una più che meritata chiusura
Indossa un anello sfavillante e mettilo pure in bella mostra, giusto per ricordare a te stessa (e a chi ti osserva) ciò che più vorresti e che forse non avrai mai; fidànzati con un imprenditore facoltoso e piuttosto riservato, talmente riservato da risultare addirittura fittizio e inesistente; inventati un matrimonio, due, tre, quattro o quanti ne vuoi, tanto è gratis oppure, al massimo, pagano gli altri; fingiti mamma di due splendidi bambini con ciò che l’esserlo comporta e poi credici fermamente neanche fossi il personaggio principale della trama della pellicola francese I figli degli altri; accumula innumerevoli ospitate nei più ambiti salotti televisivi per andartene nel bel mezzo delle stesse; millanta di non voler lucrare su niente e poi specula su tutto; dichiarati vittima e improvvisati la qualunque, perfino cantante, con la vana speranza di riuscire a ripulire un’immagine pubblica oramai danneggiata da una pessima e inoculata gestione; incolpa le tue manager solamente per il gusto di farti sbugiardare nelle sedi opportune e sei subito Pamela Prati alle prese con una delle più grandi pantomime che la televisione abbia mai mandato in onda.
La sentenza sul caso di Pamela Prati: “Un espediente a scopi autopromozionali”
Galeotta fu la “Buona Primavera”, dal momento che segnò l’inizio di una tormentata, lunghissima e chiacchierata più del dovuto, relazione sentimentale tra Pamela Prati e le luci della ribalta. Quella stessa primavera in cui, seppur a distanza di numerosi lunghi anni, giunge la notizia della sentenza della magistratura che pone fine, una volta per tutte, ad una delle operazioni pubblicitarie più ridicole della storia dello show business italiano. Perché in fondo, lasciatemelo dire, io ho sempre sostenuto che Mark Caltagirone fosse solamente un mezzo per poter realizzare un fine, peccato solo, però, che chi di dovere, come al solito del resto, se ne sia accorto estremamente tardi.
Era il 2019, in effetti, quando la Prati, forte di una sua presunta rinascita artistica e animata dall'idea di avere alle spalle un percorso da diva intramontabile, tra pianti a favor di telecamera e immotivati deliri di onnipotenza presentò una denuncia contro Pamela Perricciolo, meglio conosciuta con il soprannome di Donna Pamela, ed Eliana Michelazzo con l'accusa di averla raggirata quasi fosse una povera demente incapace di intendere e di volere. Già in quell’occasione, in circostanze non ancora così sospette, io scrissi che il metodo Stanislavskji-Strasberg da lei evidentemente impiegato non faceva presa in tv poiché, nonostante per molti la verità e la menzogna abbiano lo stesso sapore, è virtù di pochi farle proprie entrambe ed essere in grado di darle in pasto ad un pubblico senza che quest’ultimo noti la men che minima differenza tra le due. E il tempo, come volevasi dimostrare, mi ha dato ragione! Non a caso, nei giorni scorsi il gip di Roma ha archiviato la vicenda e ha stabilito, stando a quel che riporta Fan Page, che l’ex stella de Il Bagaglino non fu imbrogliata. Al contrario, il caso avrebbe rappresentato “un indubbio vantaggio per la vittima e per le reti televisive che alla stessa hanno dedicato spazio d’intrattenimento" e avrebbe costituito "un espediente utilizzato, con il consenso della stessa vittima, a scopi autopromozionali".
Pamela Perricciolo Fonte foto: Web
Eliana Michelazzo Fonte foto: web
Ora, non so cosa ne pensiate voi, ma a mio non modesto avviso non ci volevano di certo un’indagine e un processo per stabilire l’autenticità (benché in questo caso tale parola debba essere usata con cautela) di ciò che agli occhi dei più era palese sin dall’inizio. Non mi ha convinto ieri, non lo fa oggi e non lo farà neppure domani, il comportamento di una persona (ben conscia di quel che faceva) che un minuto prima prendeva parte a teatrini ben studiati persino nel più piccolo dei dettagli e subito dopo dichiarava di esser stata plagiata, manipolata, ingannata, tradita, raggirata, truffata e illusa. E poi, la parte della donna ingenua (l’esatto opposto di quella di donna navigata che ripete in continuazione di essere) non le si addice assolutamente. Anzi, se proprio vogliamo, la rende soltanto protagonista di spettacoli che fanno acqua da tutte le parti e di cui nessuno, onestamente parlando, ha mai sentito il bisogno. Perché per quanto si sforzi nel piangere di fronte all’obiettivo, per quanto gridi al mondo la SUA verità e si strappi i capelli dalla disperazione, augurandosi di risultare più convincente di un coccodrillo, e per quanto cerchi disperatamente di dare in pasto al suo sciagurato seguito la favola - particolarmente gettonata oggigiorno - di una piccola fiammiferaia che si è fatta da sola e al cui interno alberga una fenice fiera in grado di risorgere dalle ceneri, non è mai stata e mai sarà una vittima di nessuno, se non delle sue stesse bugie!!!