EUROPA IN ALLARME

Tensione e allerta nei cieli, caccia italiani intercettano jet russi sul Baltico

I nostri aerei hanno ricevuto il messaggio d'allarme di una base Nato in Germania. La Polonia trema...

Tensione e allerta nei cieli, caccia italiani intercettano jet russi sul Baltico
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Nel conflitto che tiene in ansia tutta l'Europa la tensione e l'allerta è arrivata ora anche nei cieli.

Nelle scorse ore infatti caccia italiani hanno intercettato jet russi sul Mar Baltico.

Si tratta di Eurofighter italiani schierati nella base polacca di Malbork. 

Tensione nei cieli, cosa è successo

Dopo l'attentato di settimana scorsa a Mosca, la tensione nello scacchiere internazionale è ormai palpabile.

E' quanto accaduto nelle ultime ore ne è testimonianza.

A est, gli Eurofighter dell'Aeronautica Militare italiana (fresca delle celebrazioni del 101° anniversario) sono infatti decollati per effettuare una doppia intercettazione di aerei russi nel Mar Baltico.

L'allarme era stato lanciato pochi minuti prima dal centro di comando della Nato a Uedem, in Germania.

La segnalazione e lo stato d'allerta hanno riguardato un velivolo non identificato in volo sulle acque internazionali.

Una volta identificati i jet russi, gli F-2000 italiani sono rientrati alla base polacca.

La nota del ministero della Difesa

Ecco nel dettaglio la nota del Ministero della Difesa e dell'Aeronautica militare a relazionare su quanto accaduto.

In 24 ore l’allarme di decollo immediato per i velivoli Eurofighter della Task Force Air 4th Wing, rischierata sulla base polacca di Malbork, è suonato due volte.

L’attivazione è stata richiesta per intercettare nelle mattinate del 28 e  29 marzo un velivolo non identificato, in volo sulle acque internazionali del Mar Baltico. A seguito di ciò, il Centro di Comando e Controllo delle Operazioni aeree (CAOC) della NATO con sede ad Uedem (Germania) ha lanciato l’allarme.
Gli aerei dell’Aeronautica Militare italiana appartenenti alla TFA – che opera nell’ambito della missione NATO di Enhanced Air Policing – hanno proceduto a intercettare e identificare il velivolo, per poi rientrare presso la base di Malbork. 

La Task Force Air “4th Wing” impiega quattro velivoli Eurofighter (F-2000) provenienti da quattro Stormi di difesa aerea dell’Aeronautica Militare: 4° Stormo di Grosseto, 36° Stormo di Gioia del Colle, 37° Stormo di Trapani e 51° Stormo d’Istrana. Grazie a questi velivoli è possibile garantire il decollo e l’intercettazione di qualunque traccia sospetta rilevata dai radar in pochi minuti, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. Il contingente italiano, posto sotto la diretta dipendenza nazionale del COVI (Comando Operativo di Vertice Interforze), è composto da donne e uomini dell’Aeronautica Militare provenienti dai Gruppi di Volo e da personale tecnico e logistico, schierati presso l’aeroporto Krolewo di Malbork, che operano al fianco della Polish Air Force a protezione del fianco nord-est dell’Alleanza Atlantica. Questa è la seconda volta che un contingente italiano viene impiegato in Polonia in operazioni di enhanced Air Policing (eAP).

Situazione monitorata giorno per giorno: la Polonia trema

Quello che ormai è acclarato e che gli episodi di allerta si stanno iniziando a susseguire ormai da giorni e di conseguenza la tensione cresce ormai quotidianamente nei cieli a est dell'Europa.

A far tremare l'Ue e il mondo non sono infatti ormai solo i continui raid russi in Ucraina, ma anche la riacceso la paura di uno sconfinamento della guerra in Polonia.

Tanto che dalla capitale Varsavia sono decollati caccia nazionali e quelli della Nato per garantire la sicurezza dello spazio aereo.

Un accorgimento che ha comunque portato il premier polacco Tusk a una drammatica constatazione:

"La guerra è davanti a noi, ma non siamo pronti".

Gli altri scenari della guerra

Ma non è solo la Polonia a essere in prima linea. In Romania sono stati trovati "frammenti di drone" in una fattoria vicino al Danubio dopo gli attacchi russi.

Già a dicembre scorso un Uav si era schiantato in un'area disabitata romena dopo un raid russo ai porti ucraini sul fiume.

Prima ancora, a settembre, altri detriti di drone erano stati rinvenuti sempre nella zona di confine.

Il tutto mentre settimana scorsa il presidente dell'Ucraina Zelesky aveva lanciato una sorta di ultimatum al Consiglio europeo che doveva decidere su Difesa comune e sul finanziamento di nuovi armamenti a Kiev.

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