La Lega vuole abolire il ballottaggio alle elezioni. Ancora tensioni nella maggioranza
La proposta del Carroccio: elezione diretta dei sindaci anche nei grandi Comuni se si supera il 40% dei voti
Chi pensava che la vittoria alle Regionali in Abruzzo avesse riportato un po' il sereno nella maggioranza si sbagliava di grosso. La Lega forza ancora la mano e propone un emendamento al Decreto Legge Elezioni che non solo fa urlare le opposizioni al golpe, ma che infastidisce pure il Governo, che chiede il ritiro. Il nodo del contendere è la richiesta di abolire il ballottaggio alle elezioni amministrative.
La Lega vuole abolire il ballottaggio alle elezioni
In sostanza, il partito di Matteo Salvini vorrebbe abolire il ballottaggio (previsto oggi nei Comuni sopra i 15.000 abitanti) in determinati casi. Ecco il testo dell'emendamento proposto.
"È proclamato eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti validi, a condizione che abbia conseguito almeno il 40 per cento dei voti validi. Qualora due candidati abbiano entrambi conseguito un risultato pari o superiore al 40 per cento dei voti validi, è proclamato eletto sindaco il candidato che abbia conseguito il maggior numero di voti validi. In caso di parità di voti, è proclamato eletto sindaco il candidato collegato con la lista o con il gruppo di liste per l’elezione del consiglio comunale che ha conseguito la maggiore cifra elettorale complessiva. A parità di cifra elettorale, è proclamato eletto sindaco il candidato più anziano di età".
La reazione delle opposizioni
Durissimo il commento delle opposizioni, a partire dal Pd:
"La Lega si fermi, il blitz sulla cancellazione dei ballottaggi a tre mesi dal voto (si voterà l'8 e il 9 giugno 2024, ndr) è uno sfregio alle più basilari regole democratiche".
Alessandra Maiorino (vicepresidente del gruppo M5S in Senato) parla di "nuovo attacco alle regole della democrazia da parte della Lega". E soprattutto si è chiesta se il Carroccio "fa ancora parte della maggioranza".
Il Governo chiede il ritiro dell'emendamento
Ma la proposta non è piaciuta neppure all'Esecutivo di Centrodestra, che ha chiesto di ritirarlo. Probabilmente finirà così (con la trasformazione dell'emendamento in un ordine del giorno), ma la proposta leghista è un segnale, dopo le tensioni sul terzo mandato. Insomma, le acque nel Centrodestra sono più agitate che mai...