Tesori nascosti d’Italia

Il borgo dei borghi 2024

Tra i venti candidati in gara nel concorso del programma televisivo “Kilimangiaro”, Lombardia, Piemonte e Liguria sono rappresentate da tre suggestivi paesini. Il pubblico può partecipare attivamente votando sulla pagina dedicata del sito rai.it entro domenica 17 marzo

Il borgo dei borghi 2024
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Da Nord a Sud la nostra Penisola è costellata di borghi, cioè di piccoli centri abitati, spesso appendici di città più grandi, caratterizzati da un nucleo storico e da una comunità locale. Per loro natura possono essere rurali o urbani e spesso conservano un'atmosfera tradizionale e un patrimonio architettonico e culturale distintivo.

Per celebrare queste affascinanti realtà del nostro Stivale, da più di dieci anni, il programma televisivo di Rai TreKilimangiaro”, condotto da Camila Raznovich, organizza un concorso nel quale venti piccole cittadine, ciascuna per ogni regione, si sfidano per ambire al titolo di “Borgo dei Borghi”. Si tratta di un contest, giunto nel 2024 alla sua undicesima edizione, che viene seguito con grande interesse dal pubblico, il quale partecipa attivamente alla scelta del vincitore finale grazie al sistema di votazione online aperto sul sito rai.it/borgodeiborghi.

(In copertina: il borgo di Grazie, provincia di Mantova)

Grazie, Guarene e Celle Ligure: tre incantevoli località in lizza per vincere il concorso di RaiTre

Tra i venti borghi in gara, Lombardia, Piemonte e Liguria puntano su tre incantevoli paesini che, nonostante le ridotte dimensioni, si contraddistinguono per tradizioni uniche e originali.

Partendo dal territorio lombardo, il candidato scelto per il concorso del programma “Kilimangiaro” è il borgo di Grazie. Stiamo parlando di una piccola realtà popolata da poco più di seicento abitanti, frazione del Comune di Curtatone, situata a circa sette chilometri dal capoluogo di provincia Mantova. Il nucleo storico di questo paese è rappresentato dal santuario della Beata Maria Vergine delle Grazie in elegante stile gotico lombardo, iniziato nel 1399 e consacrato nel 1406, in posizione rialzata sui canneti del Mincio che gli scorre alle spalle e la facciata rivolta verso il borgo. Entrando all’interno della chiesa si trova ancora, sopra al tabernacolo, l’icona miracolosa della Madonna delle Grazie.

Gli altri edifici antistanti sono antiche case di pescatori e abitazioni sorte dalla chiusura dei portici che ospitarono botteghe e ricoveri per i pellegrini. Di grande fascino nel borgo mantovano è poi la Fiera delle Grazie che fa da cornice al Concorso Internazionale tra Madonnari, artisti di strada esperti nella raffigurazione di immagini sacre e principalmente Madonne. Ogni anno, nella notte tra il 14 e 15 agosto, si sfidano coi gessetti dipingendo le loro coloratissime opere sulla pavimentazione della piazza del Santuario. Per celebrare questa storica tradizione, a Grazie è stato anche istituito il Museo dei Madonnari.

Spostandoci in Piemonte, invece, in lizza per la vittoria del titolo “Borgo dei Borghi 2024” troviamo Guarene, cittadina di circa 3.500 abitanti, perla del Roero situata in provincia di Cuneo. Il borgo alle porte di Alba, dominato dall’alto dall’omonimo castello, voluto dal conte Carlo Giacinto Roero e divenuto oggi un relais a cinque stelle, rappresenta oggi uno scrigno di storia antica mixata alla perfezione con l’arte moderna e contemporanea grazie all’opera della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la quale ha voluto realizzare sulla collina di San Licerio la sede del suo “Parco d’Arte”.

Successivamente al riconoscimento dei territori vitivinicoli di Langhe, Monferrato e Roero a patrimonio dell’umanità Unesco, Guarene ha maturato una forte vocazione turistica basata su un’inclinazione slow e di qualità. Il monumento simbolo del centro storico è invece la chiesa dell’ Annunziata. Si tratta di un esempio del Barocco piemontese, nata a fine Seicento su un precedente convento e completata nel 1713. A renderla unica nel Roero e nelle Langhe è la decorazione pittorica interna realizzata da Francesco Casoli di Guarene e Michele Antonio Milocco.

Guarene

Per la Liguria, infine, la località che parteciperà al contest di Rai Tre è il piccolo gioiello colorato sul mare di Celle Ligure, situato sulla riviera di Ponente. Le sue grandi spiagge di sabbia fine e i sentieri che lo attraversano diretti nell’immediato entroterra lo rendono perfetto per le vacanze in ogni stagione. Il modo migliore per apprezzare la bellezza del borgo e il paesaggio circostante è fare una camminata lungo la Passeggiata Romana, la via pedonale panoramica che corre parallela alla strada statale e al lungomare, su un livello ben più alto.

Nel centro storico, invece, si possono trovare non solo monumenti, chiese e palazzi di architettura tipicamente ligure, ma anche interessanti esperienze del ‘900, come la Chiesa di Nostra Signora dell’Assunta con sulla facciata sculture di Fontana, mentre sui crinali si ergono le torri che un tempo difendevano la cittadina dalle invasioni piratesche. Il lungomare di Celle Ligure è poi anche una vera e propria galleria d’arte a cielo aperto, soprattutto nel periodo della biennale “Ceramica in Celle” quando grandi artisti da ogni dove arrivano nel borgo ligure per accenderlo con le loro opere. Il suo mare, infine, è stato più volte insignito della Bandiera Blu ed è tra i più amati della Liguria, con comodi stabilimenti balneari e la grande Prateria di Poseidonia oceanica ad Ovest del centro abitato riconosciuta come sito di interesse comunitario.

Celle Ligure

Fontainemore e Caldes, gioielli di Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige

La classifica dei venti borghi e il vincitore finale del concorso verranno svelati nella puntata del programma “Kilimangiaro” del prossimo 31 marzo 2024.

Chiunque volesse esprimere la propria preferenza nel contest “Il Borgo dei Borghi 2024” può farlo fino a domenica 17 marzo 2024 votando uno dei candidati sul sito rai.it/borgodeiborghi. Insieme a Grazie, Guarene e Celle Ligure, in gara troviamo Muggia (Friuli Venezia Giulia), Torreglia (Veneto), Castelvetro di Modena (Emilia Romagna), Peccioli (Toscana), Genga (Marche), Stroncone (Umbria), Isola Del Liri (Lazio), Crecchio (Abruzzo), Petacciato (Molise), Montesano Sulla Marcellana (Campania), Leporano (Puglia), Maratea (Basilicata), Badolato (Calabria), Naro (Sicilia) e Arbatax (Sardegna). Oltre a questi ci sono però anche Fontainemore per la Valle d’Aosta e Caldes per il Trentino Alto Adige.

Il primo si trova a circa 760 metri di altitudine risalendo la valle del Lys. I suoi diversi villaggi conservano ancora tracce della cultura rurale locale, testimoniata da costruzioni in pietra e legno, da cappelle affrescate e da antiche mulattiere.

Il borgo di Fontainemore è caratterizzato da territorio ricco dal punto di vista naturalistico come dimostra la presenza della Riserva Naturale del Mont Mars, la più vasta in Valle d’Aosta, che si estende ai piedi del monte omonimo ed è costellata da laghi, torrenti e torbiere.

Fontainemore

Caldes, invece, si trova nella parte bassa della Val di Sole in Trentino. Nella parte orientale del paese troviamo le antiche mura di Castel Caldes, affacciato sul torrente Noce. Eretto nel 1230, fu rimodellato più volte e, secondo la storia, è stato teatro di antiche leggende. Adiacente al castello sorge la piccola e interessante cappella dedicata alla Vergine Maria, che racchiude al suo interno alcuni splendidi affreschi di Elia Naurizio. Molto caratteristiche sono anche le frazioni di Caldes. In particolare Samoclevo, anch’essa con la sua rocca posta alle pendici del Monte Vesa, a quasi 1.000 metri di altitudine, in posizione dominante sull'intera parte inferiore della valle.

Caldes
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