Divieti comunali bizzarri: nelle piazze vietate le casse bluetooth ai ragazzi
Succede a Padova, prima città italiana che con un'ordinanza sindacale mette al bando all'aperto l'uso di amplificatori a cui connettere i telefonini per diffondere musica. E non solo.
"Embargo sonoro", potrebbe essere definita così la battaglia ingaggiata dalla città di Padova contro rumori disturbanti, soprattutto musica ad alto volume, legati alla movida incontrollata della cittadina universitaria veneta.
"Casse bluetooth connesse agli smartphone e usate a tutto volume trasformano strade e piazze in discoteche all’aperto", tuona il sindaco della città veneta.
No alle casse blutooth nelle piazze di Padova
E' il nocciolo dell'ordinanza "anti rumore" prevista dall'Amministrazione comunale patavina che entra in vigore da oggi, mercoledì 30 giugno 2021, con multe che potranno arrivare anche sino a 200 euro in caso di accertate trasgressioni. A sollecitare un intervento sono state le numerose lamentele dei residenti in varie zone della città, che hanno denunciato la presenza di folti capannelli di giovani che, sino a tarda notte, spesso con l'ausilio di casse acustiche, disturbano la quiete pubblica.
"Giusto divertirsi, ma nel rispetto delle regole e del riposo altrui", ha chiosato l'assessore Diego Bonavina.
Centro storico e Portello le zone interessate
Le zone interessate dal provvedimento saranno centro storico e Portello, quelle da cui è arrivato il maggior numero di segnalazioni. Da mezzanotte alle 6 del mattino, tutti i giorni della settimana, in questi quartieri sarà vietata qualsiasi forma di emissione sonora. Baristi e ristoratori non saranno "toccati" dall'ordinanza in quanto per loro è già previsto "l'embargo sonoro" dopo la mezzanotte.
Si punta piuttosto a contenere il fenomeno dei singoli che, complice la tecnologia, accompagnano le proprie serate estive con dei veri e propri dj set personalizzati, con buona pace della quiete pubblica.
Il sindaco Sergio Giordani sottolinea:
“I cittadini di ogni età hanno tutti i diritti di passare fuori casa le proprie serate, in compagnia, anche passeggiando nelle piazze e nelle strade della nostra bella città, dopo mesi di restrizioni e sacrifici. E’ bello e giusto riprendere una socialità che è mancata a tutti, però dobbiamo tenere conto che altrettanto sacrosanto è il diritto di riposare e dormire specie dopo la mezzanotte. Ci sono moltissime persone che lavorano e la mattina si alzano presto il cui riposo deve essere rispettato. Questa esplosione di vitalità serale e notturna si registra in tutte le città, non è un fenomeno solo padovano, e in ogni caso noi non chiediamo un silenzio da biblioteca di studio, vogliamo evitare fenomeni eccessivi come l’uso di sistemi di amplificazione portatili, casse bluetooth e simili che connessi agli smartphone e usati a tutto volume trasformano strade e piazze in discoteche all’aperto. E’ semplicemente una questione di buon senso e rispetto e credo che anche grazie a questa ordinanza più puntuale rispetto al Regolamento di Polizia Urbana in vigore che già vieta il disturbo notturno, riusciremo a garantire un giusto equilibrio tra la voglia di svagarsi all’aperto e la necessità di assicurare il riposo a chi vuole dormire.”
Come a dire che va benissimo divertirsi e fruire della convivialità offerta dagli spazi cittadini, ma non è necessario che ognuno proponga il proprio repertorio di brani favorito negli spazi comuni, soprattutto a tarda notte.
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