VIDEO SHOCK

Diventa caso politico l'assalto anarchico alla Polizia a Torino. Piantedosi: "Immagini Pisa hanno turbato anche me, ma c'è clima d'odio"

Il Governo parla di caccia alle streghe dopo le manganellate in Toscana (dove la dirigente della Mobile è stata trasferita)

Pubblicato:
Aggiornato:

Diventa un caso politico l'assalto anarchico alla Polizia a Torino: "Clima d'odio"

Questa volta le vittime sono stati i poliziotti: a Torino, nel primo pomeriggio di ieri, mercoledì 28 febbraio 2024, due agenti sono stati presi d'assalto da una trentina di anarchici che volevano liberare un irregolare chiuso nella volante davanti alla Questura in attesa di essere portato in un centro per il rimpatrio.

Caso politico sull'assalto anarchico alla Polizia a Torino

 

Non esattamente uno stinco di santo: già colpito da un ordine d'espulsione in passato, il clandestino 31enne di nazionalità marocchina era stato sorpreso a pitturare scritte su un muro proprio contro la Polizia.

Una rivendicazione quindi apparentemente ideologica, alla base del blitz anarchico, che tuttavia ha scatenato la reazione del Governo che, a pochi giorni dai video di Pisa con le manganellate agli studenti minorenni, per bocca del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ora parla di "Clima d'odio" e con riferimenti per nulla velati a una presunta caccia alle streghe nei confronti delle Forze dell'ordine.

Giorgia Meloni getta acqua sul fuoco

A far tabula rasa delle polemiche sul piatto ci ha pensato tuttavia Giorgia Meloni al Tg2 Post di ieri sera:

"Se ci sono degli errori, delle responsabilità, degli abusi, chiaramente si devono sanzionare - ha detto la premier - Ma è molto pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra".

Premier eletto direttamente dai cittadini: cosa cambia con la riforma Meloni e cosa succede adesso
La premier Giorgia Meloni

Trasferita la dirigente a capo della Mobile a Firenze

E a proposito delle cariche in Toscana che hanno sollevato l'indignazione popolare, la dirigente della Mobile di Firenze, Silvia Conti, è stata trasferita, anche se la Questura ha parlato di uno spostamento programmato da tempo e non collegato alla manifestazione degli studenti.

Silvia Conti

Le due telefonate di Mattarella a Piantedosi

A gettare ulteriormente acqua sul fuoco ci ha pensato il presidente della Repubblica Mattarella, che ha chiamato il capo della Polizia Vittorio Pisani per essere informato e per esprimere solidarietà agli agenti della pattuglia, ha anche ribadito fiducia e vicinanza nei confronti della Polizia, poi anche in una telefonata a Piantedosi, che dopo i fatti di Pisa, il Capo dello Stato aveva già chiamato per evidenziare il fatto che l’autorevolezza non si misura sui manganelli e che quando si usano i manganelli contro i ragazzi è già un fallimento.

Mattarella e Piantedosi

Piantedosi oggi alla Camera

Piantedosi in mattinata ha riferito in aula a Montecitorio (oggi pomeriggio, giovedì 29 febbraio sarà a Palazzo Madama) dopo le mangallenate e gli scontri tra forze dell'ordine e studenti a Pisa e Firenze.

Piantedosi durante l'informativa

"La visione delle immagini ha turbato anche me, siamo aperti a ogni analisi e autocritica". Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha iniziato l'informativa urgente alla Camera sui fatti di Pisa e Firenze.

Per poi evidenziare, che "i processi sommari alle forze di polizia non servono a nessuno". E se i manifestanti rispettano le regole "il rischio di incidenti durante le manifestazioni è pari a zero".

"Consentitemi di sottolineare il diritto degli appartenenti delle forze di polizia a non subire processi sommari. Respingo fermamente ogni tentativo di coinvolgere nelle polemiche politiche il lavoro delle forze di polizia".

Durante l'informativa il ministro dell'Interno ha sciorinato anche i numeri dei feriti: 17 manifestanti contusi, di cui 11 minorenni, e due funzionari della polizia di Stato.

"Sono in corso verifiche da parte del Dipartimento della pubblica sicurezza sullo svolgimento degli eventi, verifiche che verranno svolte con rigore e trasparenza", ha detto ancora il ministro dell'Interno.

"In un clima di piena collaborazione tra polizia e inquirenti - ha ribadito il ministro - sono anche in corso indagini da parte della magistratura che faranno piena luce su quello che è accaduto, anche grazie a una completa documentazione messa subito a disposizione, ivi compreso il materiale videofotografico realizzato dalla Digos durante le manifestazioni, secondo una prassi consolidata, adottata per garantire la massima trasparenza delle attività svolte in ogni circostanza".

LEGGI ANCHE: Scontri a Pisa: la Procura apre un'indagine, si analizzano i video

Seguici sui nostri canali