Maxi rissa al parco a Milano: catene e bastoni, ma con... la mascherina
A denunciare l'accaduto i residenti, arrabbiati anche per il rischio di intasare inutilmente gli ospedali milanesi, già oberati.
Verrebbe quasi da dire "fare rissa responsabilmente". Una provocazione ovviamente, non c'è nulla di responsabile nell'ingaggiare o prender parte a una violente rissa a base di calci, pugni, bastoni e catene. Mai. In un momento storico in cui i soccorritori, le forze dell'ordine e gli ospedali sono al tracollo è doppiamente grave rischiare di andare ad intasare un sistema che sta affrontando una grave emergenza sanitaria. Eppure i diretti interessati potrebbero tentare di giustificarsi dicendo che un atto di cura l'hanno avuto: botte da orbi, ma indossando la mascherina. Non si sa mai che nella mischia si rischi di prendersi il Covid-19. E' successo in uno dei quartieri periferici più difficili di Milano, che da sempre si trova a far i conti con episodi di violenza e degrado urbano: Quarto Oggiaro.
Rissa... con la mascherina
Nella giornata di ieri, domenica 15 marzo 2020, il Comitato di Quartiere Quarto Oggiaro a Milano ha pubblicato una denuncia su Facebook. Due gruppi di persone (alcuni con mascherine protettive, altri no) si fronteggiano in un corpo a corpo con tanto di bastoni e catene. Due in particolare i contendenti più accesi, mentre gli altri attorno osservano, incitano e urlano. Poi la situazione degenera e la faida si allarga. Succede al parco 600, nel quartiere milanese di Quarto Oggiaro, non di certo nuovo alle cronache: un ambiente difficile.
La fuga solo al rumore delle sirene
Dai balconi la gente urla di smetterla, ma i litiganti non se ne vanno fino a quando si sentono in sottofondo le sirene delle Forze dell’ordine. Soltanto a quel punto la guerriglia si placa e i ragazzi si disperdono.
Il rischio di intasare il Sacco
Il pronto soccorso più vicino nel caso di conseguenze gravi? Proprio quello dell'Ospedale Sacco, fiore all'occhiello nell'ambito della ricerca e cura di malattia infettive a livello internazionale. Il nosocomio milanese è stato frontalmente investito dall'emergenza coronavirus e lotta ogni giorno per garantire ai tanti pazienti che lo affollano le migliori cure contro questo virus. Ed è proprio sulla base di questo principio, soprattutto, che la rabbia del comitato che ha denunciato la vicenda si è convogliata:
“Speriamo che nessuno di loro abbia bisogno di sovraccaricare il già oberato pronto soccorso dell’Ospedale Sacco…”, hanno commentato.