Indagini affidate ai carabinieri

Scontri a Pisa: la Procura apre un'indagine, si analizzano i video

Mattarella: "L'autorevolezza non si misura con i manganelli"

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Reazione spropositata, è bufera politica sui ragazzini delle scuole medie manganellati a Pisa
Reazione spropositata, è bufera politica sui ragazzini delle scuole medie manganellati a Pisa

La scontri avvenuti a Pisa stanno facendo discutere in tutta Italia. E dopo l'intervento del presidente Mattarella e le parole del ministro Piantedosi che ha ammesso che saranno effettuate delle verifiche, ora si muove anche la Procura pisana.

Scontri di Pisa: la Procura apre un'indagine

C’è un’indagine della procura di Pisa che vuol far luce sugli scontri, avvenuti a Pisa la mattina di venerdì 23 febbraio 2023, tra la polizia e gli studenti che stavano manifestando pro Palestina. Il fascicolo è stato aperto e, secondo quanto emerso, le indagini sono state affidate ai carabinieri.

Spetterà quindi ai militari dell’Arma il compito di approfondire i dettagli dei fatti ed esaminare immagini e video che sono stati condivisi sulla rete attraverso i più popolari social network. Contenuti che si confronteranno con le riprese video effettuate dalla Digos che si sono rese necessarie per l’identificazione delle persone e messe a disposizione dell’indagine dalla questura di Pisa.

Scontri Pisa, le parole di Mattarella

C’è da ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e se la reazione dei poliziotti, in tenuta antisommossa, con tanto di manganelli, non sia stata eccessiva. La notizia dell’apertura di una indagine è arrivata successivamente all’intervento del presidente  della Repubblica Sergio Mattarella che ha telefonato al ministro dell’Interno riferendo le seguenti frasi:

“La forza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”.

Intanto il Dipartimento di Pubblica sicurezza ha sottolineato che gli episodi di Pisa costituiranno momento di verifica sugli aspetti organizzativi e operativi connessi alle numerose e diversificate tipologie di iniziative, che determinano l’impiego quotidiano di migliaia di operatori delle forze dell’ordine.

"L’impegno è da sempre proteso a garantire il massimo esercizio della libertà di manifestazione e nel contempo ad assicurare la necessaria tutela degli obiettivi sensibili presenti sul territorio nazionale e quello che è successo a Pisa fa emergere le difficoltà operative di gestione, durante i servizi di ordine pubblico, di possibili momenti di tensione determinati dal mancato rispetto delle prescrizioni adottate dall’Autorità ovvero dal mancato preavviso o condivisione dell’iniziativa da parte degli organizzatori”.

Anche il sindaco di Pisa, Michele Conti, esponente della Lega, è intervenuto sugli scontri di venerdì mattina:

“Sono amareggiato. Da sindaco, perché episodi del genere incrinano la fiducia nelle istituzioni. La città che mi onoro di amministrare è famosa nel mondo per la concentrazione di saperi, intelligenze, bellezza. Ieri, invece, è balzata infelicemente alle cronache nazionali per fatti così negativi. Da cittadino provo amarezza perché vorrei che le manifestazioni di studenti potessero svolgersi senza che nessuno si faccia male. Da genitore perché insegniamo ai nostri figli a esser liberi rispettando le regole, a crescere con coscienza critica non pensando solo a sé ma anche al mondo intorno. Coi ragazzi si deve usare l’esempio, non i manganelli".

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