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Strage Altavilla: chi è la setta dietro il massacro della famiglia Barreca. La figlia mandava messaggi col telefono del fratello

Una decina di persone sapeva dei riti a casa Barreca. Da chiarire se erano a conoscenza del massacro in atto o se si limitavano a pregare per "liberarla" dal demonio

Strage Altavilla: chi è la setta dietro il massacro della famiglia Barreca. La figlia mandava messaggi col telefono del fratello
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Giorno dopo giorno la strage di Altavilla Milicia si arricchisce di nuovi particolari, sempre più agghiaccianti. Il sospetto che dietro al massacro della famiglia Barreca ci fosse una setta religiosa era emerso sin dall'inizio, e ora gli inquirenti sono sempre più convinti che sia così, anche grazie alle parole di Miriam Barreca, la 17enne unica figlia superstite. Su di lei, peraltro, emerge un nuovo dettaglio: durante la mattanza, inviava messaggi con il cellulare del fratello 16enne Kevin, fingendosi lui mentre veniva ucciso.

Fratelli di fede: la setta dietro il massacro di Altavilla Milicia

Sarebbero almeno una decina le persone che seguivano il sedicente mental coach Massimo Carandente e la sua compagna  Sabrina Fina. I "fratelli di fede" sarebbero stati a conoscenza della situazione della famiglia Barreca e dunque - secondo quanto ipotizzano gli inquirenti - anche del fatto che nella villetta di Altavilla Milicia si stavano svolgendo i deliranti "rituali di purificazione dal demonio" sfociati nell'omicidio di Antonella Salamone e dei figli Kevin ed Emanuel Barreca.

Secondo quanto si apprende gli investigatori avrebbero anche identificato i seguaci di quello che il procuratore di Termini Imerese ha definito "gruppo religioso". Rimane da chiarire se sapessero effettivamente ciò che stava avvenendo oppure "semplicemente" si limitassero a pregare per la "salvezza" della famiglia Barreca.

Un altro particolare da chiarire è anche chi abbia segnalato alla setta la situazione della famiglia Barreca, inducendo il "santone" e la compagna a iniziare i "riti".

Secondo quanto ha spiegato poi Miriam Barreca agli inquirenti, Carandente e Fina avrebbero detto alla famiglia che la domenica seguente sarebbero dovuti andare a Termini Imerese a "testimoniare".

Il ruolo di Miriam Barreca, che mandava messaggi col cellulare del fratello

Più passano i giorni più diventa chiaro anche il ruolo di Miriam, la figlia di Giovanni Barreca che ha aiutato il padre e i due "amici" nel massacro.

La ragazza - che si trova in carcere al momento - nei giorni della mattanza avrebbe non solo tenuto i cellulari della madre e del fratello per evitare che chiedessero aiuto, ma avrebbe anche messaggiato con gli amici di Kevin fingendosi lui, per dare all'esterno l'apparenza che la situazione in casa fosse normale.

Perizia psichiatrica

Intanto prende sempre più piede l'ipotesi della perizia psichiatrica per Barreca, descritto dall'avvocato come in un "delirio costante". Al suo legale il muratore 54 enne avrebbe detto che la moglie e i figli sarebbero stati "vinti dal diavolo", e che "per fortuna sono arrivati Massimo e Sabrina" per liberare la famiglia.

Intanto il legale ha già annunciato che chiederà la perizia, mentre Carandente e Fina continuano a professarsi innocenti.  

 

 

 

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