"Non è se, ma quando..."

Cosa è la malattia X e l'allarme dell'Oms: "Arriverà una nuova pandemia"

L'annuncio di Tedros Ghebreyesus, direttore dell'Oms, che invita gli Stati ad essere pronti a fronteggiare una nuova malattia

Cosa è la malattia X e l'allarme dell'Oms: "Arriverà una nuova pandemia"
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L'annuncio arriva dal Direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) Tedros Ghebreyesus, che ha lanciato un allarme sull'arrivo della "malattia X", affermando che è solo "una questione di quando, non di se" e che gli Stati non sono preparati ad affrontare un'altra pandemia.

A confermare l'indicazione anche la virologa Ilaria Capua:

"Quello che proprio dobbiamo fare è prepararci, perché sennò non possiamo ritenerci Homo sapiens, ma passiamo direttamente alla categoria 'Homo stupidus'".

Ma cosa significa Malattia X?

Allarme Onu: la Malattia X arriverà, cos'è?

Ma cos’è la malattia X? Tedros Adhanom Ghebreyesus, che oltre a essere il direttore generale dell'Oms è anche un biologo esperto in immunologia, ha spiegato:

“Tutti gli anni l'Oms stila una lista delle malattie emergenti. Abbiamo inserito Mers, Zika, Ebola. Ma abbiamo detto anche che ci sono cose che potrebbero succedere e che oggi non conosciamo. Gli ha abbiamo dato il nome di ‘malattia X’”.

Tedros Ghebreyesus

Si tratta, quindi, di una malattia ipotetica, provocata da un agente patogeno che ancora non è stato identificato dagli scienziati.

La malattia X, chiamata Disease X in inglese, è stata inserita dall'Oms nell'elenco delle malattie prioritarie tra quelle che hanno un potenziale epidemico. Nell'elenco ci sono anche Covid-19, febbre emorragica Congo-Crimea, malattia da virus Ebola e malattia da virus di Marburg, febbre di Lassa, sindrome respiratoria da coronavirus Medio Orientale (MERS-CoV) e sindrome respiratoria acuta grave (SARS), infezione da virus Nipah e malattie causate da henipavirus, febbre della Rift Valley, infezione da virus Zika.

Michael Ryan, direttore esecutivo del Programma per le emergenze sanitarie dell'Oms, ha spiegato che accendere i riflettori su virus e agenti patogeni - anche sconosciuti - per ricercare e sviluppare contromisure è “essenziale per una risposta rapida ed efficace alle epidemie e alle pandemie”.

Parlare di malattia X, quindi, serve a identificare “lacune di conoscenza e priorità di ricerca”

Un annuncio simile fu fatto dallo stesso dirigente nel 2018, due anni prima che milioni di persone in tutto il mondo contraessero il Covid-19: un virus che per un paio di anni ha piegato l'Italia e altri Paesi, causando morti e instabilità politica. A dimostrazione dell'attendibilità di queste proiezioni.

"Niente panico", ma bisogna essere pronti

"Allo stato attuale delle cose, il mondo resta impreparato per la prossima 'Malattia X' e per la prossima pandemia. Se accadesse domani, ci troveremmo ad affrontare molti degli stessi problemi che abbiamo dovuto affrontare con il Covid-19"

Così Ghebreyesus, nel suo discorso in occasione del World Governments Summit in corso a Dubai. Secondo il dirigente "è possibile, o addirittura probabile, che dovremo affrontare un’altra pandemia nel corso della nostra vita. Non possiamo sapere quanto lieve o grave potrebbe essere, ma possiamo essere pronti".

Per questo il direttore ha sollecitato la firma dell'accordo internazionale su preparazione e risposta alla pandemia che a dicembre 2021 gli Stati riuniti a Ginevra si impegnarono a sottoscrivere. Tedros ha aggiunto:

"Un accordo fondamentale per l’umanità, un patto con il futuro: non esporremo le generazioni che ci seguiranno alla stessa sofferenza che abbiamo sopportato noi".

Gli Stati si erano dati una scadenza utile per l’adozione da parte dell’Assemblea mondiale della Sanità nel maggio di quest’anno, tra 15 settimane. Eppure secondo Tedros quel traguardo è ancora lontano: pesano i ritardi nei negoziati e una sfiducia generalizzata nell'Oms.

La conferma di Ilaria Capua

La malattia X, paventata dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), è confermata anche dalla virologa Ilaria Capua:

"Sì, arriverà. Anche se guardiamo solo alle pandemie influenzali, e non mettiamo altre infezioni nel calderone, per quello che sappiamo nell'ultimo secolo, dal 1900 al 1999, ce ne sono state 3. Facendo i conti, le pandemie influenzali arrivano ogni 11-40 anni, quindi un'altra pandemia ci sarà. Potrà essere causata da un virus influenzale, che è uno dei principali indagati, o potrà essere causata da altri virus. Ma ci sarà".

Ilaria Capua

La scienziata, che dopo anni di base negli Usa è rientrata in Italia, a Bologna, dove è Senior Fellow of Global Health alla Johns Hopkins, invita a non dimenticare.

Lo spray made in Italy che promette di sostituire la mascherine con la sua "barriera naturale"

"Penso alla fobia delle mascherine - riflette - Io quando ero negli Stati Uniti avevo le mascherine a casa. Da sempre. Perché sapevo che una pandemia sarebbe arrivata, e sapevo che quando sarebbe arrivata le mascherine non si sarebbero trovate, l'importanza di prepararsi. E si sa cosa bisogna fare. Non è una questione di dire "oddio, da dove comincio. Dovremmo essere pronti già domani. È chiaro che noi non possiamo sapere quando arriverà ma avere gli strumenti già predisposti è fondamentale".

Un esempio recente? La strana polmonite che uccide i cani negli Usa

A dimostrazione del fatto che ancora ci sia molto da indagare e che spesso ci si trova di fronte a fenomeni dilaganti in maniera del tutto impreparata c'è il caso, risalente all'autunno 2023, della sconosciuta malattia respiratoria che ha colpito centinaia di cani negli Stati Uniti, purtroppo – in molti casi – con esiti fatali.

Inizia con una tosse persistente che diventa una polmonite che non risponde alle cure antibiotiche e che necessita di ospedalizzazione. Solo in Oregon sono stati registrati più di duecento casi, per poi diffondersi anche nel Colorado e nel New Hampshire.

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