Orrore in Sicilia

Strage Altavilla: durante le torture la mamma chiedeva alla figlia 17enne di chiamare i carabinieri, lei chattava con le amiche

Emergono nuovi dettagli sulla figura di Miriam Barreca, la figlia 17enne che ha aiutato il padre a uccidere la mamma e i fratelli minori per "purificarli dal diavolo"

Strage Altavilla: durante le torture la mamma chiedeva alla figlia 17enne di chiamare i carabinieri, lei chattava con le amiche
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La strage di Altavilla Milicia è uno di quei casi di cronaca che difficilmente verranno dimenticati. Per la sua efferatezza e per i particolari sempre più agghiaccianti che emergono dalle indagini. L'ultimo in ordine di tempo è rappresentato dalle richieste della madre Antonella Salamone nei confronti della figlia Miriam Barreca, 17 anni, l'unica superstite e ora in carcere per aver partecipato alle torture e ai delitti della mamma e dei fratelli minori.

Prima di essere uccisa Antonella aveva chiesto alla figlia di chiamare i Carabinieri, ma lei - che aveva i cellulari della donna e dei fratelli, proprio per evitare che chiedessero aiuto - messaggiava con le amiche.

"Chiama i carabinieri, ci uccidono"

Mentre sono in corso gli esami autoptici sui corpi delle vittime - Antonella Salamone e i figli Emanuel e Kevin di 16 e 5 anni - emergono altri dettagli sulla figura di Miriam Barreca, la figlia di Giovanni Barreca che ha aiutato il padre e la coppia di palermitani Massimo Carandente e Sabrina Fina nei "rituali di purificazione", con torture e sevizie culminate in omicidi.

Contrariamente a quanto emerso in prima istanza, la ragazza non sarebbe stata trovata dai Carabinieri al loro arrivo (domenica 11 febbraio 2024) in stato di shock, ma dormiva tranquillamente nella sua stanza. I delitti erano già stati consumati da almeno 36 ore (l'autopsia servirà a chiarire proprio questo aspetto) e la ragazza aveva avuto un ruolo importante.

Non solo era convinta della necessità di "scacciare i demoni", ma aveva di fatto sequestrato i cellulari di mamma e fratelli per evitare di chiedere aiuto. Proprio a lei Antonella Salamone si sarebbe rivolta con un'ultima disperata richiesta quando ha capito come sarebbe andata a finire la storia.

"Chiama i carabinieri, qui ci uccidono", avrebbe detto.

Ma Miriam in quel momento aveva sì un cellulare in mano, ma scambiava decine di messaggi con le amiche, come se nulla fosse.

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"Bisognava scacciare i demoni"

Durante l'interrogatorio in Procura la diciassettenne ha ammesso la propria partecipazione e la motivazione: scacciare i demoni che si erano impadroniti della madre e del figlio più piccolo Kevin, a lei particolarmente legato. Su di loro gli "esorcismi" sarebbero iniziati già a metà gennaio, per poi estendersi anche a Emanuel.

La ragazza ha chiesto di rivedere il padre in carcere.

I risultati dell'autopsia

Intanto arrivano i primi risultati dell'autopsia sul corpo dei due fratellini (per quella sul corpo della mamma invece sarà necessario attendere l'esame del Dna e una serie di indagini supplementari). Sui corpi dei due fratelli sono stati trovati segni evidenti di bruciature, probabilmente fatte con l’attizzatoio infuocato del camino, e maltrattamenti di ogni genere.

I legali della coppia di Palermo rimettono il mandato

Intanto gli avvocati della coppia di Palermo - Sabrina Fina e Massimo Carandente - che ha partecipato al triplice delitto hanno rimesso il mandato. I legali Vincenzo e Sergio Sparti hanno annunciato la decisione "per problemi legati all'organizzazione del lavoro dello studio".

I familiari della coppia avrebbero già trovato dei nuovi legali di fiducia da sottoporre all'approvazione dei due indagati.

Il sindaco di Altavilla farà causa per danno d'immagine

Intanto le salme dei due ragazzi saranno tumulate lunedì 19 febbraio 2024, e il sindaco Pietro Virga ha deciso di disporre il lutto cittadino. Ma non solo.

Il primo cittadino ha annunciato che si costituirà parte civile nel processo per danno d'immagine (oltre che per "il vero dolore e smarrimento per quanto successo").

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