Giorno del ricordo, le parole di Mattarella e Meloni
Gli interventi del presidente della Repubblica e del Consiglio su una delle pagine più drammatiche della nostra storia
Oggi, sabato 10 febbraio, l'Italia vive le celebrazioni del Giorno del Ricordo, per ricordare la drammatica tragedia delle Foibe.
In particolare, proprio questa mattina, l'attenzione politica e istituzionale italiana è concentrata su Trieste dove sono in programma le commemorazioni con la presenza del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del suo vice, il ministro degli Esteri e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani.
Giorno del Ricordo e Foibe, le parole del premier
Ecco allora che proprio il leader di Fratelli d'Italia (partito da sempre in prima linea per la rilettura storica delle Foibe) e presidente del Consiglio ha espresso le sue riflessioni proprio a pochi minuti dall'inizio delle commemorazioni ufficiali:
"Nel Giorno del Ricordo il mio pensiero va ai Martiri delle Foibe e agli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia. L’Italia onora la memoria di chi fu vittima di quegli orrori disumani e non dimentica il dolore patito da chi fu costretto ad abbandonare la propria casa e la propria terra per amore dell’Italia".
Le commemorazioni a Trieste
Meloni ha depositato una corona d'alloro nei pressi della grande foiba, a Basovizza.
Subito dopo è stato suonato il silenzio. La commemorazione solenne al monumento nazionale sul Carso triestino è iniziata con la cerimonia dell'Alzabandiera, sono quindi stati resi gli onori ai martiri delle foibe.
Oltre alla corona della presidenza del Consiglio, sono stati deposti gli omaggi della Regione Friuli Venezia Giulia e del Comune di Trieste, con il governatore, Massimiliano Fedriga e il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza; del presidente del comitato per i Martiri delle foibe e della Lega Nazionale, Paolo Sardos Albertini; dei rappresentanti delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati.
Presenti le rappresentanze delle associazioni legate agli esuli. Presente anche il vessillo della X Mas. Alla cerimonia hanno assistito anche studenti delle scuole del territorio.
Alle 13 Meloni sarà invece presente alla Stazione centrale di Trieste, binario 1, per l'inaugurazione del “Treno del Ricordo”.
Le parole del presidente Mattarella
Non meno rilevanti le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ha richiamato a una tragedia a lungo tempo taciuta e spesso oggetto di controversie e polemiche politiche:
"Un muro di silenzio e di oblio - un misto di imbarazzo, di opportunismo politico e talvolta di grave superficialità - si formò intorno alle terribili sofferenze di migliaia di italiani, massacrati nelle foibe o inghiottiti nei campi di concentramento, sospinti in massa ad abbandonare le loro case, i loro averi, i loro ricordi, le loro speranze, le terre dove avevano vissuto, di fronte alla minaccia dell'imprigionamento se non dell'eliminazione fisica".
E ancora:
"La ferocia che si scatenò contro gli italiani in quelle zone non può essere derubricata sotto la voce di atti, comunque ignobili, di vendetta o giustizia sommaria contro i fascisti occupanti; il cui dominio era stato - sappiamo - intollerante e crudele per le popolazioni slave, le cui istanze autonomistiche e di tutela linguistica e culturale erano state per lunghi anni negate e represse".
La polemica a Milano
Intanto, in questa ore si sta consumando proprio sulle Foibe la polemiche che vede interessato il sindaco di Milano Beppe Sala.
Dal Centrodestra sono arrivate infatti le accuse al primo cittadino di aver limitato considerevolmente le celebrazioni del 10 febbraio.
Ma il sindaco ha rispedito al mittente le accuse:
"Io parlo con i referenti della associazioni che mi pare siano totalmente d'accordo con me.Il resto sono polemiche strumentali. Vorrei solo ricordare che se c'è questo monumento dipende da un sindaco che si chiama Beppe Sala. Gli altri hanno fatto solo chiacchiere, non parlo degli altri sindaci ma delle opposizioni e di quelli che oggi si lamentano".