Cinque persone coinvolte

Tonnellate di rifiuti nel fiume, Carabinieri smantellano attività criminale

Gli sversamenti, anche 100 in un mese, avvenivano in pieno giorno attraverso camion di un'azienda

Tonnellate di rifiuti nel fiume, Carabinieri smantellano attività criminale
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Cinquemila tonnellate di rifiuti speciali sversate in un torrente: smantellata organizzazione criminale.

E' questo l'esito di un'operazione dei Carabinieri contro lo sversamento di rifiuti in Calabria.

Discariche a cielo aperto nei fiumi, un arresto

L'indagine è stata porta dalla Direzione distrettuale antimafia su un'organizzazione criminale che avrebbe gestito un traffico illecito di rifiuti nel torrente Valanidi, uno dei corsi d'acqua che attraversa la città di Reggio Calabria.

Una persona é stata arrestata e posta ai domiciliari mentre altre quattro risultano indagate.

L'accusa per loro è di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, disastro e inquinamento ambientale, attività di gestione di rifiuti non autorizzata e occupazione abusiva di suolo pubblico.

Sono stati sequestrati anche conti correnti bancari, quote sociali, autocarri, mezzi d'opera e alcune automobili di lusso.

Cosa hanno scoperto i Carabinieri

L'attività investigativa degli uomini dell'Arma ha portato a scoperto numerose discariche realizzate a cielo aperto nell'alveo del fiume per circa un chilometro.

Inoltre, mediante propri escavatori, l'organizzazione sottraeva pietrisco della base naturale del torrente per il successivo reimpiego in lavorazioni. 

Le persone coinvolte, cosa accadeva nel fiume

Le persone coinvolte nell'indagine dei Carabinieri risultano titolari e dipendenti di un'azienda specializzata in attività di demolizione e movimento terra.

Si tratta di 5 uomini, di età compresa tra i 35 e i 65 anni.

In seguito alla conclusioni delle indagini, il Giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo dell'intero patrimonio dell'impresa.

Le indagini dei militati hanno fatto emergere che il traffico illecito avveniva utilizzando anche false attestazioni, con le quali i camion aziendali, scaricavano (circa un centinaio al mese), nel fiume, in pieno giorno e con l'utilizzo di mezzi pesanti, ingenti quantitativi di rifiuti speciali.

Nella fattispecie, materiale inerte e relativi residui fangosi, scarti da cantieri edili e demolizione.

L'operazione a tutela dell'ambiente

L'operazione condotta dai Carabinieri di Reggio Calabria risulta decisamente importante nell'ambito delle attività della criminalità organizzata e la tutela dell'ambientale.

Oltre alla devastazione ambientale, sono infatti cosa ormai risaputa gli impatti diretti sulla salute umana e sulle attività economiche legittime dei territori.

Le sostanze tossiche presenti nei rifiuti possono infiltrarsi nel terreno, contaminare le falde acquifere e compromettere le colture agricole, rendendo l'area non idonea alla vita delle comunità. .

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