Ospedali veneti e terapie intensive: inizia la riorganizzazione delle attività sanitarie
Sino al 15 aprile vengono posticipate tutte le attività programmabili, mantenute le urgenze. Obiettivo preservare posti letto per le terapie intensive.
Ospedali veneti e terapie intensive: inizia la riorganizzazione delle attività sanitarie
L'ultimo punto sull'emergenza Coronavirus dalla sede della Protezione civile di Marghera di oggi, venerdì 13 marzo 2020, porta diverse notizie di rilievo. Anzitutto i dati aggiornati: 1595 persone positive in Veneto, con 366 ricoverati, 107 in terapia intensiva, con 42 decessi e però 100 persone già dimesse.
"Restiamo con guardia alta, vero tema è la terapia intensiva, dove c'è il maggior rischio di sofferenza del sistema sanitario", ha detto il presidente della Regione, Luca Zaia.
Il Veneto riorganizza attività sanitarie per preservare posti letto di terapia intensiva
Per preservare i posti letto di area intensiva, in previsione di un massiccio afflusso di pazienti, la Regione del Veneto ha infatti definito e attivato una serie di nuove modalità operative dell’intero sistema sanitario disponendo, tra l’altro, la sospensione dell’attività chirurgica non urgente che richieda ricovero in terapia intensiva post operatoria, ad eccezione degli interventi indifferibili in considerazione delle condizioni cliniche dei pazienti, e la sospensione delle attività di specialistica ambulatoriale pubblica e privata convenzionata ad eccezione delle categorie temporali U (urgente) e B (breve) e degli ambiti materno infantile e oncologico.
La nuova organizzazione operativa sarà valida fino al 15 aprile 2020 ed è stata condivisa dal Comitato Scientifico per il coronavirus istituito in Veneto con delibera di Giunta regionale del 12 marzo.
L'elenco delle nuove disposizioni
Di seguito sono elencate le diverse modalità disposte:
- Sospensione con effetto immediato di tutta l’attività chirurgica programmata per la quale è previsto il ricovero in terapia intensiva post operatoria ad eccezione degli interventi indifferibili in considerazione del quadro clinico dei pazienti, e in particolare nell’ambito della chirurgia oncologica tenendo conto della storia naturale della malattia e dei protocolli integrati con chemio e radioterapia adiuvante
- Per disporre di personale per la gestione dei posti letto aggiuntivi sia di terapia intensiva che semintensiva si richiede di ridurre l’attività chirurgica programmata non urgente nell’ottica di recuperare personale per garantire la gestione di tali posti letto attivati secondo il piano regionale per la gestione emergenza COVID-19.
- Sospensione di tutta l’attività di specialistica ambulatoriale delle strutture pubbliche e private accreditate a eccezione delle prestazioni prioritarizzate come U e B, garantendo, sia come prime visite specialistiche che di controllo, l’attività in ambito materno-infantile ed oncologico (sarà cura di ogni struttura avvertire gli utenti programmati con altre priorità per riprogrammare l’appuntamento al termine dello stato di emergenza; i medici prescrivano le prestazioni con le priorità di cui sopra fermo restando comunque la possibilità di segnalare situazioni cliniche meritevoli di controlli ravvicinati)
- Misure di mitigazione del rischio presso tutti i servizi, e in particolare presso i punti prelievo.
- Chiusura degli URP e tutti gli sportelli di prenotazione con un contestuale potenziamento delle prenotazioni telefoniche
- Le risposte dei referti di laboratorio e degli esami strumentali verranno inviate per posta a domicilio dell’utente qualora non accessibili online.
- L’attività di distribuzione diretta dei farmaci dovrà essere limitata a quelli ad esclusiva distribuzione ospedaliera, erogando fino a 3 mesi di terapia dopo la dimissione da ricovero o a seguito di visita specialistica; dovrà essere utilizzato il canale delle farmacie territoriali utilizzando il flusso della distribuzione per conto (DPC) per tutti i farmaci.
- Le attività relative all’assistenza psichiatrica vanno mantenute inalterate mentre ogni attività distrettuale rivolta al pubblico va sospesa eccezion fatta per le urgenze e l’assistenza domiciliare.
- Nell’ambito dell’attività dei Dipartimenti di Prevenzione, l’attività dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica è da sospendere interamente ad eccezione delle prestazioni urgenti o non differibili, quali, a titolo esemplificativo, le attività vaccinali con carattere di urgenza, quelle previste dal calendario vaccinale pediatrico per la fascia di età 0-6 anni, quelle rivolte alle sorveglianza delle malattie infettive, le attività di screening oncologico di secondo livello e le attività di certificazione medico legale con carattere d’urgenza.
- Sospensione dell’attività intramoenia, ossia le prestazioni erogate al di fuori del normale orario di lavoro dai medici di un ospedale, i quali utilizzano le strutture ambulatoriali e diagnostiche dell'ospedale stesso, dietro pagamento.
- Oltre all’attività libero professionale intramoenia, è stata anche disposta la sospensione di tutta l’attività di specialistica ambulatoriale delle strutture pubbliche e private accreditate (compreso ex art. 26 L. 833/1978) ad eccezione delle prestazioni prioritarizzate come U e B, garantendo, sia come prime visite specialistiche che di controllo, l’attività in ambito materno-infantile ed oncologico.
Tali disposizioni, condivise dal Comitato scientifico di cui alla DGR 269/2020 nella seduta del 12 marzo, trovano applicazione sino al 15 aprile.
L'ordinanza della Regione per la riduzione dei servizi di trasporto pubblico locale
Oltre agli aggiornamenti, non di poco conto di natura sanitaria, la Regione ha disposto anche un'ordinanza per la riduzione dei servizi di trasporto, garantendo le esigenze essenziali di mobilità.
"Ho firmato oggi due ordinanze con le quali vengono disposte misure urgenti per il trasporto pubblico locale, valide sino al 25 marzo prossimo, al fine di contenere e gestire l’emergenza epidemiologica da coronavirus, in attuazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 11.03.2020. Con il provvedimento si ordina agli Enti che affidano servizi di trasporto su gomma e su acqua e, per il trasporto su ferro alla Società Infrastrutture Venete, tramite Trenitalia e Sistemi Territoriali, di ridurre a partire da domani l’offerta di servizi minimi e aggiuntivi di trasporto pubblico locale, avendo cura di soddisfare il fabbisogno essenziale di mobilità, con particolare attenzione ai flussi pendolari, assicurando comunque l’accessibilità a presidi sanitari, punti di interscambio, ecc., e di garantire la sicurezza (droplet) di utenti e lavoratori all’interno di mezzi, convogli, fermate e stazioni. Nel rivedere il programma di esercizio, le società potranno ridurre anche in modo rilevante i servizi nelle fasce orarie non di punta, in quelle notturne e nei giorni festivi, fornendo ampia comunicazione all’utenza, anche attraverso i social network".
Le misure da adottare all’interno di bus, mezzi di trasporto acquei e convogli ferroviari devono garantire le necessarie distanze di sicurezza, a tutela dei passeggeri e del personale, e potranno prevedere, tra l’altro, il divieto di bigliettazione a bordo. Proseguiranno, inoltre, le misure di disinfezione già disposte dalla Regione e dovrà essere garantito all’utenza l’utilizzo di dispenser per gel disinfettante delle mani. L’ordinanza, infine, dispone che Enti e Società Infrastrutture Venete trasmettano entro il 17 marzo una relazione alla Direzione regionale Infrastrutture e Trasporti, spiegando le misure adottate e i risultati delle verifiche sulle scelte effettuate, che potranno essere rimodulate in base all’evolversi della situazione.