casi emblematici

Intelligenza Artificiale e Demenza Reale, il caso delle influencer virtuali: verso l’estinzione della razza umana - L’Irriverente commento di Simone Di Matteo

L'ennesima dimostrazione di quanto la pretesa di onnipotenza dell'uomo sia, per l'appunto, solo e soltanto una "pretesa"

Intelligenza Artificiale e Demenza Reale, il caso delle influencer virtuali: verso l’estinzione della razza umana - L’Irriverente commento di Simone Di Matteo
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"L’Intelligenza Artificiale sarà la più importante conquista dell’uomo, peccato che potrebbe essere l’ultima” disse, in tempi ancora non sospetti, Stephen Hawking, il più autorevole cosmologo, fisico, astrofisico, matematico e divulgatore scientifico che la contemporaneità abbia avuto l’onore di conoscere. E a onor del vero, riflettendoci su per qualche istante e guardando ai più recenti sviluppi che “il progresso per amore del progresso” (non certo per amor di conoscenza, benessere o salvaguardia della specie) ci ha permesso di realizzare, non si può far altro che dargli ragione.

Influencer create con l’intelligenza artificiale: nuova frontiera dell’imprenditoria digitale o ennesima falla della presupposta onniscienza umana?

Da buon ingenuo quale so essere in determinate occasioni, pensavo di aver visto tutto ciò che di mediocre quest’era di digitali speranze e multimediali illusioni potesse offrirci. E invece, precisa quanto un orologio svizzero, ecco che la novità del momento si palesa e puntualmente mi rammenta che al peggio non c’è mai fine. Dopo gli smartphone ultra-avanzati di cui non ho ancora compreso appieno l’utilità (al pari di chi evidentemente li ha ideati visto che continua ad inventarne sempre di nuovi), le cosiddette case intelligenti che di astuto hanno ben poco (senza una voce umana che le aziona, non servono proprio a nulla) e le automobili con il “pilota automatico” (forse, l’unica invenzione positiva per quella sconclusionata generazione di incapaci che saranno il nostro domani), infatti, ritenevo che avessimo toccato il fondo già da un pezzo. Eppure, l’arrivo dell’Intelligenza Artificiale mi ha permesso di aprire gli occhi sul baratro senza fondo al quale ci stiamo avvicinando.

intelligenza artificiale

Stando alle tutto-fuorché-esaustive spiegazioni divulgate dalle menti più brillanti della nostra epoca (il che è tutto dire), con l’acronimo IA si indica generalmente la disciplina che studia la progettazione, lo sviluppo e la realizzazione di sistemi capaci di simulare le abilità, il ragionamento e il comportamento umani. E già, potremmo spiegare le numerose falle che i suoi sistemi hanno riportato sin dalla sua prima presentazione pubblica. Andando oltre, è un fatto inequivocabile che suddetta mente artificiale sia in grado di, riassumendo in una sola espressione l’insieme delle sue capacità, creare dal nulla e fungere da qualsiasi cosa possa essere d’aiuto all’uomo, persino da supporto a chi della propria, di intelligenza, pare aver perso ogni traccia! Insomma, fin qui qualcuno potrebbe pensare che non ci sia alcunché di male. Peccato solo, però, che tra le miriadi di funzioni e abilità di cui l’IA è dotata ci sia perfino quella di mettere in luce la Demenza Reale di cui l’umanità intera soffre e che sarà, ne sono sicurissimo, la causa principale della sua stessa rovina.

Intelligenza artificiale
Aitana Lopez
Fonte: Web

Un caso emblematico, che dimostra ampiamente ciò di cui vi parlo, è rappresentato dalla nuova moda del momento: dar vita ad influencer artificiali per guadagnare facilmente e senza il men che minimo sforzo grandi somme di denaro. Della serie, non bastavano quelle in carne ed ossa, ne hanno dovute generare persino di virtuali. Ma in fondo, che pretendiamo, siamo nell’era dell’usa e getta, perciò “fallita una Chiara Ferragni, se ne fa un’altra nuova di zecca”! Scherzi a parte, non è questo il punto. Il fulcro centrale dell’intera questione è che suddette donne appaiono talmente reali da ingannare addirittura il più astuto degli internauti (sempre che ne sia rimasto qualcuno in circolazione). Basti pensare ad Aitana Lopez, una modella spagnola apparentemente perfetta da 122mila followers il cui “lavoro” arriva a farle guadagnare fino a 10mila euro al mese attraverso pubblicità e campagne di comunicazione (un traguardo dal quale una Taylor Mega o una Soleil Sorge qualunque potrebbe imparare, inutile negarlo). Oppure a Emily Pellegrini, la donna che riesce ad ottenere 10mila euro a settimana e la cui bellezza (così bella da risultare palesemente finta, chiunque lo avrebbe intuito tranne l’uomo medio moderno) sarebbe riuscita a fare fessi calciatori, miliardari, lottatori di MMA e tennisti.

Emily Pellegrini
Fonte: Web

Ora, non so cosa ne pensiate voi e non sono neanche in grado di spiegarvi se ciò incarni la più innovativa frontiera dell’imprenditoria digitale. Tuttavia, quel di cui sono certo è che si tratta della prova inconfutabile che la pretesa di onnipotenza e onniscienza dell’uomo sia, per l’appunto, solo e soltanto una PRETESA!

Se vi siete persi il commento della scorsa settimana dell'Irriverente Simone Di Matteo dedicato a Chiara Ferragni, potete recuperarlo QUI!

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