La sentenza

La "mantide della Brianza" Tiziana Morandi condannata a 16 anni di carcere

Ha circuito, narcotizzato e rapinato nove uomini

La "mantide della Brianza" Tiziana Morandi condannata a 16 anni di carcere
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La sua storia ha fatto il giro d'Italia e per tutti è la "mantide della Brianza". Tiziana Morandi, 48enne di Roncello (Monza Brianza) è stata condannata a 16 anni e cinque mesi di carcere e una multa da oltre diecimila euro per aver narcotizzato nove uomini, versando di nascosto dei tranquillanti nelle bevande che offriva loro dopo averli conosciuti via Facebook, proponendosi come esperta di "massaggi rilassanti", oppure approcciandoli nei bar dei paesi del Vimercatese.

Tiziana Morandi, la "mantide della Brianza"

Nella giornata di giovedì 7 dicembre 2023 è arrivata presso il Tribunale di Monza la sentenza di primo grado, che ha superato la richiesta a 15 anni formulata dal pm Carlo Cinque.

Tiziana Morandi è imputata di 21 capi d’accusa, per presunti reati di rapina, lesioni, detenzione di sostanze stupefacenti, indebito utilizzo di carte di credito, e procurato stato di incapacità. I fatti contestati risalgono all’estate del 2021. Morandi è detenuta al carcere di San Vittore dalla fine di luglio 2022, dopo le indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Vimercate, che avevano raccolto le denunce di uomini di tutte le età, dai 27 agli over 80, finiti al pronto soccorso per ingestione di sedativi.

Cosa faceva la "mantide della Brianza"

La "mantide della Brianza", dopo aver conosciuto spesso in Rete gli uomini, li invitava a casa sua, li narcotizzava e li rapinava.  I primi fascicoli arrivati in Procura però  rischiavano di essere archiviati, ma quando le denunce hanno cominciato a crescere, l’inchiesta ha preso forma. In aula sono state sentite persone che si sono messe alle guida in stato di semi incoscienza, altre cadute dalla bicicletta, o che hanno avuto incidenti in auto.

L’unica parte civile, assistita dall’avvocato Barbara Giulivi, è un ventottenne di Trezzo sull’Adda (che ha ottenuto il diritto al risarcimento) che si è ritrovato privo di sensi al volante, andando a sbattere con l’auto contro l’ingresso di una villetta, nel cortile dove di solito, come emerso successivamente, giocavano dei bambini.

 

"Faremo ricorso"

L'avvocato difensore Andrea Leoni ha già annunciato ricorso in appello:

"Insisteremo perché la mia assistita venga sottoposta a perizia psichiatrica, per valutare la sua capacità di stare in giudizio, ed eventualmente la capacità di intendere e volere al momento dei fatti".

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