Rientra protesta delle discoteche per sabato 26 giugno: se dal 10 luglio non riapriranno sarà disobbedienza civile
Maurizio Pasca del Silp-Fibe: "Paradossale che dappertutto in Italia la gente si ritrovi nelle piazze e sulle spiagge a ballare senza il minimo controllo, mentre noi dobbiamo restare fermi".
Riapertura delle discoteche e delle sale da ballo: quando? Resta ancora un'incognita. Nonostante il graduale passaggio delle Regioni in zona bianca, con il conseguente allentamento delle misure restrittive a contrasto della pandemia da Covid-19, il Governo e il Comitato tecnico scientifico continuano a rimandare la decisione sul destino delle discoteche, per le quali, inoltre, non è ancora stata data risposta circa il protocollo di riapertura in sicurezza proposto da gestori e associazioni di settore.
La categoria aveva anche paventato una mobilitazione nazionale per domani, sabato 26 giugno, al momento rientrata. L'intero comparto lavorativo è bloccato da mesi causa emergenza sanitaria e sente di subire anche una "doppia beffa" sia delle riaperture di altri luoghi pubblici, come ad esempio gli stadi, sia del fatto che nelle piazze, nei pubblici esercizi e nelle spiagge di tutta la nazione si balla senza il benché minimo controllo.
Associazioni di categoria e gestori delle discoteche, ci ha spiegato in esclusiva il presidente di Silp-Fibe, Maurizio Pasca, sono ormai allo stremo e chiedono a gran voce uno spazio di manovra per poter tornare a lavorare in sicurezza, sfruttando anche l'avvento del Green Pass.
"Col Green Pass, riapertura discoteche il 10 luglio"
Le ultime dichiarazioni a riguardo di una prossima riapertura delle discoteche e delle sale da ballo sono giunte qualche giorno fa dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri:
"Con il Green Pass, ovviamente con un numero più limitato di persone e controlli massicci, credo sia verosimile una riapertura delle discoteche a breve. Continuiamo ad andare per gradi nel riacquistare la nostra libertà, togliamo la mascherina all'aperto se non c'è assembramento, guardiamo al futuro con ottimismo, andando avanti con la vaccinazione avremo sempre di più la possibilità di pensare ad altro. La riapertura avverrà il prima possibile, entro la prima decade di luglio".
Ma sul protocollo di sicurezza nessuno si esprime
Ma dalle istituzioni e dalle autorità sanitarie una conferma ancora non c'è: Governo e Comitato tecnico scientifico, infatti, non si sono espressi sul protocollo sanitario, presentato dal sindacato Silb-Fibe e da Assointrattenimento, per garantire il contenimento dal rischio di contagio da Covid-19 per i locali al chiuso e all’aperto.
"Durante l’incontro al Ministero della Salute con il Sottosegretario Andrea Costa - ci racconta il presidente di Silp-Fibe, Maurizio Pasca - abbiamo presentato un protocollo di sicurezza atto a garantire il rispetto delle misure a contrasto della pandemia da Covid-19 e a consentirci di poter tornare a lavorare in normalità. Nonostante le rassicurazioni, le autorità sanitarie e governative non si sono espresse concretamente a riguardo e la cosa mi sembra paradossale considerando che dappertutto in Italia la gente si ritrova nelle piazze e nei pubblici esercizi a ballare senza il minimo controllo".
Il protocollo in questione prevede infatti di ammettere in discoteca o nelle sale da ballo solo le persone munite di Green Pass che accerti l’avvenuta guarigione da Covid-19, l’avvenuta vaccinazione o l’esito negativo di test molecolari o antigenici effettuati nelle 48 ore precedenti l’accesso alla struttura.
I punti cardine su cui non si è ancora data risposta riguardano:
- il numero massimo degli avventori ammessi contemporaneamente nel locale, fattore per cui l'attuale normativa già particolarmente restrittiva, prevede un affollamento massimo che va da 0,7 a 1,2 persone al metro quadro
- l'utilizzo della mascherina all'interno delle discoteche e delle sale da ballo. Su quest'ultimo aspetto il dibattito è infuocato, in quanto, se il protocollo propone l’uso delle mascherine solamente negli ambienti al chiuso laddove non è possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro, di contro afferma che le attività di ballo effettuate in una discoteca o sala da ballo sono considerabili alla stregua di attività fisico sportive che causano un maggior fabbisogno di ossigenazione nel sangue, per cui obbligare l’uso della mascherina durante tali attività potrebbe nuocere alla salute delle persone.
"Se non saranno rispettate le scadenze sarà disobbedienza civile"
Maurizio Pasca, presidente di Silp-Fibe, associazione di categoria della Confcommercio, ci ha spiegato in che modo intende procedere qualora non venisse rispettata la scadenza del 10 luglio ipotizzata per la riapertura delle discoteche e delle sale da ballo.
Come mai alla fine non c'è stata alcuna protesta del settore?
"La minaccia di una protesta di tutto il settore (si era parlato inizialmente di sabato 26 giugno come data per una mobilitazione nazionale) inizialmente ha rappresentato una provocazione per smuovere le coscienze e giungere ad interventi significativi e qualcosa effettivamente si è mosso perché siamo stati accolti presso il Ministero della Salute dal sottosegretario Costa. Per tale ragione non abbiamo dato seguito a quanto espresso in precedenza".
E se il 10 luglio non saranno ancora aperte le discoteche, cosa succederà?
"Discoteche e sale da ballo riapriranno lo stesso. Sono più di 17 mesi che siamo chiusi e di decisioni relative alle riaperture non sono state prese. In tutta Italia stanno dilagando nelle piazze e nei pubblici esercizi Se non verranno rispettate le scadenze e se entro il 10 luglio non verranno riaperte le discoteche e le sale da ballo, sarà disobbedienza civile da parte di tutto il comparto".
Sui due esperimenti in discoteca a Milano e Gallipoli, il Governo ha preso una posizione?
"Oltre a non aver dato indicazioni sul protocollo, Governo e Comitato tecnico scientifico non si sono minimamente espressi sulla possibilità di effettuare due esperimenti di serate-pilota in discoteca al Fabrique di Milano e al Praja di Gallipoli. Per tale situazione si era ipotizzata la presenza di circa 2mila persone, tutte ovviamente dotati di Green Pass, sulla stessa riga di quanto accaduto a Barcellona e ad Amsterdam, dove i risultati ottenuti erano stati più che soddisfacenti per quanto riguarda il contenimento dei contagi. Al momento non è stato dato alcun seguito ad un'iniziativa importante per conoscere la reale portata di un ritorno in discoteca. "
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Alessandro Balconi