Fa ripetere l'esame di Maturità a tutta la classe e alla fine... prende lo stesso voto
Si è conclusa l'incredibile vicenda della 5A del liceo Galilei di Spadafora (Messina)
A sentire questa storia, tutti hanno immediatamente pensato al film "Immaturi", che vede una classe delle scuole superiori ripetere dopo anni l'esame di Maturità. In questo caso, invece, l'esame è stato ripetuto "solo" dopo pochi mesi, ma la grande differenza è un'altra: è successo davvero. Tutto per il ricorso presentato da un'alunna che riteneva ingiusto il suo voto, ma che alla fine... ha preso la stessa valutazione.
(foto di copertina, un'immagine del film "Immaturi")
Messina: classe ripete la Maturità
La vicenda riguarda gli studenti della 5A del liceo linguistico Galileo Galilei di Spadafora, in provincia di Messina. I ragazzi sono dovuti tornare sui banchi delle superiori per ripetere l'esame di Stato a causa del ricorso di una compagna. La studentessa, infatti, aveva sporto denuncia presso l'Ufficio scolastico regionale. Il motivo era il fatto che un'insegnante aveva rivelato i contenuti dell'orale a tutti gli studenti. Ma - secondo la denunciante - poi soltanto nel suo caso le domande erano state diverse. Con la conseguenza di un voto insoddisfacente, 69 su 100. Da qui il ricorso, accolto a seguito dell'accertamento delle irregolarità della docente.
Una situazione che ha provocato parecchi disagi a coloro che avevano iniziato il percorso universitario, che si sono trovati di fatto "non iscritti" in quanto non "maturi".
Di nuovo sotto esame
E così nei giorni scorsi undici studenti della classe - tra cui la ricorrente - sono stati protagonisti del "bis", andato in scena in un clima di grande tensione, soprattutto quando è arrivata la compagna che ha fatto ripetere l'esame.
Alla fine, però, la vicenda si è chiusa con il classico "tanto rumore per nulla". Sì, perché la studentessa si è vista confermare lo stesso voto, così come la maggior parte dei compagni. Soltanto un paio hanno ricevuto un paio di punti in più.
Sarebbe giusto che all'insegnante disonesta fosse chiesto di pagare i danni che tutti gli studenti hanno subito, e che fosse cacciata dall'insegnamento. Purtroppo non succederà. Dico disonesta perché quello di svelare le domande agli studenti è un malcostume molto diffuso (soprattutto in quei posti in cui si sprecano gli incomprensibili 100/100), che va stroncato con pene esemplari. E, ripeto, non succederà, perché siamo in Italia.