Strage di Mestre: l'autista al pronto soccorso per problemi cardiaci pochi giorni prima
Il pm di Venezia, Laura Cameli, vuole vederci chiaro: ha ritenuto necessario affidare una nuova perizia cardiaca su Alberto Rizzotto
Sarebbero stati diversi gli accessi al Pronto Soccorso di Alberto Rizzotto, poche settimane prima della strage di Mestre. L'uomo, che era alla guida del bus precipitato dal cavalcavia causando 21 morti, avrebbe ripetutamente lamentato problemi cardiaci, nonostante l'autopsia non abbia evidenziato tracce di malori.
Il pm di Venezia Laura Cameli vuole vederci chiaro: ha ritenuto necessario affidare una nuova perizia cardiaca, che dovrà essere documentata in una relazione da presentare entro il 10 gennaio 2024.
Strage di Mestre: diversi accessi al Pronto Soccorso per l'autista
Nuove analisi approfondite sul cuore dell'autista del bus che, il 3 ottobre 2023, è precipitato da un cavalcavia a Mestre portandosi via 21 vite e provocando una scia impressionante di feriti.
Laura Cameli che sovraintende alle indagini, ha richiesto alla cardiologa dell'Università di Padova, Cristina Basso, di effettuare un nuovo sezionamento del cuore dell'autista al fine di individuare eventuali cause o concause di carattere cardiopatologico nel malore e/o nel decesso di Rizzotto.
La procura si è affidata a Basso, ritenuta una luminare nel campo delle cosiddette "morti invisibili", che fino a una quindicina di anni fa rimanevano senza soluzione, poiché erano causate da problemi cardiaci che sfuggivano anche alle comuni procedure diagnostiche.
Altre perizie in corso
Altre perizie sono in corso, a partire da quella sul cavalcavia e un tratto di guardrail, prevista il 9 novembre 2023. E poi ci sono nuova indagine in loco, sul telefono dell'autista e sulla cosiddetta scatola nera del mezzo. Si attende, invece, l'incarico per le perizie sull'autobus messo sotto sequestro dopo l'incidente.
A comunicare la nuova perizia medica sul cuore di Rizzotto sono stati i legali dei tre indagati per l'incidente, l'ad della compagnia di trasporto "La Linea" e due funzionari del Comune di Venezia (il dirigente del settore Viabilità e mobilità per la terraferma e quello del settore Manutenzione viabilità stradale). Nei loro confronti, tra i diversi reati, vengono ipotizzati l'omicidio stradale e l'omicidio colposo plurimo.