Terremoto in Nepal, centinaia di vittime e feriti. Si teme una catastrofe
Si teme che il bilancio possa essere anche più drammatico. Strade bloccate, zone impervie: difficili le operazioni di soccorso
Centinaia di vittime e centinaia di feriti. E in attesa dell'aggiornamento del bilancio, si teme una carastrofe.
Un terremoto di magnitudo 5,6 ha infatti scosso il Nepal, quello che viene definito di fatto il "tetto del mondo".
Terremoto in Nepal, il primissimo bilancio
L'Italia si è svegliata all'alba oltre che che con la conta dell'alluvione che sta interessando il Nord e il centro del Paese anche con le terribili notizie in arrivo dal Nepal con una forte scossa di terremoto.
Il primissimo bilancio di inizio mattinata (in Italia) parla di oltre 130 persone morte e oltre un centinaio di persone ferite.
Ma la zona colpita dal sisma è difficilmente raggiungibile dai soccorritori e dagli operatori dei mezzi d'informazione e dunque tutto ciò non solo rende più complicate le operazioni di salvataggio, ma anche il flusso e la raccolta di notizie e aggiornamenti.
La portata della scossa
I sismografi hanno registrato la scossa alle 23:47 ora locale, quando in Italia era il tardo pomeriggio, con epicentro 42 chilometri a sud di Jumla, vicino al confine con il Tibet, ed è stato localizzato a soli 18 chilometri di profondità.
Da quanto si è appreso finora, sono stati colpiti i distretti di Jajarkot e West Rukum, 500 km a ovest della capitale Kathmandu.
La scossa è stata avvertite anche nella regione di New Delhi, in India, a 500 chilometri di distanza.
La paura della gente e la fuga dalle abitazioni
Nonostante le poche notizie dettagliate arrivate finora, i canali social sono stati inondati di video di persone che scappavano dalle loro case mentre le scosse continuavano per lunghi secondi.
Immagini drammatiche dal momento che hanno mostrato case di fango crollare o venire gravemente danneggiate.
Da lì è partita subito la "macchina" dei soccorsi con la gente, anche i comuni cittadini, che si è messa a scavare tra le macerie degli edifici distrutti in cerca di sopravvissuti.
La situazione di strade e ospedali
Sempre da quanto si è appreso, l'ospedale di Jajarkot sarebbe pieno di feriti, alcuni in condizioni decisamente gravi, mentre alcune strade sono bloccate rendendo come detto difficili se non impossibili i soccorsi.
Sul posto starebbe è arrivato anche il primo ministro nepalese Pushpa Kamal Dahal.
In un post su X (il "vecchio" Twitter) ha espresso il suo "profondo dolore" per la perdita di vite umane e i danni.
हिजो राति गएको विनासकारी भूकम्पको क्षति बुझ्न, घाइतेहरूको उद्दार र पीडितको राहतका निम्ति प्रभावित क्षेत्रमा छु। पीडितलाई राहत र घाइतेहरूको उपचारका लागि सरकार गम्भीर रहेको जानकारी गराउँदै यस कार्यमा सहकार्य र हातेमालोका लागि सम्पूर्ण राजनीतिक दल र नागरिक समाजमा अपील गर्दछु। pic.twitter.com/P9jGJ0lBOa
— ☭ Comrade Prachanda (@cmprachanda) November 4, 2023
"Mi trovo nella zona colpita per comprendere i danni del devastante terremoto di ieri sera, per soccorrere i feriti e per dare sollievo alle vittime. Faccio appello a tutti i partiti politici e alla società civile affinché cooperino e collaborino in questo lavoro, informandoli che il governo è serio nel fornire soccorso alle vittime e nel curare i feriti."
La faglia geologica e il precedente del 2015
Il Nepal è tra i Paesi più soggetti ai disastri naturali e ha una popolazione molto vulnerabile, poverissima, oltre a mancare di infrastrutture sufficienti per far fronte a inondazioni o terremoti.
Secondo l'Asian Preparedness Partnership, un'organizzazione creata per coordinare la risposta alle emergenze dei Paesi asiatici, Kathmandu è la capitale esposta al più alto rischio di terremoti tra 21 megalopoli del mondo.
I terremoti quindi non sono rari, alcuni anche molto violenti. Nel 2015 un terremoto di magnitudo 7,8 scosse il Paese morirono quasi novemila persone e vennero distrutte oltre mezzo milione di case.