Il cambiamento climatico condiziona... i saldi: i negozianti vogliono spostarli a febbraio
Autunno troppo caldo per comprare cappotti e maglioni. Confesercenti: "Spostare i saldi a febbraio 2024"
Il caldo anomalo di questo autunno (e quello previsto per l'inverno) condiziona anche... i saldi. A lanciare l'allarme è Confesercenti, che denuncia già ora, a fine ottobre, un netto calo di vendite di abbigliamento invernale. E propone lo spostamento dei salti a febbraio 2024.
Il cambiamento climatico condiziona... i saldi
In effetti, visto il clima degli ultimi tempi, a chi veniva in mente di andare a comprarsi un cappotto e una sciarpa? E gli affari - già decisamente condizionati dall'inflazione - sono stati in queste settimane in netto calo.
E così Fismo, la federazione dei negozi di abbigliamento della Confederazione, ha chiesto lo spostamento dei saldi alla prima settimana di febbraio, in modo da avere più tempo per recuperare le vendite perdute in queste settimane di ottobre "caldo".
La proposta
Fismo denuncia una situazione particolarmente critica per gran parte degli esercenti, come ha spiegato il presidente nazionale Benny Campobasso:
"Le vendite di capi, calzature e accessori autunno-inverno sono in netto calo in tutti i territori, con punte fino al -20% rispetto allo scorso anno. Bisogna compensarne gli effetti facendo slittare di un mese la data di inizio dei saldi invernali per dare modo alle imprese di recuperare parte dei profitti".
Ma c'è di più. L'associazione vorrebbe trasformare questo slittamento in una misura strutturale:
"Le vendite di fine stagione, sia quelle invernali che quelle estive, rappresentano un'occasione di grande interesse economico sia per consumatori che per operatori commerciali solo se svolte nel momento giusto".
Attualmente - secondo Fismo - hanno inizio in periodi troppo precoci rispetto al "fine stagione" reale, condizionandone dunque l'effetto.